Cibo geneticamente modificato: la prossima fase del Grande Reset
Quest’anno il Discorso della Regina è stato interessante. Per tutti coloro al di fuori del Regno Unito che non sanno cosa sia in realtà il “Discorso della Regina,” si tratta di una farsesca cerimonia di stato in cui la Regina (o, in questo caso, il Principe Carlo, dato che Sua Maestà è malata/segretamente morta/ha “problemi di mobilità”) fa un discorso su ciò che il “suo governo” intende fare per i prossimi 12 mesi.
Naturalmente, la Regina non scrive il discorso, né ha una qualche influenza sul suo contenuto, né alcun controllo su ciò che il “suo” governo intende fare. È solo una portavoce con un grande copricapo d’oro.
È l’equivalente britannico del Discorso sullo Stato dell’Unione, solo con costumi di Halloween tempestati di luccicanti pietre preziose rubate.
L’intera faccenda non è altro che una grandiosa dichiarazione d’intenti dello Stato Profondo britannico, avvolta in visoni e decorata con medaglie immeritate. È uno scherzo, ma vale la pena ascoltarlo.
Oppure, se siete di stomaco delicato, il giorno dopo potete leggere il testo completo sul sito web del governo britannico (è quello che faccio io).
Molti dei contenuti sono del tutto prevedibili.
Più soldi all’Ucraina, con la promessa che il Regno Unito “sarà all’avanguardia nella difesa della sicurezza nel mondo.” Più censura online attraverso il “Progetto di legge sulla sicurezza online.” Un registro obbligatorio per i bambini che studiano a casa con il “Progetto di legge sulla riforma della scuola.”
Si parla anche di “mettere in sicurezza la Costituzione” introducendo la “Carta dei diritti” del Regno Unito. Avevamo analizzato questo particolare cavallo di Troia a febbraio.
Ma la parte che ho trovato più interessante è il progetto di “incoraggiare l’innovazione agricola e scientifica in patria” attraverso la proposta di legge sulla tecnologia genetica (Precision Breeding).
La proposta di legge (che per qualche motivo non è disponibile sul sito web del Parlamento) fa seguito all’annuncio di gennaio del DEFRA (Department for Environment, Food and Rural Affairs) di “allentare la regolamentazione” della ricerca genetica.
Per citare l’Istituto nazionale di botanica agraria (NIAB), la legislazione “sottrarrebbe all’ambito di applicazione delle norme restrittive sugli OGM alcune tecniche di riproduzione di precisione.”
In sostanza, i nuovi alimenti prodotti con “l’editing genetico” verrebbero considerati diversi dai vecchi alimenti “geneticamente modificati” e quindi non soggetti alle stesse regole e alla stessa sorveglianza.
Secondo questa pretesa distinzione, l’editing genetico, a differenza della modificazione genetica, non introduce DNA di altre specie. Quindi, in effetti, non fa altro che accelerare ciò che potenzialmente potrebbe avvenire in modo naturale nel corso del tempo.
Ora, si potrebbe pensare che questa sia unicamente una questione semantica e che una legge di questo tipo fornisca solo una scappatoia per tutti gli alimenti “geneticamente modificati,” che potrebbero semplicemente essere ribattezzati come alimenti “geneticamente editati,” evitando così il processo di regolamentazione. Ma questo è disgustosamente cinico e dovreste vergognarvi anche per averlo solo pensato.
Tutto sommato, si tratta di un’iniziativa abbastanza in linea con il messaggio e non particolarmente sorprendente. Ciò che è degno di nota è che – per puro caso, ne sono certo – sembra coincidere con una rinnovata spinta sul fronte degli alimenti geneticamente modificati in altri Paesi del mondo.
Nel dicembre 2021, la Svizzera aveva aggiunto un emendamento alla sua moratoria sulle colture OGM, consentendo l’uso di alcune tecniche di “editing genico.”
Il mese scorso, l’Egitto ha annunciato una nuova varietà di grano geneticamente modificato. Appena due giorni fa, il Centro nazionale di ricerca sulle biotecnologie agricole dell’Etiopia ha annunciato di aver effettuato ricerche e che il Paese ora coltiverà cotone e mais geneticamente modificati.
Nonostante la Russia abbia vietato la coltivazione e/o l’importazione di colture geneticamente modificate, ha comunque creato un progetto da 111 miliardi di rubli per creare fino a 30 varietà di piante e animali da allevamento geneticamente modificati.
