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Appesi a un filo

Verso la fine del 1700 l’Inghilterra si trovava a combattere guerre su due fronti: prima con le colonie americane e dopo con Napoleone, e poi di nuovo con la Republique.

Occorreva denaro per mantenere gli eserciti nelle zone di occupazione, le flotte ben armate a presidiare i punti strategici e per foraggiare gli alleati.

L’allora governante, un certo Pitt,  fu spietato nel chiedere denaro alla Bank of England, la quale, istituzione privata dal 1694, lucrava assai sui prestiti rilasciati allo Stato sotto forma di semplice emissione monetaria.

Consapevoli della crisi, molti detentori di banconote (bank note) si precipitarono agli sportelli per il ritiro dei contanti in oro.

Le riserve però andarono assottigliandosi e la Banca d’Inghilterra ricorse a questo stratagemma.

Prese delle monete d’oro Spagnole, frutto di confisca piratesca, e ci fece stampigliare sopra l’effige di re Giorgio III al posto di quella del monarca spagnolo, tanto che andò diffondendosi il seguente versetto ironico:

The bank, to make their Spanish dollar pass,

Stamped the head of a fool on the neck of an ass.

Intanto le necessità del governo si facevano sempre più pressanti e veniva stampata sempre più carta moneta, la cui emissione aumentava a dismisura e simile andamento ebbero i prezzi, soprattutto quelli del frumento e dell’oro.

Il frumento che valeva sei scellini schizzò a undici dal 1798 al 1799 e a 16 scellini nel 1800.

Di conseguenza aumentò anche il pane.

Il fatto storico che ho narrato, serve per fare un’analogia con l’attuale crisi economica.

Se non fosse per le date infatti sembrerebbe un articolo tratto dal Financial Times di questi giorni.

Il paradigma infatti è lo stesso!

Oggi andiamo a fare una carrellata sui maggiori eventi che sono da tenere in considerazione per meglio valutare ciò che sta avvenendo, per essere pronti ad affrontare gli scenari da qui in avanti. Per capire meglio, occorre un’altra breve ricostruzione storica.

La situazione economica si sta rapidamente deteriorando.

Il sistema economico su cui si basa l’economia globale non funziona ed è sbagliato nei suoi presupposti sin dall’inizio, avendo come base il debito e il fatto che esso possa espandersi all’infinito, creando continuamente nuovo debito per ripagare il precedente.

Non solo il debito globale ha raggiunto la cifra astronomica di $303 trilioni, ma si prevede rapidamente una crescita di altri $71 trilioni.

https://www.cnbc.com/2022/04/06/global-government-debt-set-to-soar-to-record-71-trillion-this-year-research.html

Questo è inevitabile, proprio per la natura debitoria dell’economia. Sul debito maturano interessi. Più grande il debito, più consistente sarà la quota aggiuntiva di debito da appiccicare a quella precedente. Praticamente, si paga un assegno a vuoto con un altro assegno staccato dallo stesso blocchetto, innescando una guerra valutaria dove ogni nazione cerca di restare a galla scaricando i propri problemi di liquidità arrovesciandoli nella barca della nazione concorrente, mentre tutte vanno a fondo insieme.

Ma c’è di peggio! Dato che nessuno è in grado di fermare questo circolo vizioso, si cerca di rimandare l’inevitabile con trucchi di magia contabile, creando sopra la piramide del debito irredimibile, un castello complicatissimo di operazioni incrociate.

L’inizio di questo esperimento lo si può collocare all’incirca nel  1999, con l’abolizione del Glass-Steagall Act. Una legge nata nel 1932, all’indomani del più infame crack della storia, per impedire che episodi del genere potessero verificarsi nuovamente. Con il Gamm-Leach-Biley Act, il presidente Clinton firmò definitivamente il ritorno alla finanza creativa, ovvero la possibilità delle banche di utilizzare i depositi per scopi speculativi.  Qui un breve riassunto per approfondire:

https://en.wikipedia.org/wiki/Glass%E2%80%93Steagall_legislation

Inizia quindi a gonfiarsi la prima fase della bolla attuale.

Il primo scoppio si verificherà quasi subito, segno che la legge doveva preparare il terreno per qualcosa che già stava esplodendo, ovvero la bolla denominata Dot.Com. 

