Politica,  Società

È così difficile saper leggere tra le righe?

Ecco un’altra lezione da parte dell’uomo che io definisco un “esecutore” sovranazionale. Ricordo, per chi non ne fosse a conoscenza, che questo signore è “Membro Senior” nel Gruppo dei 30, organizzazione fondata nel 1978 su iniziativa della Fondazione Rockefeller, nelle cui fila militano i più grandi e di conseguenza più influenti gruppi finanziari mondiali, che hanno interessi in ogni settore, compreso quello farmaceutico, dettaglio non da poco visto il momento in cui viviamo (1); e lo era già ai tempi della BCE, della Banca d’Italia, lo era nel 1992, anno in cui le più grandi aziende Italiane vennero smembrate e svendute con la scusa della privatizzazione per risanare il debito pubblico.

Ci sono state indagini da parte di uno sconosciuto organo di controllo della UE, il Corporate Europe Observatory (C.E.O.). e una sentenza da parte di un altrettanto sconosciuto organo di controllo, tale Ombudsman o Difensore Civico, altresì chiamato Mediatore Europeo, una istituzione creata con lo scopo di controllare le ingerenze lobbistiche nei meandri burocratici della Unione Europea. Il Mediatore Europeo sostiene, a ragion veduta, che un membro appartenente ad una organizzazione così influente non possa ricoprire il ruolo di direttore della BCE per evidenti conflitti di interesse. La suddetta denuncia con relativa sentenza non ha sortito effetto alcuno, sintomo che certe “evidenze” non sono “evidenti” per tutti. *

Ma veniamo alla odierna “lezione”. Ne farò una analisi, con tutta la modestia dell’uomo della strada che però non si sofferma alle semplici parole di un discorso, pronunciato da un membro importante dello Stato in una occasione istituzionale.

01/07/2021, così il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel suo intervento all’Accademia dei Lincei (2):

“A più di un anno dall’esplosione della crisi sanitaria, possiamo finalmente pensare al futuro con maggiore fiducia. La campagna di vaccinazione procede spedita, in Italia e in Europa. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali. L’economia e l’istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici. La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze”.

Concordo con Lei, ne avremo per molti anni a venire se continueremo a seguire regole imposte a scapito dell’interesse del nostro Paese. Per esempio le generazioni che ora sono colpite, ricattate, spinte ad ammalarsi nonostante siano sane ne pagheranno il prezzo. Oltre al danno, la beffa.

Inoltre “dobbiamo fronteggiare l’emergere di nuove e pericolose varianti del virus. Rimaniamo pronti a intervenire con convinzione nel caso ci fosse un aggravarsi della pandemia tale da provocare danni all’economia del Paese”.

Danni al paese per una gestione che è stata e continua ad essere scellerata e di cui le responsabilità sono solo e solamente da attribuire alla governance politico/sanitaria. Alcuni dei più autorevoli esperti a livello mondiale in virologia (quelli veri, non quelli da salotto televisivo), vedi prof. Raoult, prof. Montagner, premio Nobel per la Medicina, asseriscono da mesi che esistono le cure per questa malattia e che le vaccinazioni in piena pandemia provocano varianti. Ma di cosa stiamo parlando!

“Per prevenire una diffusione catastrofica del virus abbiamo dovuto imporre restrizioni che hanno portato alla chiusura di molti settori dell’economia. Non avevamo alternative.”

Non avete voluto le alternative, anzi, le avete ostacolate in tutti i modi possibili, al di là di ogni ragionevolezza utilizzando l’infame scusa della Salute che nei fatti non è mai stata la vostra priorità. Altrimenti le persone le avreste curate precocemente, non intubate dopo una devastante “vigile attesa”!

“L’alta circolazione del virus e il rischio del collasso del sistema ospedaliero rendevano impensabile la ripartenza di consumi e investimenti. La politica sanitaria doveva avere la priorità”.

Doveva avere la priorità? Ripeto, vigile attesa e paracetamolo, mentre medici dissidenti (bontà loro!), mettendo a rischio le loro carriere, curavano migliaia di persone a casa precocemente con farmaci in uso da decenni a basso costo. Primun non nocere, questa è, o sarebbe, o era la priorità Medica, non una “politica sanitaria” a senso unico volta ad una vaccinazione di massa che si sta rivelando più rischiosa della malattia stessa. Curare le persone, questa è la priorità. La verità sta nella prima parte della frase: “politica”.

“La pandemia è un disastro naturale.”

Forse il presidente non è aggiornato sugli sviluppi dell’affare “Laboratorio di Wuhan”.

“In Italia, secondo le stime della Commissione Europea, il debito pubblico aumenterà dal 135% del Pil, al 160%. Si tratta di un incremento maggiore rispetto a quello della Grande Crisi Finanziaria e a questo si è anche aggiunto un aumento consistente del debito privato”.

