Attualità,  Politica

Dalla guerra infinita alla pandemia infinita: gli stessi uomini al lavoro

Si chiama Philip Zelikow e il suo nome è sconosciuto quasi a tutti. Eppure è il personaggio che tiene insieme i primi vent’anni di questo secolo, dall’attentato alle torri alla mistificazione pandemica, quello che svela le logiche e gli inganni del potere degli ultimi decenni. Zelikow è l’uomo che ha letteralmente plasmato Rapporto della Commissione sull’11 settembre ed è stato scelto per questo compito come professore di storia alla Virginia University, insomma come uomo super partes, mentre era strettamente associato a Condoleezza Rice, George W. Bush, Dickey Cheney, Paul Wolfowitz, Brent Scowcroft e aveva ricoperto vari incarichi chiave nell’intelligence sia nell’amministrazione di George Bush padre che di George W. Bush figlio.

Nel 2011 il presidente Obama lo ha nominato nel consiglio consultivo dell’intelligence come si addice al governo bipartisan dell’élite. Dunque era parte del gioco e non estraneo ad esso e infatti era stato messo in quella posizione di arbitro per sostenere come affermò più volte che “prendere in considerazione teorie alternative alle affermazioni del governo su Osama bin Laden era assurdo”. L’anno successivo fu anche il coordinatore di un documento chiave per capire i nostri anni, ovvero The National Security Strategy of the United States of America nel quale dichiarava che gli Stati Uniti non avrebbero più rispettato il diritto internazionale ma stavano adottando una politica di guerra preventiva. Si tratta insomma dell’uomo che ha fato il cane da guardia contro qualsiasi verità che mettesse in forse la guerra infinita al terrorismo o i successivi confitti in Iraq, Libia, Siria.

Ora ritroviamo lo stesso personaggio – nel frattempo divenuto membro del Program Advisory Panel della Fondazione Bill Gates – come capo di un gruppo di pianificazione della Commissione Covid con sede presso l’Università della Virginia che si dice prepari la strada per una Commissione Covid nazionale. Il gruppo è finanziato tra gli altri dalla Schmidt Futures, dalla Skoll Foundation, dalla Rockefeller Foundation e da Stand Together. Insomma è la tipica volpe nel pollaio il cui compito conclamato è precisamente quello di impedire qualsiasi ritorno alla normalità. Lo dice con chiarezza il documento fondativo di questa commissione: “C’è un rischio crescente che le lezioni conquistate duramente dall’anno scorso vadano perse in mezzo alla naturale urgenza di lasciarci la crisi alle spalle e tornare alle nostre vite pre-pandemiche. Più di due dozzine dei virologi, esperti di salute pubblica, medici ed ex funzionari più affermati della nazione, uniti da quattro delle principali fondazioni di beneficenza americane di tutto lo spettro politico, stanno gettando le basi per scoprire e preservare le lezioni della crisi Covid-19

Philip Zelikow

A ben pensarci si tratta di una squadra davvero esigua di sedicenti esperti, di una pattuglia che nemmeno per scherzo potrebbe rappresentare la “scienza”, nemmeno nella versione deformata che viene usata di questi tempi, ma essa va moltiplicata per 10, 100, 1000 visto il riflesso che avrà sui media che dipendono dagli stessi poteri che hanno creato tale commissione. Così, tradotto, in altre parole si dice che non sarà possibile portare avanti ancora a lungo la mistificazione pandemica, ma che gli “obiettivi” raggiunti dovranno essere mantenuti a tutti i costi. E’ quello che sentiamo dire in altro modo quando viene evocato lo spettro delle varianti o quando si profetizza che ci saranno altre pandemie: è un modo per avvertire che non si torna più indietro e che le élite di comando faranno di tutto per impedirlo. E’ davvero una ferrea coerenza del destino che lo stesso personaggio che mise insieme le basi per la guerra infinita è ora a capo dell’operazione pandemia infinita.

D’altronde bisogna mettersi in testa che la logica che porta al nuovo medioevo è costruita così: viene creato uno choc, si mettono a punto delle misure per farvi fronte, ma quando è passato il momento di crisi le misure rimangono. Sono passati vent’anni dall’11 settembre eppure il patriot act è rimasto e ha tolto per sempre alcune libertà. Sarà così anche per la pandemia sempre che miracolosamente la gente non si svegli e non cerchi di impedire che coprifuochi, segregazioni, tamponi, scuola a distanza, obbligo di fare da cavia a vaccini non sperimentati, sottoccupazione, censura insomma tutti i segni e le imposizioni della dittatura sanitaria divengano la normalità in occidente.

ilsimplicissimus

Illustrazione di copertina: Levente Szabo

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