
Il Grande Lockdown, o l’Eterna Tribù
Malgrado le istanze razionaliste propugnate dalla “medicina delle evidenze”, dal cts, e da stuoli di virologi, la triste realtà è che una mentalità tribale e arcaica è più che mai rigogliosa, soltanto ben coperta dal sudario razionalista di cui sopra.
Non è necessario leggere Jung per comprendere che ogni sbilanciamento in un senso, ne produce inevitabilmente un altro in direzione opposta, detto quest’ultimo, nel linguaggio degli amici junghiani, “enantiodromico”. Quindi, più cerchiamo di essere “razionali” più si attiva un contraccolpo uguale e contrario di tipo irrazionalista. Non è un caso, ad esempio, che il diffondersi delle neuroscienze abbia contribuito a un uso scriteriato e “magico” degli psicofarmaci, e torniamo a vedere sempre più, a questo proposito, terapie psicofarmacologiche che non si vedevano dagli anni ’80, con associazioni complesse di psicofarmaci ad alto dosaggio, ricche di importanti effetti collaterali.
Sotto quindi le complesse alchimie del cts, che danno un benefico senso di rassicurazione scientifica a colpi di indici Rt e grafici, prolifera rigoglioso un mondo degno del Signore degli Anelli popolato da Virus, Scienziati, Credenti ed Eretici, Messe Nere a colpi di assembramenti orgiastici, Sante Eucaristie vaccinali, e Grandi Riti espiatori come il Grande Lockdown.
Soffermiamoci su quest’ultimo punto. Ogni giorno si sente la consueta giaculatoria contro gli assembramenti, e il mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa di un laico Confiteor risuona di continuo, peraltro percuotendo il petto altrui, perché, giustamente, la colpa è sempre di qualcun altro. Se potessimo guardare dallo spazio la nostra povera Italia, forse però ci renderemmo conto che i famigerati assembramenti sono piccoli punticini, ben povera cosa in un paese di 60 milioni di abitanti che vive quotidianamente ormai in lockdown perpetuo da mesi, e capiremmo che il virus (badate bene, non il Virus) circola tranquillamente comunque.
L’abbiamo detto e ripetuto, la pandemia di Influenza Spagnola del 1918/19 investì tutto il mondo con pochissime eccezioni come l’Isola di Marajó, alla foce del Rio delle Amazzoni, ed era un mondo alla fine della Prima Guerra Mondiale con i suoi milioni di morti, un mondo dove discoteche, crociere, vita di spiaggia, movida, ecc. non esistevano certo.
Si vuole un ragionamento più scientifico? Andate a vedere i numeri e vedrete che gli assembramenti per lo shopping prenatalizio non hanno prodotto alcuna variazione della curva di contagio a tre settimane. Ma purtroppo ogni ragionamento non è sufficiente, e ormai il Grande Lockdown espiatorio incombe su di noi.
La Coda del Diavolo però – il tubo delle rianimazioni che ci è stato proposto in modo martellante in mille trasmissioni tv – terrorizza ovviamente, e continua, e continuerà, a tenere la strada spalancata alla sarabanda perpetua dei mille virologi che continuamente vediamo in tv e sui giornali, sempre più intenti a perfezionare il proprio laico (o almeno così credono) Malleus Maleficarum. Quando ci renderemo conto del prezzo psicologico, sociale, economico, politico e culturale di tutto questo, sarà sempre troppo tardi.
Illustrazione di copertina: Carlo Giambarrese
Gorgoni Psicoanalitiche

