Andate e demoltiplicatevi
Sui siti che cercano di decostruire la narrazione pandemica si legge spesso di un piano per ridurre drasticamente il numero di abitanti del pianeta, cosa che di certo non stupisce visto che la cultura imperiale anglosassone che ci pervade si è sempre alimentata di prospettive maltusiane che oggi sono diventate una vera e propria ossessione e visto che miliardi persone – soprattutto nell’area est asiatica – hanno cominciato ad avere livelli di consumo vicini a quelli degli ex padroni.
Il tema è stato affrontato persino da Bill Gates che, in preda a una contraddizione di cui nemmeno si accorge, da una parte prospetta vaccinazioni universali che dovrebbero salvare vite e dall’altro auspica un forte calo di abitanti in quelle stesse aree che vuole “salvare”. Dunque esplorare questo tema è tutt’altro che un’operazione peregrina e anzi sono convinto che tempo un anno o due la decrescita demografica diventerà una nuova parola d’ordine, un nuovo articolo di fede. Dirò di più, non c’è alcun dubbio sul fatto che siano già iniziate le operazioni generali di una governance impazzita per tentare di dimezzare l’ecumene umano: il problema è che – sempre in accordo con le forme immaginative e narrative della cultura egemone, divenuta ormai sub cultura a causa del suo progressivo esaurimento – tali operazioni vengono interpretate in un senso apocalittico uguale e contrario a quello utilizzato per la pandemia e paventano che la grande strage possa avvenire attraverso i vaccini o addirittura con il 5 G o altri sistemi…
Certo non si può escludere che i vaccini a mRna possano rivelarsi nel tempo non uno scudo contro i virus, ma anzi un fattore di alterazione e indebolimento del sistema immunitario che potrebbe aumentare di molto il rischio di morte a fronte di malattie fino ad ora non gravi nella maggior parte dei casi: lo paventano parecchi ricercatori e persino un ex pezzo grosso della Pfizer mentre crescono i i casi di aborti spontanei, ma non credo affatto che questo sia stato specificatamente previsto e preordinato perché l’avidità del profitto basta e avanza a giustificare ogni azzardo e ogni cinismo.
Tuttavia le persone sono ormai così poco abituate a pensare in termini di politica e di società che ricorrono sempre a tematiche che sfiorano la fantascienza, anche quando hanno la realtà sotto gli occhi ovvero che la mistificazione pandemica è di per sé sufficiente a dare avvio ai piani di spopolamento: da una parte reclusioni, confinamenti, ospedalizzazioni forzate, divieti di cura fanno molte vittime soprattutto tra le persone anziane e malate tanto che quasi la metà dei decessi attribuiti al covid (in alcune aree addirittura il 60%) è avvenuto nelle case di riposo; dall’altro crea situazioni psicologiche di angoscia e di incertezza economica che fanno crollare le nascite. In Italia nel 2020 esse sono diminuite del 5,2 per cento, almeno secondo il campione Istat, ma anche in Francia – il Paese con il più alto tasso di natalità in Europa – l’anno scorso c’è stato un calo che va dal 7 al 13 per cento a seconda di mesi, mentre in Spagna il tonfo si avvicina al 20%. Negli Stati Uniti sono nati 300.000 bambini in meno rispetto al 2019, mentre per il Giappone ci si avvicina a cali del 9,3%. Ci sono, è vero, alcune eccezioni come la Finlandia e le Filippine dove vi sono stati lievi aumenti di natalità, ma questo è dovuto al fatto che è stato più difficile procurarsi anticoncezionali e ancora di più avere accesso alle interruzioni di maternità. Per la verità è diminuita anche la natalità in Cina, ma non per effetto della pandemia bensì per il costante aumento dei redditi interni che come al solito è un potente fattore di contenimento delle nascite.
Questo però è solo l’inizio: sarebbe un errore pensare – come suggeriscono i giornali intorpiditi dentro la loro mistificazione – che una volta finita la pandemia, anche ammesso che si voglia terminare la narrazione, tutto tornerà come prima come se a far calare i concepimenti sia la paura del covid in sé. Sappiamo bene invece che una consistente parte del lavoro andrà perduto, che ci sarà un calo verticale dei redditi che ovviamente diminuirà la propensione ai legami, ai matrimoni e ai concepimenti così che il calo di natalità sarà un dato costante e tendenzialmente in crescita.
In Italia, come anche altrove, si può osservare che negli ultimi vent’anni il crollo della natalità è andata di pari passo con la crescita della precarietà del lavoro, con la perdita delle tutele e la scomparsa graduale dello stato sociale: possiamo bene immaginare che voglia si avrà di fare figli nel medioevo prossimo venturo quando il lavoro sarà un episodico sfruttamento inframezzato da sussidi. Per non dire poi che questo processo oltre che dalla robotizzazione, sarà favorito dalla propaganda in favore di visioni pseudo ecologiche e animistiche per cui nella nuova normalità che si va creando l’astensione riproduttiva sarà il massimo del politicamente corretto. Salvo nei casi di utero in affitto che aumenteranno vertiginosamente per permettere alla piccola fascia privilegiata di fare figli senza il peso della gestazione.
Insomma tutto il contesto ideologico–politico necessario a una depopolazione è già stato creato e non ha alcun bisogno di vaccini killer, di microchip o di onde elettromagnetiche e nemmeno di virus la cui letalità risiede principalmente negli errori da panico e nel criminale divieto di cura instaurato per vendere vaccini e in una criminale manipolazione dei dati, ma che in ogni caso colpisce al 99, 9997 per cento persone ormai fuori dall’età riproduttiva. Basta semplicemente trovare la narrazione giusta che induca all’obbedienza e alla “fede” senza suscitare eccesive reazioni e il gioco è fatto.
Tutto questo è assolutamente chiaro, si potrebbe dire limpido, se solo si evitasse di vedere tutto attraverso il filtro di un materialismo volgare e ingenuo che è poi in sostanza il medesimo dei miliardari folli più che filantropi. E renderebbe anche facile comprendere la ragione della guerra senza quartiere a Russia e Cina, ossia ai maggiori protagonisti di quei mondi altri che potrebbero sottrarci ai deliri e agli incubi di un potere degenerato.
Illustrazione di copertina: Pawel Jonca