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Aflockalypse

Uno stormo di cigni neri

Il titolo di questa newsletter è una parola inventata che ho letto su un commento ad un articolo su Zerohedge dove si cercava di mettere in guardia i lettori circa il manifestarsi di uno o più eventi catastrofici improvvisi, che in gergo economico si chiamano “cigno nero”.

L’espressione, coniata dal matematico libanese Nassim Nicholas Taleb, si basa sull’antica concezione che i cigni neri non potessero esistere e quindi, vederne uno è da considerarsi un qualcosa di straordinario ed imprevedibile. Associando questa idea al mondo economico, il cigno nero diviene così il sinonimo del verificarsi di un singolo evento catastrofico talmente straordinario ed imprevedibile, da lasciare tutti di stucco e senza la possibilità di adottare le necessarie contromisure in tempo utile per mettersi in salvo.

Quindi, dicesi cigno nero un evento che si manifesta all’improvviso e che causa gravi perdite e devastazione a chi si fa trovare impreparato.

Ed è per questo che ho trovato geniale l’espressione coniata da quel commentatore su Zerohedge, perché nella sola parola composta, “Aflockalypse”, è riuscito a riassumere e concentrare tutto il significato delle recenti scelte scellerate di politica monetaria e tutto il resto. Non solo un cigno nero, ma un “flock”, uno stormo di cigni neri che causano l’apocalisse.  

Uno stormo di cigni neri, Non uno solo.

Per definizione il cigno nero è un evento imprevedibile, quindi nessuno può sapere con esattezza come e quando si manifesterà, però si può dire tranquillamente che siccome si tratta di un evento imprevedibile, questo avrà più possibilità di manifestarsi durante una fase economica imprevedibile come quella attuale, dove è in corso un esperimento monetario mai tentato prima, ovvero la creazione dal niente di cifre astronomiche di denaro virtuale, come per stessa ammissione dell’ex Membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti (2009–2017) e professore universitario di Harvard  Daniel Tarullo:

“stiamo navigando in acque inesplorate”.

In acque inesplorate, può succedere di tutto! Un cigno nero o uno stormo di cigni neri. Nel video qui sopra, la giornalista accenna al fatto che, visto che stiamo navigando in acque inesplorate, magari sarebbe opportuno rallentare questa stampa scellerata di denaro, ma il professore-banchiere Tarullo le risponde che non lo sa, che nessuno lo sa. Si fanno dei tentativi e se ne osservano gli esiti, senza una rotta ben chiara e delineata.  Il che dovrebbe far riflettere tutti noi su come siamo messi: un po’ come nel film Pappa e Ciccia quando Paolo Villaggio si accorge che alla guida dell’aereo non c’è nessuno!

Le componenti in gioco adesso sono principalmente le seguenti:

1)      Economia

2)      Energia

3)      Ambiente

4)      Demografia

È con la componente economica che si cerca di mantenere equilibrio tra le altre. Non è facile per niente. Essendo la componente economica basata e misurata con unità di natura debitoria (tutto il denaro è debito) si parte subito squilibrati perché sul debito esistente maturano interessi non esistenti al momento della creazione monetaria, ma che iniziano a maturare da subito. Energia, ambiente e demografia devono così plasmarsi nel tempo per meglio essere funzionali alla natura debitoria del denaro.

Non sarebbe quindi meglio, o più semplice cambiare la natura del denaro, invece di adattare il mondo intero ad essa?

Si! Sarebbe meglio e sarebbe facile, ma chi è dalla parte ricevente di questo sistema continuerà a fare di tutto affinché il “giochetto” possa durare il più possibile.  Si tratta del potere più assoluto che esiste. Il potere di creare denaro dal niente indebitando tutti. In questo modo, la classe che controlla questo sistema riesce a vivere a scrocco su tutto il resto ed è pronta a sacrificare il pianeta terra pur di non perdere questo privilegio, anche perché, come abbiamo visto, per stessa ammissione del Professor Tarullo, non conoscono altro sistema se non quello di continuare a creare nuovo debito, senza sapere neanche bene dove andare.

“Stampiamo un altro po’ di soldi e poi si guarda che succede”!

Quello che succede è spiegato molto bene da Max Keiser e Stacy Herbert in questo video della loro ottima rubrica “Keiser Report”:

La creazione monetaria di trilioni di dollari, Yen, Euro, Franchi, Yuan, ecc iniziata nel 2008, con una propulsione astronomica ed esponenziale sta iniziando a manifestare i suoi effetti nefasti proprio davanti ai nostri occhi e questi sono gli effetti, così come riportato dal Financial Times: “The rich get richer and rates get lower”.

