Il paese degli orchi
L’Oms afferma che bisogna raccogliere maggiori evidenze prima di poter consigliare una vaccinazione anticovid generalizzata per gli adolescenti (14 luglio 2021).
La Germania e un bel pezzo di Europa si attengono a questa indicazione: “L’uso di Comirnaty in bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni senza precedenti malattie non è attualmente raccomandata, ma è possibile solo dopo consiglio medico o per decisione individuale e previa accettazione del rischio”.
Il Regno Unito e un altro pezzo di Europa non lo autorizzano proprio, per i giovanissimi, salvo che in presenza di determinate patologie, perché “i benefici della vaccinazione Covid-19 non superano i potenziali rischi”.
In Italia? Il governo non OFFRE l’opportunità di vaccinarsi ai dodicenni; non la RACCOMANDA; il governo IMPONE agli adolescenti la vaccinazione (che l’Oms – lo ribadisco – considera impossibile da raccomandare con le attuali evidenze, figuriamoci imporla), disponendo per decreto un obbligo sostanziale. Un obbligo fatto di quel mix di minacce, lusinghe, regalie, ricatti, insulti, adescamenti che abbiamo imparato a conoscere molto bene; a cui oggi si aggiunge l’interdizione per decreto di… tutto.
No, non proprio di “tutto”: di qualche sfumatura del “tutto”. Se hai 12 o 15 anni anni e non sei vaccinato al bar ci puoi andare, ma devi restare in piedi, mentre i “bianchi” possono sedersi al tavolino. Loro si siedono e tu stai in piedi. L’infamia più profonda dell’apartheid si consuma nelle sfumature, più che negli scandali eclatanti.
***
Io penso proprio a quel quattordicenne che, ragionando con i suoi genitori, si è convinto che è bene attenersi alle line guida dell’OMS, e che forse le cautele volute dalle istituzioni tedesche, britanniche, svedesi, norvegesi, finlandesi… non sono infondate. Io penso a quel quattordicenne che non capisce cosa accada nelle stanze dei palazzi italiani.
Io penso a quel ragazzo che mangerà il cornetto restando in piedi, mentre i suoi compagni stanno seduti.
Per questo io, vaccinato o meno che sia, dal 5 agosto al bar resterò in piedi, accanto a quel quattordicenne. Sull’autobus siederò sui sedili riservati ai “negri”.
Tra le risate aspre, sprezzanti, degli scienziati che hanno avuto un ingaggio in televisione, la tragedia si sta per abbattere di nuovo sul nostro mondo.
Passato il covid, resterà la tragedia morale, pronta già a trasformarsi nella politica di domani.
***
Eccoli qua, gli scienziati influencer.
Burioni, per il quale i non vaccinati si troveranno agli “arresti domiciliari come sorci”. Sorci, topi, ratti, parassiti. Aggiungiamo “scarafaggi” e ci tornerà in mente quel tizio coi baffetti.
Capua, per la quale un non vaccinato che si ammalasse dovrebbe pagare il costo dei trattamenti (chissà poi perché chi non possa dimostrare di avere tenuto determinati stili di vita virtuosi non dovrebbe pagarsi da solo la chemioterapia, o i trattamenti per l’ipertensione; e perché chi fa un incidente avendo superato il limite di velocità dovrebbe essere salvato a spese della comunità).
Godono, godono – visibilmente – nel produrre queste boutade, che hanno il potere di far traballare secoli di progresso civile, nella misura in cui qualcuno le prende sul serio. E c’è chi lo fa: non solo gente annegata nella frustrazione, e non solo analfabeti.
Questi signori forse non si rendono conto – o forse sì – che stanno parlando anche dei – e ai – ragazzini di 12, 13, 15, 17 anni – dal momento che né nel decreto né nei loro elevati discorsi è fatto qualche distinguo di età o di categorie. I sorci sono anche loro; i nemici dell’umanità sono anche loro: bambini.
Sono persone grette, violente, compiaciute, vuote, che usano un linguaggio orribile per evocare, come stregoni vudù, i demoni dell’odio; manipolatori sociali che creano artatamente un nemico, inventando un nome collettivo che non corrisponde a niente, e poi costruiscono linguisticamente i presupposti per la sua spersonalizzazione. Perché deve esserci qualcuno da trattare come “non persona”: il capro espiatorio, necessario per la proliferazione dell’autostima identitaria di tutti gli altri – sì, anche un dodicenne va bene.
Di nuovo compare nella Storia il concetto più tragico – “non persona” – che sempre, sempre, sempre – SEMPRE – è apparso alla maggioranza dei contemporanei fondato, circostanziato, utile e indispensabile, perfino scientificamente motivato (davvero non ricordate?): ebreo, zingaro, negro, nemico della patria, nemico del popolo, palestinese, curdo, finocchio, minorato. Pericoli reali – che richiedono iniziative reali di tutela – per la salute fisica o morale della comunità; individui da curare se possibile, altrimenti da segregare, perché non contaminino.
Questo è il carico che stiamo mettendo sulle spalle di ragazzini di 12 anni, e sulle loro famiglie. Anche sulle loro spalle.
***
Il resto del mondo?
L’obbligo de facto posto da Draghi A PARTIRE DAI 12 ANNI non trova nessuna corrispondenza nel resto del mondo. Neanche negli unici tre Paesi al mondo in cui vige l’obbligo vaccinale, Tajikistan, Turkmenistan, Indonesia (Paesi notoriamente affini al nostro): lì l’obbligo è rivolto alla sola popolazione adulta.
La Società Italiana di Pediatria naturalmente dice che va bene. Va tutto bene. Del resto, un anno, per l’allora presidente Alberto Villani, andava bene anche far indossare la mascherina ai bambini di tre anni per mezza giornata. Anzi, lo auspicava, negando l’esistenza di qualunque genere di rischio (in contrasto, di nuovo, con le nettissime posizioni dell’OMS sul tema).
***
L’Italia è il Paese degli orchi.
L’ho detto un anno fa, e c’erano Conte, il M5S e il PD. Oggi c’è Draghi, e l’ammucchiata dei partiti, e lo ripeto: l’Italia è il Paese degli orchi. Io non mi riconosco in questa società. Questo stupro continuo dall’infanzia, della democrazia e della logica (e non so quale sia il più tragico tra i tre) non ha la mia adesione, non ha il mio consenso. E’ perpetrato contro la mia volontà e lo combatterò con il solo strumento che ho a disposizione: il lavoro culturale.
***
Esprimo la più intensa solidarietà ed empatia ai genitori di ragazzini e di ragazzine, poco più che bambini, che oggi, stanotte, vivono un momento di angoscia lacerante, stritolati dalla politica di governo e dai suoi osceni supporter nell’umiliazione di un “consenso informato” obbligato.
Militanza Del Fiore
Illustrazione di copertina: Paolo Beghini