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La censura ai tempi del coronavirus

Quando parlo di guerra, a differenza di quel piccolo burocrate di Curcio, lo faccio a ragion veduta. Appena Berenice Galli mi ha dato la notizia, ancora incredulo, sono andato a verificare su YouTube se il mio video “Ucraina. Uno scomodo testimone – Intervista a Giorgio Bianchi” fosse ancora visibile. Il risultato è lo screenshot allegato in questo post.

YouTube ha chiuso il canale di Byoblu cancellando in un colpo solo anni di archivio e quindi di memoria storica.

Quando una voce critica viene silenziata ogni persona libera si dovrebbe mobilitare. Abbiamo scelto di lasciare mano libera ai privati per quanto riguarda la gestione di tutti gli strumenti e le piattaforme che sono diventati essenziali in molti aspetti della nostra vita, in particolar modo quelli riguardanti la comunicazione, che come stiamo vedendo in questi giorni è una formidabile arma che può essere utilizzata per sottomettere intere popolazioni.

Il mio pensiero in questo momento va a tutti quegli altri aspetti della nostra vita collettiva che stiamo progressivamente mettendo nelle mani dei privati, senza lottare, senza che una sola voce si levi a far notare l’enorme pericolo che si cela dietro questa operazione.

Dieci anni fa un tale livello di ferocia nella censura sarebbe apparso inconcepibile, mentre oggi è la realtà; anzi è addirittura auspicato da tutti quegli ambienti perbenisti che non paghi del monopolio e della militarizzazione dell’industria culturale, pretendono anche di screditare gli avversari e quando non basta di cucirgli la bocca.

Oggi è l’informazione, domani sarà la sanità (se non vuoi il lockdown firma per rinunciare alle cure), il voto (ci vuole un’idoneità per votare), la vita sociale (ci vuole il C0Vìd pass), i conti correnti (aboliamo il contante)… Ogni aspetto della nostra vita sarà presto condizionato ai capricci di un controllore, preferibilmente privato, in modo tale che i governanti, dopo essere stati dispensati dalla facoltà di governare, saranno anche sollevati dalla brutta incombenza di censurare. Si limiteranno a ratificare gli ordini ricevuti dal Pentagono e a prendere lo stipendio.

Viviamo in una dittatura meschina di teatranti di quart’ordine, di falsi moralisti e di censori che si nascondono dietro loghi accattivanti e slogan tanto politicamente corretti quanto stucchevoli. Una dittatura senza il coraggio della dittatura e per ciò stessa ancora più miserabile. Come miserabili sono i collaborazionisti e i delatori infami che le stanno reggendo il sacco.

Chi non si sottometterà alle regole della community sarà spento, senza appello, in sfregio alla Costituzione e a qualsiasi principio basato su democrazia e libertà di espressione. E hanno pure il coraggio di dire che in Russia le libertà fondamentali sono minacciate.

La vostra ignavia, il vostro collaborazionismo, la vostra incapacità di leggere il presente mi dà il voltastomaco.

Vi prego di leggere attentamente l’appello di Byoblu e di dare una mano in base alle vostre possibilità.

Giorgio Bianchi

Hanno chiuso Byoblu. È tempo di lanciare una sfida:

https://www.byoblu.com/2021/03/30/una-sfida-per-tutti/

In un istante rimossi mezzo milione di iscritti, duecento milioni di visualizzazioni video e quattordici anni di contenuti. Così YouTube cancella il canale Byoblu.

La colpa? Non essere allineati, mostrare e analizzare la realtà secondo altri punti di vista, dare risalto alle notizie che per i media mainstream non esistono.

Qui non si tratta di essere d’accordo con ogni tematica o di approvare tutto ciò che viene sostenuto; qui si tratta solo di rendersi conto della ormai lapalissiana minaccia alla libertà di pensiero. La cosa più grave è che esistono tante persone che non lo vogliono vedere o addirittura ritengono giusta questa sempre più stretta censura atta a silenziare le voci critiche.

I tempi si stanno facendo duri e bui. Se non ci si sveglia significa che ormai anche i cervelli sono in lockdown. Definitivamente.

Mario Percudani

Illustrazione di copertina: Edel Rodriguez

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