Di sistemi totalitari e dissensi criminalizzati
Uno dei tratti distintivi dei sistemi totalitari è la criminalizzazione del dissenso. Non solo la stigmatizzazione o la demonizzazione del dissenso, ma la criminalizzazione formale del dissenso e qualsiasi altro tipo di opposizione all’ideologia ufficiale del sistema totalitario. Il capitalismo globale si è preparato da un bel po’ di tempo per compiere questo passo decisivo nell’iter di configurazione di un sistema unico.
Non è che la verità alla fine conti davvero, non quando si scatena l’isteria di massa su immaginari “asset russi”, “milizie della supremazia bianca”, “estremisti che negano il C0V!D”, “terroristi anti-vax” e “piaghe apocalittiche”. Quando si lancia una nuova ideologia ufficiale – un’ideologia totalitaria patologizzata – e si criminalizza tutto il dissenso, il punto-chiave non è quello di apparire fattuali, ma solo terrorizzare a morte le persone. Come Hermann Göring ha notoriamente spiegato riguardo a come condurre un paese in guerra (e il principio vale per qualsiasi grande transizione, come quella che stiamo vivendo attualmente), «Le persone possono sempre essere riportate agli ordini dei leader. Questo è facile. Tutto quello che devi fare è dire loro che vengono attaccati e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e per esporre il paese al pericolo» (H. Göring, Nuremberg Diary, 1947).
Il messaggio che stanno inviando è inequivocabilmente chiaro; potrebbe non sembrare così nuovo, ma lo è. Sì, ci hanno detto “siamo stati attaccati” e stanno denunciando critici, manifestanti e dissidenti da vent’anni, da quando la Guerra al Terrore è stata lanciata nel 2001, e negli ultimi quattro anni nella loro Guerra al Populismo, ma questo è un livello completamente nuovo, una sorta di fusione di narrazioni ufficiali e dei loro rispettivi nemici in una narrazione ufficiale singolare e aggregata in cui il dissenso non sarà più consentito.
I governi globali e i loro portavoce dei media corporativi ci stanno dicendo, senza mezzi termini, che l’obiezione alla loro autorità non sarà più tollerata, l’eventuale dissenso sarà ritenuto “pericoloso” e soprattutto “falso”, non verrà affrontato o discusso razionalmente ma sarà cancellato dalla vista del pubblico. Ci sarà una “realtà” ufficiale e inviolabile in cui ogni deviazione da essa o qualsivoglia sfida alle “autorità civili” sarà etichettata come “estremismo” e trattata di conseguenza.
Questa è l’essenza del totalitarismo, la creazione di un’ideologia ufficiale inviolabile e la criminalizzazione del dissenso. Nel caso attuale, si tratta non di un’ideologia di Stato ma di una globale. La “nuova normalità” – sono loro stessi che la chiamano così – è, tecnicamente, una post-ideologia, un fatto assiomatico che solo i criminali e gli psicopatici negherebbero.
Per citare un paio di esempi, ecco le parole del senatore dello Stato della California Richard Pan, autore di un editoriale sul Washington Post intitolato L’estremismo anti-vax è simile al terrorismo interno, citato dal Los Angeles Times:
«Questi estremisti non sono stati ancora ritenuti responsabili, quindi continuano a intensificare la violenza contro il corpo pubblico… Dobbiamo ora chiamare a raccolta la volontà politica di esigere che i terroristi domestici affrontino le conseguenze delle loro parole e azioni. La nostra democrazia e le nostre vite dipendono da questo. Hanno costruito alleanze con suprematisti bianchi, teorici della cospirazione e [altri] dell’estrema destra» (Fonte: https://www.washingtonpost.com/opinions/2021/03/04/when-will-americas-cities-come-back-pandemic/).
Ed ecco Peter Hotez nella rivista Nature:
«Le Nazioni Unite e i più alti livelli di governo devono adottare approcci diretti, anche conflittuali, con la Russia e muoversi per smantellare i gruppi anti-vaxxini negli Stati Uniti. Gli sforzi devono espandersi nel campo della sicurezza informatica, delle forze dell’ordine, dell’istruzione pubblica e delle relazioni internazionali. Una task force inter-agenzia di alto livello che riferisce al segretario generale delle Nazioni Unite potrebbe valutare il pieno impatto dell’aggressione anti-vaxxino e proporre misure dure ed equilibrate. La task force dovrebbe includere esperti che hanno affrontato minacce globali complesse come il terrorismo, gli attacchi informatici e gli armamenti nucleari, perché l’anti-scienza si sta avvicinando a livelli di pericolo simili. Sta diventando sempre più chiaro che il progresso dell’immunizzazione richiede una controffensiva» (Fonte: https://www.nature.com/articles/d41586-021-01084-x).
Ascolteremo molta più retorica come questa man mano che la nuova struttura totalitaria globale completerà l’upload delle coscienze verso nel regime che hanno programmato. Sarebbe, d’altronde, una buona idea ascoltare attentamente e presumere che i fautori e promotori della nuova normalità intendano esattamente quello che dicono.
Illustrazione di copertina: Francesco Bongiorni