Il meccanismo di trasferimento di ricchezza da noi verso loro è spiegato magistralmente da Max Keiser in questi termini:

“il governo americano si finanzia attraverso l’emissione di buoni del tesoro. Gli interessi che maturano su questi buoni del tesoro sono pagati tassando i cittadini. Chi sono i maggiori detentori di questi buoni del tesoro?  Il ceto stra ricco del 1/10 dell’1%. In questo modo il governo diviene un semplice meccanismo di trasmissione con il quale preleva i soldi dalle tasche della gente attraverso le tasse, che sono soltanto la foglia di fico che nasconde il meccanismo di trasmissione dei nostri soldi. I soldi passano così al governo  che li riversa ai possessori dei buoni del tesoro. E dato che ne hanno così tanti di questi buoni del tesoro, il tasso d’interesse può restare anche basso. Con i tassi bassi, questo 1/10 dell’1% può prendere altri soldi a prestito e speculare in operazioni rischiose, ma indovina un po’? Se sbagliano e ci rimettono, è il governo stesso a salvarli attraverso i bail out con nuove emissioni di buoni del tesoro e nuove tasse da prelevare al popolo. Tutto questo è deflazionistico e porta al collasso della società”!

Stacy ci introduce invece nel concetto di “Doom Loop”. È veramente interessante. Praticamente abbiamo visto, anche nelle mie precedenti newsletter, come la creazione monetaria esponenziale in atto stia causando inflazione e impoverimento del ceto medio povero a beneficio della classe ultra ricca. Continuando a creare soldi che vengono destinati non alla gente, ma ai diretti beneficiari dei piani di stimolo grazie al Cantillon Effect (Nel XVIII secolo, l’economista e filosofo Richard Cantillon nel suo Essai sur la Nature Du Commerce en General, spiega che i benefici derivanti dalla munificenza di uno Stato, dipendono dall’organizzazione dello Stato stesso: più vicini si è al re, più alte le possibilità di avere dei vantaggi.)

Tutto questo denaro creato a debito finisce nelle tasche del ceto ultra ricco che lo usa per speculare e per impossessarsi di sempre più ampie fette di economia reale. La stampa insensata di moneta causerebbe immediatamente problemi di inflazione e iperinflazione. Si è così cercato di combattere questi effetti collaterali semplicemente soffocando la velocità della circolazione della moneta, distruggendo la base economica detta “retail” a beneficio del turbo capitale transnazionale dei banchieri e delle multinazionali quotate in borsa. Quando il denaro va a gonfiare i listini di borsa, non viene utilizzato dalla base per investire, consumare, divertirsi e vivere decentemente, ma resta cristallizzato in semplici numeri dentro a computer senza arrecare alcun beneficio a chi questo denaro vorrebbe utilizzarlo per il proprio sostentamento.

E qui si innesca il micidiale Doom Loop. Un intera classe sociale fatta di miliardi di cittadini che non riceve che spiccioli di questa immane galassia monetaria, non potendo più lavorare a causa di lockdown e restrizioni, che ha perso il posto di lavoro per colpa di una “scamdemia” che non finisce più, non ha altra possibilità di sopravvivenza se non quella di indebitarsi e spendere con le carte di credito, alimentando  ulteriormente prestigio, potere e ricchezza della classe della neo aristocrazia oligarchica dominante fatta di banchieri e multinazionali.

Abbiamo quindi una tanaglia a doppia ganascia che ci stritola con inflazione del prezzo dei beni di prima necessità, ma anche deflazione provocata dal drenaggio della liquidità disponibile dovuto alle tasse e alla distruzione dei posti di lavoro, dei risparmi e della prosperità del ceto medio, che deve cedere quote sempre crescenti del proprio lavoro, delle proprie aziende, dei propri risparmi e anche di case e beni immobili a questa nube tossica sovrastante che risucchia tutto. Tutto viene risucchiato verso l’alto da un’oligarchia che non corre alcun rischio, perché ogni errore di percorso che commette, saremo sempre noi a ripagarlo con misure sempre crescenti della stessa medicina, ovvero: bastonate economiche, restrizioni, chiusure, toppe alla bocca, iniezioni letali e impoverimento.

