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I Guardiani del regime

Come in ogni dittatura che si rispetti, la censura dei nuovi organi di informazione non fa sconti ed è sempre più intransigente. Dopo aver raccontato in alcuni post la mia esperienza col famigerato virus, eccomi di nuovo bloccata da Zuckerberg, il miliardario cui è consentito esercitare un monopolio di fatto sul mondo dei social (è proprietario anche di Instagram e Whats app, detenendo l’80% dei dati dei social media) a patto però di essere al servizio del potere. Già perché nelle dichiarazioni degli architetti del Grande Reset e nelle varie simulazioni condotte dai centri di studi a essi affiliati, i social media sono stati investiti del compito di vigilare sulla “trasparenza” delle informazioni, affinché non si diffondano le famigerate “fake news”, calderone indefinito in cui si fa rientrare qualunque opinione e informazione che si discosti dalla vulgata del mainstream.

Ero già stata sospesa dal social diverse volte nel corso dell’ultimo anno, vista la stretta censoria per tutelare la narrazione psicopandemica, basata sull’alimentazione costante di uno stato di psicosi di massa attraverso il sensazionalismo dei media e la mistificazione della realtà ai fini propagandistici. Avevo dunque limitato l’uso di Facebook, evitando di utilizzare determinati vocaboli e critiche troppo aperte, ma poiché in questi giorni ho avuto esperienza familiare diretta col famigerato virus, ho voluto riportarla, a beneficio di amici e seguaci.

Mio marito, come ho raccontato, è risultato positivo con sintomi, prontamente curato con terapie domiciliari e guarito rapidissimamente. Io, nonostante abbia continuato una normale convivenza, non mi sono contagiata. L’esistenza di persone che risultano immuni al Covid-19 sembra un fatto comprovato dagli stessi medici, che si interrogano sulla causa.

Dunque, alla luce dei dati sulla forte diffusione dei contagi riscontrati in questo periodo anche tra i famigerati “Novax”, come indebitamenti appellati dal mainstream, la riflessione è stata la seguente: gli unici a subire le restrizioni saremo noi che, verosimilmente, siamo dotati di un sistema immunitario che ci protegge da infezioni virali di questo tipo e abbiamo scelto, per precauzione e prudenza, di non sottoporci a un trattamento sanitario che, di fatto, viene sperimentato sulla popolazione? Le condizioni per ottenere l’inviso lasciapassare sono infatti l’inoculazione del siero e dei suoi ripetuti richiami (chiamati in neolingua booster) o l’avvenuta guarigione.

Nel caso di una famiglia in cui uno dei membri, nonostante lo stretto contatto, non si infetti la situazione è ancora più paradossale: lockdown solo per uno dei coniugi, mentre per l’altro libero accesso ai servizi e alle attività che dovrebbero essere riconosciuti per diritto?

Abbiamo davvero perso ogni misura di buonsenso e di basilare logica: basterebbe questa semplice riflessione per far crollare l’intero castello di sabbia su cui si regge un regime pseudosanitario dai connotati grotteschi, che fa leva sulla squallida politica del divide et impera e del capro espiatorio. Facebook, custode vigilissimo del sistema elitocratico mondialista, non può permettere che venga instillato il dubbio tra i suoi utenti. Così il mio account, seguito da oltre 35 mila persone, è stato messo a tacere per una settimana, con la minaccia implicita e per nulla velata che alla prossima “infrazione” possa essere chiuso per sempre.

Sono tempi bui quelli attuali,  gli incontri di piazza, cui ho partecipato senza risparmiarmi, sembrano sospesi, i locali dove riunirsi sono vietati a chi è sprovvisto del lasciapassare e i social network, seppure nei limiti di cui siamo tutti consapevoli, rappresentano uno strumento importante per raggiungere un pubblico esteso.

Ma non dobbiamo disperare, né arretrare nella nostra resistenza: la verità può essere occultata e mistificata, i dissidenti ostracizzati e perseguitati, la massa ipnotizzata attraverso la paura e spinta a comportamenti meschini, come sta avvenendo in questa caccia ai “Novax” e alla loro stigmatizzazione pubblica.

Si tratta di un progetto abominevole e contrario alla natura umana e in quanto tale destinato a fallire. Dobbiamo trovare nella consapevolezza e nella nostra coscienza la forza di non arrenderci, quella che stiamo conducendo è una guerra spirituale epocale. Occorre essere uniti, superare le divisioni egotiche e i personalismi, l’arroccamento a ideologie del passato, ormai soppiantate da questo tsunami del terrore, e impegnarci tutti quotidianamente in prima persona, creando reti, dimostraci solidali e collaborativi nella formazione di nuove comunità.
Un caro e sincero augurio di buon anno a tutti voi, che sia quello del Risveglio e della Rinascita!

Ilaria Bifarini

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Illustrazione di copertina: Pawel Kuczynski

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