“Grande crisi finanziaria”: immagino si riferisca alla crisi del 2008, quando una bolla speculativa esplodeva mandando in rovina centinaia di migliaia di persone nel mondo, che ha affossato le economie occidentali, che ha diradato i finanziamenti da parte di paesi in difficoltà economica nei confronti dell’OMS, aprendo, anzi, spalancando le porte ai finanziatori privati, il che significa Big Pharma finanziata da Big Economy, Bill & Melinda Gates Foundation con il suo dogma dei vaccini.

“Le restrizioni di questi mesi – rimarca – hanno cambiato le nostre abitudini di consumo e i nostri modelli produttivi. La digitalizzazione delle imprese in Europa, e in particolare delle piccole aziende, è avvenuta l’anno scorso con una rapidità molto maggiore – alcuni dicono addirittura sette volte – rispetto agli anni precedenti. È una buona notizia, che però ci impone di pensare a chi subirà le conseguenze negative di queste trasformazioni. In particolare i lavoratori con competenze più basse, i cui impieghi sono particolarmente a rischio nell’era della digitalizzazione. Intendiamo mettere in campo politiche attive del lavoro che permettano a chi non ha un’occupazione di acquisire le conoscenze necessarie per le professioni del futuro”.

Ma in tutto ciò dove sta l’emergenza sanitaria? Sono discorsi da World Economic Forum, da Great Reset.

Tutto ciò è stato imposto, ricordiamocelo sempre! E un giorno qualcuno scriverà (io mi auguro di no) che la pandemia era “un male necessario” per accelerare un processo di cambiamento sociale, voluto da un manipolo di persone su una popolazione di più di 7 miliardi di individui, innescato da almeno un decennio ma che faticava a decollare. Tutto ciò era già stato testato, questi non sono voli pindarici di un sempliciotto di paese. (3)

“Per l’Italia, questo è un momento favorevole. Le certezze fornite dall’Europa e dalle scelte del governo, la capacità di superare alcune di quelle che erano considerate barriere identitarie, l’abbondanza di mezzi finanziari pubblici e privati sono circostanze eccezionali per le imprese e le famiglie che investiranno capitali e risparmi in tecnologia, formazione, modernizzazione. Ma è anche il momento favorevole per coniugare efficienza con equità, crescita con sostenibilità, tecnologia con occupazione. È un momento in cui torna a prevalere il gusto del futuro. Viviamolo appieno, con determinazione e con solidarietà” conclude Draghi.

Le “certezze dell’Europa sono la pagellina che Ursula Von Der Lien, che conta come il 2 di picche con sotto bastoni, essendo a capo di un’istituzione totalmente in mano alle lobby finanziarie in ogni settore, ha consegnato nelle mani del presidente, con tanto di fanfara mediatica, applausi e forse qualche lacrima liberal?

Le ”barriere identitarie” sono l’abbattimento a colpi legislativo/burocratici di qualsiasi visione sovranista, più che legittima dato che questa Europa Unita è una accozzaglia di stati in perenne conflitto tra di loro, con modalità differenti a seconda del periodo storico, dall’alba dei tempi?

“L’abbondanza di mezzi pubblici e privati” sono forse i miliardi di euro che giacciono nei conti correnti degli Italiani, frutto di risparmi non investiti a causa di una atavica propensione di questo popolo per l’accantonamento e di una costante incertezza nel mondo finanziario, risorse che fanno da sempre gola ai “padroni del vapore” di Bruxelles?

“Efficienza con equità”, “crescita con sostenibilità”, “tecnologia con occupazione”: di nuovo parla il World Economic Forum! Divertitevi a vedere la lista dei partners: https://www.weforum.org/projects/frontier-2030

“Il gusto del futuro”: ma di quale futuro starà mai parlando? Quello naturale, determinato dal principio di autodeterminazione dei popoli, o quello imposto da un minoritario establishment votato ad un corrotto conformismo atlantista?

Sul “viviamolo appieno con determinazione e solidarietà” mi voglio astenere.

In sostanza, questo sempliciotto di paese che ha letto il suo intervento, caro presidente, non crede ad una sola parola di ciò che dice. E non crede nemmeno che sia farina del suo sacco.

La situazione in cui stiamo vivendo ha stimolato la curiosità per un costante approfondimento delle tematiche espresse da più di un anno a questa parte. La speranza è che sempre più persone, con l’aiuto di esperti anticonformisti riescano a leggere tra le righe dei discorsi politico mediatici, non si accontentino di un’informazione a senso unico, che sviluppino la ricerca di un contraddittorio oramai sparito dal mainstream.

Non è così difficile, in fondo, leggere tra le righe. Basta volerlo.

Paolo Botteschi

* Per approfondimenti sul tema: “Lobbyng”, Pietro Ratto (https://boscoceduo.it/)

Illustrazione di copertina: Valentina Vinci

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