La deregolamentazione britannica degli alimenti geneticamente modificati viene sempre descritta come una mossa “post-Brexit” – con l’UE che viene rimproverata in tutto il mondo per il suo “principio di precauzione” riguardante le colture geneticamente modificate – eppure, già lo scorso aprile, l’UE chiedeva un “ripensamento” sulle colture geneticamente modificate.
Proprio oggi, infatti, la rivista European Biotechnology Magazine riporta:
La Commissione Europea ha avviato la consultazione finale sulla deregolamentazione delle nuove tecniche di riproduzione in agricoltura.
Perché questo? Perché ora?
Stiamo assistendo ad un improvviso aumento della varietà di colture geneticamente modificate disponibili e, nei Paesi Occidentali, ad una contemporanea spinta alla deregolamentazione del settore.
Perché lo fanno ora?
Beh, c’è una crisi alimentare.
O, più precisamente, hanno appena creato una crisi alimentare. E, come inevitabilmente accade nella dialettica hegeliana, il “problema” da loro creato ora ha bisogno della loro “soluzione.”
Dovremmo aspettarci che ci propongano l’ingegneria genetica come soluzione alla nostra crisi alimentare in un futuro molto prossimo… come ieri. O addirittura due mesi fa.
Ecco con che velocità lavorano ora, senza la minima pretesa di nascondere il piano. Sputano la risposta così velocemente da rendere evidente che conoscevano la domanda in anticipo.
Il 15 marzo, quando l’”operazione speciale” in Ucraina era iniziata da meno di tre settimane, il Time titolava già:
La guerra costringe gli agricoltori a ripensare alle colture GM
… e riportava:
La modificazione genetica potrebbe rendere il sistema alimentare britannico meno suscettibile alle turbolenze geopolitiche.
Una settimana dopo Verdict aveva pubblicato un articolo intitolato “Migliorare l’autosufficienza alimentare con le colture GM durante le crisi geopolitiche.”
La scorsa settimana il Times of Israel si era chiesto:
Il gene editing può aiutare gli agricoltori a soddisfare la crescente domanda di cibo?
Quattro giorni fa, il Manila Times ha pubblicato un articolo intitolato “In tempi di scarsità di cibo: rivedere le colture geneticamente modificate.”
Due giorni fa (quindi prima che il discorso della Regina menzionasse specificamente il progetto di legge sull’editing genetico), lo Scotland Press & Journal ha pubblicato un articolo di opinione intitolato: “Il governo scozzese deve revocare il divieto di colture geneticamente modificate per alleviare la crisi del costo della vita.”
Ieri, la società di “servizi informativi” IHS Markit ha pubblicato un articolo sulla regolamentazione degli Ogm in Europa, in cui si afferma che:
Il conflitto tra Ucraina e Russia ha mostrato la fragilità e la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento alimentare globali ed europee. In tutto il mondo, i governi dei principali Paesi produttori di prodotti agricoli si stanno mettendo al passo con gli Stati Uniti, sia per legiferare meglio sui prodotti geneticamente modificati (GE), sia per differenziarli dalla vecchia tecnologia degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e dalle sue connotazioni negative per alcuni consumatori, commentatori, agricoltori, rivenditori, politici e legislatori.
Proprio oggi, il Genetic Literacy Project ha pubblicato un articolo dell’ucraino-canadese David Zaruk, che inveisce contro il “principio di precauzione” dell’UE sugli OGM e chiede di abbracciare la “nuova tecnologia” per prevenire la fame diffusa e aumentare la sovranità alimentare.
Il discorso continua, e continua, e continua.
…e non dimentichiamoci del cambiamento climatico
Naturalmente, non si tratta solo della crisi alimentare: dare ai giganti aziendali la possibilità di alterare geneticamente tutto il cibo che mangiamo sarà benefico anche per il pianeta. Di recente se ne parla spesso.
L’8 febbraio di quest’anno, l’Università di Bonn ha pubblicato un nuovo studio in cui si afferma che “l’ingegneria genetica può avere un effetto positivo sul clima.”
Il 24 febbraio di quest’anno, l’ONG “Alliance for Science”, con sede a Cornell, ha pubblicato un articolo in cui si afferma che “gli OGM potrebbero ridurre l’impronta climatica dell’Europa,” sulla base dello studio sopra citato.
In una risposta al Discorso della Regina, l’Istituto Nazionale di Agricoltura e Botanica del Regno Unito ha affermato che la modificazione genetica renderà l’agricoltura “più sostenibile.”
