Politica,  Società

Conformismo: il vizio del codardo

Una delle mie frasi preferite, coniata da Robert Greene, è “resistere alla spinta del gruppo verso il basso”. Ricordarlo ogni giorno, ogni ora, è necessario per mantenere le nostre menti libere e indipendenti, in grado di innovare e decidere ciò che è meglio per noi, al contrario di ciò che è meglio per chi detta le regole, i più potenti della società. È necessario mettere tutto  in discussione.

Storicamente, le sigarette erano state incoraggiate per le donne incinte. Il mercurio veniva somministrato come medicina. Il piombo era in tutte le vernici; l’amianto in tutti i materiali termo-isolanti. Il burro e lo strutto erano buoni, poi cattivi, poi di nuovo buoni. Le popolazioni venivano sistematicamente uccise con la cooperazione di quasi tutta la società delle “persone beneducate”. Queste cose accadevano, ed erano completamente bizzarre e folli, eppure accadevano. “Lo facevano tutti”.

I cattivi attori conoscono bene questa follia delle folle. L’hanno sfruttata per millenni per controllare le masse, portando alle più grandi tragedie che il mondo abbia mai visto. Nell’era attuale della raccolta di dati di massa, la manipolazione delle popolazioni è ancora più facile. Più cose sanno di noi, meglio possono adattare la loro messaggistica.

Questo uso della manipolazione su una scala di popolazione globale risultava molto controverso. Quando JFK si candidò alla presidenza, quando i computer erano quasi una novità, la sua campagna arruolò una start-up chiamata Simulmatics Corporation per creare un modello computerizzato del pubblico votante, compilato usando sondaggi. A questa popolazione virtuale fu chiesto come avrebbe risposto a vari messaggi sui diritti civili. JFK utilizzò quella messaggistica e vinse, ma quando le sue tattiche trapelarono, il pubblico si indignò. Volevano autenticità, non un tradimento [della fiducia] pilotato dai dati. Chi sapeva cosa pensava davvero JFK dei diritti civili? Loro sicuramente no. Lui aveva semplicemente capito cosa volevano sentire, e lo disse.

Visti attraverso la lente della miniera d’oro di dati di oggi, i modelli di scienze sociali usati da politici come JFK nel 1960 erano ridicolmente poco sofisticati. Eppure funzionavano comunque. Oggi le aziende tecnologiche, che hanno tutti – e intendo tutti – i nostri dati, possono fare un lavoro molto migliore per controllarci. Combinate questo con la 27a “Legge del potere” di Robert Greene, e otterrete la campagna di propaganda “Covid-19” e il conseguente culto, completo di mascherina universale e l’esclusione dei “non vaccinati” dalla società delle “persone beneducate”.

La 27a legge del potere: giocare sul bisogno della gente di credere [in qualcosa] per creare i seguaci di un culto

“La gente ha un desiderio travolgente di credere in qualcosa. Potete diventare il punto focale di tale desiderio offrendo loro una causa, una nuova fede da seguire; facendo discorsi vaghi, ma pieni di promesse; enfatizzando l’entusiasmo, rispetto alla razionalità e al pensiero chiaro. Date ai vostri nuovi discepoli rituali da eseguire, chiedete loro di fare dei sacrifici per conto vostro. In assenza di una religione organizzata e di grandi cause, il vostro nuovo sistema di credenze vi porterà un potere incalcolabile.”

Come spiega Greene, i ciarlatani capiscono che “più grande è il gruppo che raccolgono intorno a sé, più facile è ingannare“. In un ambiente di gruppo, “la gente è più emotiva” e “meno capace di ragionare” a causa dello “stato d’animo comune di attenzione rapita“. Questo rende “impossibile trovare la distanza per essere scettici… qualsiasi carenza nelle idee del ciarlatano è nascosta dallo zelo della massa. La passione e l’entusiasmo si diffondono nella folla come un contagio, ed essi reagiscono violentemente a chiunque osi spargere un seme di dubbio“.

