
Il divario di classe del vaccino
Gli Operai e il Vaccino
Vi passo qui di seguito la traduzione di un articolo molto interessante di Scott Latham, biologo e professore universitario, ma di origini operaie. Latham fa una cosa semplicissima da farsi, ma che nessuno fa. Ovvero calcolare il rischio per le varie cose che ci possono capitare e compararlo. Viene fuori che in effetti c’è una certa logica nelle azioni che le diverse categorie fanno. Se voi siete un operaio (“blue collar”) il rischio professionale di avere un incidente è molto superiore a quello di morire per il Covid. Le cose sono molto diverse se siete un professore universitario un po’ anziano che, dati alla mano, è più vulnerabile a infezioni virali come il Covid.
Ma non è semplicemente una questione di matematica “da ragionieri” come dice Latham. È che quelli che lavorano per tenere insieme la società sono persone che vivono una vita ben diversa da quella dei professori universitari. Nonostante siano spesso disprezzati come rozzi e ignoranti dalle élite intellettuali, sanno quali sono i rischi che corrono e agiscono di conseguenza.
Questa posizione di Latham mi sembra particolarmente interessante in relazione all’articolo di Piero Bevilaqua apparso in questi giorni sul “Manifesto” intitolato “L’arroganza antropocentrica dei filosofi no-vax” https://ilmanifesto.it/larroganza-antropocentrica-dei-filosofi-no-vax/
Direi che la posizione di Bevilaqua è esattamente quella che Latham critica: un professore universitario che vede il mondo dalla sua confortevole posizione di impiegato statale. Disprezza quella che una volta si chiamava la “classe operaia,” la cui posizione lui definisce in termini di “vulgate popolari dei no vax di strada.” Certo, dopo aver letto questa frase uno si rende conto di quanta acqua è passata dal tempo in cui la “sinistra” stava dalla parte degli operai. Ma sarebbe un discorso molto lungo. Per ora, leggetevi queste considerazioni di Scott Latham
Prof. Ugo Bardi
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Il divario di classe del vaccino
di Scott Latham (articolo originale)
È di moda infamare la classe operaia come gruppo non istruito e male informato quando si guarda al loro comportamento durante il COVID, per esempio riguardo alle vaccinazioni e le mascherine. Eppure, è una cosa che ha a che fare con la loro esperienza vissuta rispetto al rischio.
Il più grande divario nella vaccinazione non è basato sulla razza o sulla partigianeria. Si basa sulla classe. https://www.nytimes.com/2021/05/24/briefing/vaccination-class-gap-us.html
I colletti blu (gli operai) conoscono il rischio, lo vivono ogni giorno. La mia famiglia proviene dagli operai edili dove il tasso di mortalità professionale è di 40 su 100.000. Ho amici nella pesca commerciale, il tasso di mortalità è 132 su 100.000.
https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/70/wr/mm7014e1.htm
Confrontiamo questi numeri con i tassi di mortalità da COVID del 2020, corretti per età. Una persona tra i 25 e i 44 anni ha un tasso di mortalità da COVID da 5,5 a 15,8 per 100.000. Non sono belli questi numeri rispetto a salire su un tetto o andare a pescare per 20 miglia al largo?
Il tasso di mortalità corretto per l’età è aumentato del 15,9% nel 2020. Ogni giorno, un operaio sale su una scala, indossa una cintura con gli attrezzi, o scende da una banchina – è molto più a rischio di farsi male o di morire che se si ammala. Lo sanno – non sono stupidi o ignoranti. Vedono il rischio in prima persona, lo vivono e lo accettano.
Non ha niente a che fare con la razionalità. Razionale o irrazionale – non importa – abbiamo tutti una diversa propensione al rischio che è modellata dalle nostre esperienze e contesti vissuti. Non sto dicendo che gli operai esaminano le statistiche dei rischi – non sono ragionieri.
Tuttavia, sanno che quello che fanno è pericoloso – più pericoloso che prendere il COVID. Quindi, quando si dice a questa gente di vaccinarsi altrimenti rischiano la morte, questa è un’affermazione ridicola, dato quello che fanno giorno per giorno.
In confronto, i miei colleghi professori in larga misura sono pietrificati dalla paura di morire di COVID. Ho dei colleghi a Boston che sono così spaventati dalla COVID che stanno andando in pensione prima del tempo. Sembra pazzesco, in un ambiente post vaccino con terapie.
Tuttavia, quando si guarda il loro rischio professionale quotidiano, allora ha parzialmente senso. Il professore medio ha un tasso di infortuni mortali di 2 per 100.000. Mentre il tasso di mortalità del 2020 per un 65enne su 100.000 è di circa 250.
Il professore e il lavoratore hanno una prospettiva molto diversa sul rischio. Hanno sperimentato il rischio in modo diverso – quindi vivono la loro vita in modo diverso lungo tutto lo spettro. Non ha niente a che fare con l’educazione, la politica o l’intelligenza.
È facile guardare dall’alto in basso la classe operaia, i lavoratori essenziali che hanno tenuto in piedi la società. Sarebbe più utile se capissimo perché prendono le decisioni che prendono, e adattassimo la politica per aiutarli, dove il rischio è una parte importante.
Più in generale, questa è una cosa importante. Finché non avremo una franca discussione sul rischio, non usciremo da questo casino. Per esempio, la nostra incapacità di valutare il rischio ha colpito molto i bambini e le scuole. Il rischio non è una dinamica unica.
Alcuni commenti – in primo luogo, grazie per tutti i feedback – buoni e cattivi. Ho pubblicato questa serie di post una settimana fa, e sta ancora raccogliendo molta attenzione. Qui, mi limito a un commento rapido dopo una settimana. Tuttora mi sento più a mio agio in un cantiere di lavoro, che in un’aula ora come professore. Vengo da un background da colletto blu.
Ho riempito più stampi, alzato più muri e installato più rivestimenti di quanto mi interessi ricordare. Mio padre era nell’edilizia, mio nonno un macchinista. Ho conseguito un dottorato e sono professore, il che mi mette in un altro universo rispetto a quello in cui sono cresciuto.
Quando torno a casa, spesso vengo preso in giro (gentilmente) perché ho un dottorato di ricerca. Ho appena trascorso il semestre osservando il comportamento rispetto al covid dei professori, poi torno a casa e vedo il comportamento rispetto al covid degli operai.
È diverso. La mia premessa generale era che il rischio varia tra i gruppi, e forse varia tra le persone in base al loro lavoro. Non dico di avere ragione, ma questa faccenda va presa in considerazione.
L’ultima cosa, mi imbestialisco quando la gente (troppo spesso) è sprezzante nei confronti degli operai – sono la mia famiglia, e lo vedo molto spesso. Dovremmo cercare di capire meglio le persone che sono diverse, che si tratti di classe, razza, religione, ecc. Purtroppo, ne ho visti alcuni in questo thread.
Un’altra cosa – una delle cose più divertenti di questa discussione è stata quando qualcuno che mi ha chiamato “un aspirante JD Vance”. (NdT: James David Vance è un politico americano di origini umili che ha scritto un trattato “in difesa degli hillybilly” ovvero degli americani poveri che vivono in campagna. È stato anche candidato alle elezioni presidenziali).
Traduzione a cura del Prof. Ugo Bardi per The Unconditional Blog
Illustrazione di copertina: Karolis Strautniekas

