Il gas si ferma, per l’Europa catastrofe in conto terzi
Da venerdì scorso il gigante russo del gas, Gazprom ha ufficialmente fermato le consegne in Europa tramite il gasdotto Yamal, una delle arterie arteria fondamentali per gli approvvigionamenti energetici del continente e secondo Gascade, l’operatore di rete, i flussi si sono invertiti e invece di andare verso la Germania e l’UE, ora vanno nella direzione opposta. Mosca ha anche fermato le fornitura alla Gran Bretagna che è l’unica ad aver imposto sanzioni alla Gazprombank. Dunque essendo impossibile sostituire il gas russo per molti anni visto che mancano le strutture necessarie per aumentare i flussi di gas liquefatto, mancano le navi necessarie per trasportarlo e che infine gli Usa , come hanno dimostrato i ricercatori di Goldman Sachs, avendo raggiunto il massimo di produzione di GNL non possono esportarne di più. Chi ha un’idea dell’estrazione di gas mediante il fracking in pozzi a rapido esaurimento sa anche che aumentare di molto la produzione e estremamente difficile e in ogni caso farebbe schizzare il prezzo alle stelle. Già ora il prezzo del gas liquefatto sta mettendo fuori gioco l’industria del continente.
Dunque l’Europa deve scegliere se cedere al pagamento in rubli o suicidarsi economicamente. Anzi per dire meglio deve decidere se preferisce rubare alla Russia e impoverire i propri cittadini o essere ragionevole.
Infatti a questo punto però occorre spiegare molto bene alle persone alcune cose essenziali, perché di certo nei prossimi giorni saremo investiti da quantità di menzogne e stupidaggini che scorreranno al posto del gas: il diniego di pagare in rubli è solo una questione di puntiglio voluta dagli Usa che così sacrificheranno gli europei per la loro sporca guerra alla Russia condotta peraltro anche trasformando l’Ucraina in carne da cannone. Questo va chiarito subito: non è Mosca che causerà il disastro ma Washington e quella cupola di conigli mannari obbedienti alla finanza che costituiscono il milieu politico della Ue e dei singoli stati.
Innanzitutto la richiesta russa di pagamento in rubli, sotto tutti gli aspetti non è affatto un a violazione contrattuale . Forse Draghi non conosce bene le questioni bancarie, visto che si è rivelato un bugiardo e un totale incompetente in qualsiasi materia, ma gli stati europei messi nella lista nera continueranno comunque a pagare in euro i quali solo successivamente verranno cambiati in rubli. L’essenza della questione, per chi non lo abbia compreso, vale a dire tutta l’informazione ital italiota o comunque i leader europei a cui Putin ha dovuto spiegare le cose per iscritto e nel modo più elementare possibile affinché persino il cancelliere tedesco Olaf Scholz, riuscisse a comprendere il senso dell’operazione, la cui raffinatezza e semplicità sfugge ai dementi occidentali. Il governo russo non sta esattamente chiedendo un pagamento diretto in rubli per il gas . Quello che Mosca vuole è che i pagamenti vengano effettuati alla Gazprombank in Russia, e non su un conto Gazprom in qualche istituto bancario nelle capitali occidentali e che dunque i pagamenti siano fatti dentro la giurisdizione russa. Questo perché altrimenti i conti potrebbero essere facilmente sequestrati o congelati dagli sfrontati rubagalline della Ue che peraltro lo hanno già fatto. Gazprombank venderà la valuta estera – dollari o euro – depositata dai propri clienti alla Borsa di Mosca e la accrediterà su diversi conti in rubli. In pratica significa che per gli operatori cambia solo il conto di riferimento e questo di certo non è una violazione contrattuale. Quanti giorni ci metterà Draghi a capirlo?
Mi chiedo anche quanti giorni gli italiani o gli altri europei ci metteranno a comprendere che il diniego di “pagare in rubli” e assolutamente pretestuoso e che stanno per essere sacrificati senza nessun’altra ragione alla volontà dell’impero di andare in guerra con la Russia tentando di non consentire alla stessa di usare gli strumenti legali e logici per sostenere la propria moneta- Il rozzo piano della guerra economica era quello di pagare il gas su conti europei e americani che poi sarebbero stati congelati: ma questo lo puoi fare una volta e non per sempre, qualcosa che il potere grigio che ci domina ha dimenticato visto il totale abbrutimento intellettuale in cui ha ridotto i propri cittadini che si bevono le stesse menzogne all’infinito. In tutto il resto del mondo le cose sono evidenti: l’elite atlantista a tirannia americana rifiuta di acquistare il gas russo essenziale per il benessere della popolazione europea, mentre è pienamente impegnata nell’aumentare l’inflazione contro la stessa popolazione.
E’ chiaro come il sole che la resistenza alle richieste di Mosca non ha alcun senso per gli europei, ma è di vitale importanza per Washington visto che il pagamento in rubli (o comunque in valuta che poi verrà trasformata in rubli) è un altro tassello della dedollarizzazione ed è anche possibile che parecchi Paesi comincino a costituire riserve nella moneta russa. A questo punto l’unica vera via d’uscita da questa catastrofe è la liberazione da elite politiche comprate all’ingrosso e dirette da fiduciari della finanza.
Illustrazione di copertina: Luca D’Urbino