Riassumendo, siamo in una fase in cui l’eccesso di debito che ha portato allo scoppio della bolla dei mutui subprime nel 2008 e il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, è stato affrontato con una quantità di debito di misura esponenzialmente superiore. Se nel 2008 il problema era troppo debito, nel 2021 il problema è sempre troppo debito, ma stavolta il rischio si è trasferito dalle banche a ognuno di noi ed è enormemente più grande. Da un lato le banche centrali cercano di diluire il debito controllando l’inflazione, dall’altro cercano di evitare che l’inflazione divampi creando contestualmente deflazione allo scopo di calmierare gli effetti dirompenti dell’eccesso di creazione monetaria.

In pratica, le banche centrali, con una mano mettono denaro e con l’altra lo tolgono e tutte e due le mani lo depositano poi nel cassetto dei propri amici che utilizzano tutte queste palate di soldi gratis per comprarci sempre più roba, impoverendo la base per arricchire il vertice, in un doom loop che non sembra avere fine. L’oligarchia si consolida quindi al vertice e diviene sempre più potente. Più va avanti l’emergenza sanitaria e più potente diviene la classe oligarchica che arriverà a controllare tutto e tutti compiendo così il suo sogno di sempre ovvero quello di diventare padroni del mondo.

Non c’è molto altro da dire o da commentare. Ormai è chiaro. I lockdown e gli attacchi alla nostra qualità della vita, il terrore verbale con cui comunicano le loro scelte dittatoriali,  sono funzionali a mantenere saldo il potere. Gli eccessi inflattivi del debito sono tenuti sotto controllo azzerando la nostra libertà e la nostra prosperità.

Ogni nostra perdita viene trasferita all’oligarchia. Ogni negozio che chiude alimenta i profitti dei colossi delle vendite on-line e fa confluire il denaro all’oligarchia che non lo utilizzerà per far star bene altre persone  ma lo farà confluire nella capitalizzazione azionaria dove rimarrà inutilizzato, smettendo di circolare.

Quanto può andare avanti tutto questo? Nessuno lo sa. Ma non molto a lungo. Il sistema è saturo. È una bolla di dimensioni pazzesche e tutte le bolle prima o poi scoppiano. Potrebbe essere uno o più di un cigno nero a causare l’Aflockalipse. Potrebbero anche essere loro stessi a volerla. Non dimentichiamoci che stiamo attraversando una fase di reset monetario. Ce l’hanno detto apertamente. Ogni fase di cambiamento di paradigma economico-monetario è sempre accompagnata da momenti gravi e drammatici, a volte anche sanguinari. Bisogna quindi essere pronti. Io non ho molte soluzioni se non quelle dettate dalla lettura della storia e dal buon senso. Guardando indietro vediamo che durante ogni fase di grande cambiamento di paradigma monetario, chi si è salvato meglio sono sempre stati coloro che hanno convertito in tempo i propri soldi di carta o virtuali in beni tangibili di valore, principalmente in oro fisico.  Ancora si può fare. Non è detto che questa opportunità rimanga per sempre. Quante cose si potevano fare, e poi non più? Il più recente cambio di paradigma monetario che tutti ricordiamo è stato quando hanno convertito i nostri risparmi da lire a euro. In un attimo ci siamo accorti che i soldi che avevamo sul conto corrente compravano metà della roba del giorno prima. Una perdita secca del 50%, di metà della nostra ricchezza. Ad averlo saputo prima, si poteva convertire in oro per tempo e salvare il valore dei nostri risparmi. Adesso non facciamo lo stesso errore. Ce l’hanno detto e ci stanno dimostrando che ci vogliono stritolare. La mia soluzione non è un gran che. Non ho i mezzi per combattere questo meccanismo diabolico, ma almeno cerchiamo di non farci spazzare via completamente e di conservare un po’ di ricchezza per affrontare i tempi futuri, convertendo un po’ di soldi finti in oro fisico. È una soluzione pratica. Affrontare una fase di reset monetario senza un po’ di oro fisico è sempre stata una scelta molto imprudente.

E un’ultima cosa. Per chi non ha terreni e risorse per produrre il proprio cibo, occorrerà anche una bella scorta di cibo in scatola e articoli sanitari per almeno due mesi di autonomia; è una precauzione di buon senso. Non ci dimentichiamo, e lo abbiamo visto con i nostri occhi, che la gente faceva a coltellate per un pacco di carta igienica nella prima fase dell’ “Operazione Corona” del 2020. Quando colpisce l’Aflockalypse, è meglio essere al sicuro con i risparmi in oro e un cuscinetto di autonomia alimentare in casa.

Andrea Cecchi

Illustrazione di copertina: Anna Parini

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