Per ricordare che non stiamo parlando solo di colture, ma anche di bestiame geneticamente modificato, a febbraio Deutsche Welle aveva suggerito che “pecore climatiche e maiali ecologici geneticamente modificati potrebbero combattere il riscaldamento globale.”
Tre settimane fa, Stuff.NZ aveva semplicemente chiesto:
Gli OGM possono salvare il pianeta?
La narrativa è chiaramente impostata: gli alimenti geneticamente modificati ci salveranno dalla crisi alimentare e dal riscaldamento globale. Oltre a qualsiasi altra cosa che possa venir loro in mente.
La lotta è aperta per i prodotti biologici
Non contenti di aver semi-contestualizzato il business degli OGM, i media stanno puntando il fucile anche contro l’agricoltura biologica e sparano con tutte due le canne.
Il Wall Street Journal riporta:
La crisi ucraina rivela la follia dell’agricoltura biologica: Mentre i prezzi dei prodotti alimentari salgono alle stelle, il mondo deve ammettere che non può vivere senza un’agricoltura moderna ed efficiente.
Il Telegraph incolpa le politiche favorevoli all’agricoltura biologica di aver “gettato lo Sri Lanka in un caos sanguinoso.”
L’articolo dell’”Allliance for Science” citato in precedenza arriva a criticare i piani dell’UE a favore dell’agricoltura biologica “farm to fork,” [dalla fattoria alla tavola] sostenendo che “l’agricoltura biologica ha rendimenti più bassi e sarebbe associata ad un aumento delle emissioni globali [di gas serra], provocando cambiamenti nell’uso del suolo anche in zone remote.”
Nel frattempo, Erik Fyrwald, amministratore delegato del gruppo agrochimico svizzero Syngenta (quindi in pieno conflitto di interessi), ha dichiarato al quotidiano svizzero NZZ am Sonntag che l’Occidente deve “fermare l’agricoltura biologica per aiutare [a risolvere] la futura crisi alimentare,” aggiungendo che l’agricoltura biologica è peggiorativa per il pianeta, perché l’aratura dei campi rilascia molta anidride carbonica nell’atmosfera.
L’anno scorso abbiamo già visto “culti” del benessere accusati di diffondere “teorie cospirative no-vax,” questo si estenderà facilmente agli agricoltori biologici e ai loro clienti.
NOTA: In un interessante parallelo (di nuovo, probabilmente del tutto accidentale), l’epidemia di “influenza aviaria” attualmente in corso ha colpito duramente anche gli allevamenti biologici e di tipo estensivo, con un articolo del Guardian (sponsorizzato) che chiede se un’influenza aviaria “per tutto l’anno” potrebbe segnare “la fine della produzione di uova negli allevamenti a terra.”
Conclusione
Avendo appena visto come si è svolta la campagna per il “vaccino” Covid19, non è difficile capire come si svilupperà la spinta pro-OGM. Le colture e gli animali da allevamento geneticamente modificati diventeranno la nuova “scienza consolidata.”
Saranno venduti al pubblico come più economici, più nutrienti, migliori per l’ambiente e buoni per “prevenire future pandemie” (sì, l’hanno già detto, letteralmente).
Naturalmente, chiunque si opponga alla spinta verso gli alimenti geneticamente modificati e/o pianga la morte programmata dell’agricoltura biologica sarà accusato di “mettere in discussione la scienza.”
In Gran Bretagna mangiare alimenti geneticamente modificati significherà “fare la propria parte” e “aiutare l’Ucraina,” mentre chi vorrà prodotti biologici più costosi sarà considerato “antipatriottico” o “egoista.”
Proprio come abbiamo visto gli scettici Covid denunciati per aver diffuso “disinformazione russa,” nonostante la complicità volontaria della Russia nella menzogna sulla Covid, coloro che si oppongono agli alimenti geneticamente modificati verranno definiti come persone “che condividono i punti di vista russi” o “che lavorano per Putin,” nonostante anche la Russia sia a bordo del treno dell’editing genetico.
Da qui in poi tutto diventa molto prevedibile. Entro l’estate, gli agricoltori biologici saranno probabilmente diventati “spie russe, teorici della cospirazione, no-vax.” …Questo probabilmente spiega perché, l’anno scorso, Bill Gates avesse acquistato così tanti terreni agricoli .
(articolo originale da OffGuardian)
Traduzione a cura di Comedonchisciotte / Illustrazione di copertina: Bruce Rollf