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Giuramento da ipocrita

A un corso di primo soccorso, nel quale ho imparato a praticare un massaggio cardiaco e intervenire con la respirazione artificiale e l’uso del defibrillatore (e direi per fortuna, visto poi che ‘sorprese’ mi ha regalato la vita), il medico istruttore ci disse esplicitamente: “abbiate sempre il coraggio di intervenire se qualcuno vicino a voi perde i sensi e smette di respirare: peggio non potrà andare”. Vero. L’ho sperimentato sul campo. E ne sono felice.

Ma cosa vuol dire, però, quel “peggio non potrà andare”? Vuol dire che se chi hai davanti è già quasi spacciato, per male che vada gli prolunghi l’esistenza e le probabilità di farcela. Cioè, che davanti al ‘forte rischio morte’ non si può e non si deve restare inermi e con le braccia conserte. Fin qui mi pare tutto chiaro. Quindi, davanti a un malato anziano, colpito da più patologie, che contrae un virus come il Covid, la ‘vigile attesa’ è solo l’anticamera del trapasso.

Insomma, se c’è qualcuno che sta male male male e può solo morire, innanzitutto si dovrebbe cercare di salvargli la pelle, no? A quanto pare no. E il perchè ce lo hanno spiegato in mille salse, giuramento di Ippocrate alla mano: “Idrossiclorochina, plasma trasfuso, ivermectina, eparina? No. Non esistono studi certi. Meglio aspettare: tachipirina e vigile attesa…

Inutile sottolineare come tanti medici di base, e non, abbiano salvato migliaia di vite umane semplicemente non attenendosi al (non) protocollo sulle cure domiciliari e utilizzo di particolari farmaci, addirittura riducendo (dati alla mano) i ricoveri del 90%. Non sto qui a cercare di identificare il sesso degli angeli e mettere sulla bilancia numeri o contrapporre tesi. Riporto solo i fatti.

E i fatti sono le risposte del ministero: “Non abbiamo certezze, le documentazioni sul campo non fanno testo, non esiste una scientificità definitiva, perciò bisogna aspettare”. Consulto telefonico, tachipirina e vigile attesa. Passo successivo il 118, poi il pronto soccorso, quindi la terapia intensiva e molto spesso la morte. Nessuna udienza concessa a quei medici, poca attenzione ai protocolli alternativi, semmai giochini ”politici’ per strumentalizzarli.

Quindi, anche davanti al ‘forte rischio morte’ è stata preferita la posizione con le braccia incrociate. E l’attesa. A questo punto mi si potrà obiettare che “ha fatto bene il governo, non si può somministrare una cura dubbia a un paziente. La sua salute (anche se assai compromessa) innanzitutto. Siamo scienza e non improvvisazione. Servono certezze”. Servono certezze? Sicuri? Ve ne do qualcuna… fonte Ema (periodo, gli ultimi cinque mesi)…”

Il vaccino AstraZeneca è sicuro… anzi no… anzi lo ritiriamo… però va bene solo sotto i 60 anni… no, solo sopra i 60 anni… di sicuro va bene anche per i giovani… no i giovani sotto i 30 anni no… sì ma solo in doppia dose… i vaccini non possono essere mischiati… Meglio Moderna… ma forse no… Johnson&Johnson per tutti… no solo gli over 60… però per la seconda dose va bene anche un altro vaccino… anzi no… anzi fa più effetto… anzi, che le Regioni si arrangino…”.

Come va? Mettendo tutto in fila vi sentite più sicuri? Ah, ma ieri Israele ha detto che il mix di sieri è assolutamente insicuro e non si conosce l’effetto collaterale sul lungo periodo. Parola di Arnon Shahar, responsabile della campagna di immunizzazione che in tre mesi (dicembre 2020 – febbraio 2021) ha vaccinato il 90% degli over 60 israeliani. Quindi? Il ministro Speranza ha detto che la campagna vaccinale non si può fermare, quindi va bene tutto. Perciò, se Speranza ha più credito di Shahar, ci sta che uno zanzarologo sia preferito a un Nobel.

Quel che non ci sta è però il principio: se anche davanti al forte rischio vale la regola delle certezze e degli studi, perchè davanti al vaccino vale tutto? Perchè se ha già dato prova di funzionare il mix Ivermectina/Eparina non lo si può dare e invece si possono inoculare (anzi si deve!) uno o più sieri (anche in mix) ancora sperimentali, dagli effetti per nulla chiari, accettando ogni rischio? Perchè si può iniettare in persone sane qualcosa di poco sperimentato e non lo si può fare in persone già malate e a rischio?

Perchè se hai qualcosa ci sono limiti alle cure e se non hai nulla invece possono iniettarti qualunque cosa? Perchè serve il rischio zero per curare i malati, ma non serve per vaccinare i sani? Eppure i vaccini sono sieri sperimentali, lo dichiarano le stesse case farmaceutiche produttrici, anzi ci fanno pure firmare verbali che sollevano loro e chi inietta da qualcunque danno procurato al vaccinato da qui all’eternità. Perchè?

E perchè è vietato, additato, etichettato, censurato anche il solo farsi domande? Perchè provare a curare le malattie per tempo è un reato e usare l’umanità come cavia è concesso? Perchè con le cure tutta quella cautela e col vaccino no? Perchè va bene tutto? Perchè così obbligatoriamente spregiudicati? Davanti ai vaccini dove sono finiti quegli “studi certi e quelle prove scientifiche, quelle verifiche e quel rischio zero sempre predicati?’, messi in soffitta pur di iniettare sostanze dubbie, sconosciute, dalle controindicazioni incerte, dagli effetti collaterali misteriosi, anche mescolandoli a loro? Perchè?

Lucio Rizzica

Illustrazione di copertina: Sébastien Thibault

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