Ma con la possibilità di inventare i prodotti tossici, le banche erano già pronte per gonfiare la bolla successiva, ovvero quella dei mutui subprime, che come ricordiamo, è scoppiata nel 2008. Il mondo economico poteva capire che era l’ora di farla finita. Che il sistema era bacato e che bisognava riformarlo, invece è stato fatto l’opposto. Un problema di eccesso di debito è stato affrontato con un eccesso di debito di dimensioni esponenzialmente più grandi. Se cresce il problema, ovvero l’eccesso di debito, crescono anche tutti gli effetti collaterali che esso provoca.

La piramide di derivati costruita su questo marciume è stimata essere nell’ordine di milioni di miliardi. Si può approfondire leggendo ll mio libro o le mie precedenti newsletter dedicate a questi argomenti, specie quella sui derivati.

La corsa è finita. Niente può più rimandare l’inevitabile, ovvero il collasso definitivo di questo sistema insostenibile.

E il collasso è in corso.

Molti si aspettano un evento vistoso e unico. Forse è la nostra fantasia, abituata alla spettacolarizzazione hollywoodiana, ad immaginare qualcosa di strabiliante.

In realtà, il collasso si sta manifestando apertamente! Basta farci caso.

Il mondo intero è un complesso groviglio economico di scambi commerciali, finanziarizzazione esponenziale ed ogni paese è appeso al filo del rischio controparte dato da un sistema insostenibile dove nessuno si fida di nessuno.

Ad esempio: come può qualcuno fidarsi dell’Euro? Una valuta senza fondamentali, partecipata da paesi che lo usano per danneggiarsi reciprocamente come nel caso dello spread? Una valuta firmata da un banchiere centrale condannata per crimini finanziari. Come si fa a fidarsi? Accettare una cambiale firmata da una persona sentenziata dai tribunali per condotta finanziaria criminale? 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/19/christine-lagarde-condannata-per-negligenza-per-il-caso-dellarbitrato-adidastapie/3270069/

L’euro, che è praticamente il marco tedesco, ha perso molto valore sia rispetto alle altre valute, che all’effettivo potere d’acquisto. 

In Germania, la cosiddetta “locomotiva d’Europa”, l’indice dei prezzi alla produzione è schizzato di colpo del 30%. Vuole dire che ci vogliono il 30% in più di Euro per acquistare gli stessi materiali di prima. Idem per la maggior parte dei prezzi al consumo e per il costo dei beni di prima necessità, incluso le utenze e il cibo. 

Secondo Alasdair MacLeod, in questa video intervista, l’Euro potrebbe non esistere più già dalla fine di questo anno.

Per questo ho sempre suggerito di convertire gli Euro in qualcosa di tangibile prima che sia troppo tardi. Ho scritto un intero libro a proposito.

Si tratta di una strategia di buon senso. Molti mi portano l’obiezione che l’oro è caro, ma caro rispetto a cosa? Rispetto agli Euro che stanno sparendo? Quanto vale l’oro rispetto alle Lire italiane, al Franco Francese, al Marco Tedesco, al Marco Finlandese, alle Pesetas, l’Escudo Portoghese, alla Dracma, al Fiorino Olandese? Rispetto al Dinaro Yugoslavo, al Bolivar Venezuelano, al dollaro dello Zimbabwe? Eccetera, Eccetera.

Qui l’elenco incompleto delle valute che sono andate a zero, senza contare tutte le banconote fuori corso che valgono zero, anche di valute ritenute pregiate come il Franco Svizzero, ad esempio. Tutta carta da macero che vale zero.

https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Modern_obsolete_currencies

Questo è quello che avviene prima della morte di una valuta: all’inizio sembra di farcela, si stampa un altro pochetto, ma quando la curva si impenna è la fine, e lo stesso modello grafico è adesso comune a tutte le valute.

Fanno ridere i tentativi di bloccare la deflagrazione ritoccando i tassi in modo omeopatico. Come cercare di contenere l’esplosione di un reattore nucleare con un estintore domestico. Con un debito complessivo ai livelli di adesso, alzare i tassi corrisponde ad aumentare la quota degli interessi che andranno a maturare e quindi alla necessità di creare nuovo debito dal nulla per ripagarli. IMPOSSIBILE!

Le crepe iniziano a manifestarsi in modo drammatico un po’ dappertutto.