Perché succede questo? Perché gli esseri umani sono quello che sono. Come le api, si comportano in un certo modo nell’alveare. Quando vedono “tutti gli altri” fare qualcosa, presumono che debba essere la cosa giusta. Vogliono essere popolari e “fare la cosa giusta”;  seguono quindi la folla, indipendentemente da ciò che la folla sta facendo in quel momento. Negli anni ’40, la folla bruciava gli ebrei nei forni. Nel 2021, la folla sta mandando in bancarotta gli imprenditori, proibendo ai bambini di respirare, e richiedendo a persone perfettamente sane di ricevere un’iniezione sperimentale per poter andare a teatro. Questa è “l’attrazione del gruppo verso il basso” in azione – il conformismo dei codardi che affonda l’intera nave sociale.

Resistere alla spinta discendente del gruppo: la legge del conformismo

“Abbiamo un lato del nostro carattere di cui generalmente non siamo consapevoli – la nostra personalità sociale, la persona diversa che diventiamo quando ci muoviamo all’interno di gruppi di persone. Nell’ambiente di gruppo, inconsciamente imitiamo ciò che gli altri dicono e fanno. Pensiamo in modo diverso, più preoccupati di adattarci e di credere a ciò che gli altri credono. Proviamo emozioni diverse, contagiati dall’umore del gruppo. Siamo più inclini a correre rischi, ad agire in modo irrazionale, perché lo fanno tutti gli altri. Questa personalità sociale può arrivare a dominare chi siamo. Ascoltando così tanto gli altri e conformando il nostro comportamento a loro, perdiamo lentamente il senso della nostra unicità e la capacità di pensare da soli. L’unica soluzione è sviluppare l’autoconsapevolezza e una comprensione superiore dei cambiamenti che avvengono in noi nei gruppi”.

Sapendo questo sulla natura umana, il tiranno di oggi può facilmente usare i social media (e i mass media) per creare l’impressione di un gruppo completamente unificato. La propaganda Astroturf è stata usata dalla Cina all’inizio per creare l’impressione che “l’isolamento funziona”, e ogni politico che non riesce a imporlo sta “commettendo un genocidio”. Ora che ci sono i dati, sappiamo che le persone che imponevano le chiusure erano in realtà quelle che commettevano un genocidio. Ma il culto non può ammetterlo – farlo sarebbe a questo punto una bestemmia.

In breve, era molto facile sapere come manipolare la società di oggi in “chiusure”, mascherine, “distanziamento sociale” e iniezioni sperimentali universali per persone a rischio di malattia statisticamente nullo. Il manipolatore aveva solo bisogno di creare l’impressione di un rischio estremamente spaventoso, e usare la messaggistica basata sulla virtù per convincere le masse timorose ed emotive che (1) avrebbero dovuto essere davvero molto spaventate, e (2) che avevano a disposizione un’azione per garantire non la propria sicurezza, ma “la sicurezza degli altri”. Non erano vigliacchi; sostenendo con fermezza le “chiusure”, erano eroici salvatori dell’umanità. “Rispettate le regole e salverete delle vite”. Ragazzi, questa messaggistica ha funzionato.

I manipolatori ora hanno una popolazione emotivamente vulnerabile sulla difensiva, non disposta a concedere – anche dopo che sono arrivati dati inequivocabili sul fallimento delle chiusure – che le sue azioni hanno provocato danni incalcolabili e non hanno salvato nessuno. I membri della setta non ammetteranno mai di essere stati ingannati dalla classica fallacia logica, post hoc, ergo propter hoc: “perché la malattia è andata via, le tue azioni hanno funzionato”. Queste persone che sono state ingannate, ad un certo livello lo sanno e, come risultato, sono disposti a guardare dall’altra parte quando il loro compagno non vaccinato è costretto a indossare un simbolo dell’”impuro”.

Ora sappiamo come si svolgono le tragedie storiche.

La maggior parte delle persone rimane “al sicuro” nella folla, non volendo farsi notare, contagiata dall’umore del gruppo. Qualunque cosa stia facendo la maggioranza è la linea d’azione più comoda, e la maggior parte delle persone si adegua alla comodità. Non riescono a capire il valore del disagio, e di seguire le poche persone coraggiose che sono disposte a sopportare quel disagio distinguendosi dalla folla.

Stacey Rudin

(Traduzione dall’articolo originale di Arrigo De Angeli)

Illustrazione di copertina: Pawel Kuczynski

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