Politica,  Società

Abolizione della Costituzione

Non sono un sostenitore dell’educazione civica a scuola perché penso sia una ghiotta occasione per fare della retorica. Nel timore di incorrere in questo rischio, essendo comunque tenuto, al pari degli altri docenti, a dedicare alcune ore a questa disciplina, ho pensato di leggere in classe alcuni articoli della Costituzione italiana.

Mi sono così reso conto di quanto sia stato profondo, nell’ultimo anno, lo stravolgimento della nostra Carta.

Sono stati impunemente calpestati, solo per limitarmi ai primi, gli articoli

1 (l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro);

4 (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro);

9 (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura);

13 (la libertà personale è inviolabile);

15 (la libertà e la segretezza della corrispondenza e di altra forma di comunicazione sono inviolabili);

16 (Ogni cittadino può circolare liberamente);

17 (I cittadini hanno diritto di riunirsi);

18 (I cittadini hanno diritto di associarsi);

19 (Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto);

21 (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero);

33 (L’arte e la scienza sono libere);

34 (la scuola è aperta a tutti).

Considerando che altri articoli, a partire dall’11 (L’Italia ripudia la guerra) sono inapplicati da anni, di altri ancora, come il 32 (Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario), i virologi di regime prospettano l’abolizione, presentandola come atto di civiltà, possiamo concludere che la nostra Costituzione è stata di fatto abrogata.

Anche se si troveranno sempre dei giuristi capaci di negare l’evidenza, siamo ormai entrati in un’era post costituzionale e, va da sé, post democratica.

Prof. Silvio Dalla Torre

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