Lo Sri Lanka è in default e il Pakistan, una potenza dotata di 165 bombe atomiche, con 225 milioni di abitanti, ha chiesto aiuto al Fondo Monetario Internazionale per evitare il default. Se credete che quello che succede in Pakistan non vi riguarda, bisogna valutare il rischio controparte che si espande come una vera propria reazione nucleare se il pagamento del debito si interrompe, in quanto sulle cedole di tutti i debiti del mondo sono costruite le piramidi di derivati esponenziali. Ovviamente il debito non si ripaga mai. Si crea dal nulla nuovo debito per poter mantenere in piedi il sistema. Sul nuovo debito viene richiesto però del collaterale a garanzia e questo è dato in genere dalla riduzione della qualità della vita di tutti noi, i cosiddetti tagli. 

Le conseguenze sono visibili nel tentativo della gente di manifestare dissenso, ma la gente finisce con tirarsi molotov l’un l’altro, senza rappresentare un problema per l’oligarchia del cartello delle banche, che rimane saldo al vertice della piramide di controllo.

A questo punto, una volta preso coscienza di quello che sta accadendo. cosa si può fare, praticamente, per salvarsi il meglio possibile?

Ecco alcune soluzioni pratiche e percorribili da adottare prima che il sottile filo a cui siamo appesi faccia definitivamente “snap”.

Bisogna sempre ricordare che il piano del Grande Reset, che è in fase di attuazione, prevede un mondo a due velocità con il totale annientamento del ceto medio.

SOLUZIONI

1) SALVARE I RISPARMI – I nostri risparmi sono espressi in Euro. Questo ci pone di fronte ad un rischio totale valutario del 100% nei confronti di una valuta destinata probabilmente a scomparire a breve. SOLUZIONE – Convertire gli Euro in beni tangibili che siano in grado di conservare il valore prima che la valuta di riferimento (Euro) vada a sparire. L’oro fisico ha sempre garantito la conservazione del valore. Nella storia, chi ha convertito per tempo i risparmi di carta in oro fisico se l’è sempre cavata molto meglio di chi non l’ha fatto. In ogni caso spariranno tutte le valute com’è sempre avvenuto nella storia quando si attraversa un Reset. Anche molte Crypto iniziano a scoparire e insieme ad esse spariscono in un istante, con la velocità con cui si spegne la luce, anche i risparmi di coloro che ci avevano creduto, e un trilione sono un sacco di soldi: https://www.wsj.com/articles/how-more-than-1-trillion-of-crypto-vanished-in-just-six-months-11652434202

2) CRISI ALIMENTARE – Hanno detto apertamente che ci saranno problemi nel reperire cibo e le difficoltà si stanno già manifestando. Una crisi pilotata per giustificare e nascondere il fatto che l’inflazione sia un fenomento monetario dovuto alla creazione di tonnellate di massa monetaria aggiuntiva sotto forma di debito tossico. Bisogna avere delle scorte alimentari. Stipare in casa molte scatolette. Ci sono un sacco di canali di informazione dei cosiddetti “preppers” che insegnano come affrontare il collasso. Ognuno scelga la strategia che meglio corrisponde al proprio contesto abitativo e alla propria situazione.

3) DISORDINI PUBBLICI – Ho scritto a proposito la newsletter:  https://andreacecchi.substack.com/p/io-vengo-dalla-bosnia?s=w

Tutti consigli utili per resistere al meglio se la situazione dovesse degenerare di brutto. Lettura molto importante.

4) PROSPERARE – Si, c’è anche la possibilità di prosperare. Valutando oggettivamente quello che succede, bisogna investire su noi stessi. Visto che il mondo va verso una totale dissoluzione delle competenze umane dovute alle dilaganti operazioni di decostruzione della psiche e del valore delle persone, alle quali viene offerto un reddito di cittadinanza per stare sul divano a fare videogames, e altri passatempi e amenità virtuali, si sta creando un enorme bisogno di gente veramente competente. Bisogna prepararsi a rispondere a questa domanda: “COSA SAI VERAMENTE FARE BENE”?  Chi è veramente bravo nel suo settore di competenza potrà chiedere qualsiasi cifra perché sarà indispensabile. La classe dominante avrà comunque sempre bisogno di una classe lavoratrice in grado di soddisfare i loro gusti sofisticati. Per prosperare bisogna essere bravissimi. Investire nelle proprie competenze e nel proprio lavoro. Richiede fatica ed è per questo che saranno sempre pochi coloro destinati a prosperare. Ci sono molte vie per migliorarsi, ma nessuna di esse è in discesa.

Andrea Cecchi

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Illustrazione di copertina: Sebastien Thibault

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