La Co2 o la vita: teoria economica della riconversione ecologica
Quanto vale la cosiddetta riconversione ecologica? E non parlo di un valore ideale e morale visto che gli strumenti per raggiungerla sono sospetti, come la lotta alla Co2 che fa parte di una sorta di immaginario mitico e visto che ancor più sospetti sono coloro che la vorrebbero ovvero il panel del capitalismo globale che ha fatto della Natura una questione di valore economico. Ma parlo di soldi e di quattrini perché dentro il capitalismo, come dice il nome è il solo il capitale, a contare qualcosa. Qualche giorno fa in un post titolato Il virus o la vita: teoria economica della pandemia mettevo in evidenza che la dittatura sanitaria e la creazione di un pericolo mortale riportavo la tesi che tutto questo è stato fatto per superare la gravissima crisi economica che si stava abbattendo e per tentare di recuperare redditività reale del capitale, dopo aver consumato la possibilità di continuare a farlo in maniera fittizia col sistema delle borse. Ma si è scoperto o forse lo si era calcolato già in anticipo che una pandemia non basta: finora ha portato a circa 30 trilioni di dollari di stimoli fiscali e monetari in tutto il mondo sviluppato. Eppure, nemmeno due anni dopo, l’effetto di questi 30 trilioni di dollari sta svanendo nonostante i governi a cominciare da quello americano stiano cercando di tenere a galla una narrazione sanitaria che si avvia all’assurdo.
Occorre ben altro e questo altro viene descritto da un lunghissimo report di Bank of America significativamente titolato Transwarming, purtroppo disponibile solo a pagamento, che è davvero illuminante: fatti due conti la transizione ecologica costerebbe al minimo circa 150 mila miliardi di dollari in 30 anni e 5 mila miliardi ogni anno, in pratica il doppio del pil mondiale. E allora si capisce bene da dove nasca la narrativa verde o meglio lo spaccio di prospettive edeniche in senso ambientale che evitano accuratamente di mettere il dito sulle vere piaghe del pianeta: nasce da un flusso infinito di “investimenti” finanziati dal debito che a loro volta hanno bisogno di un altrettanto costante grado di monetizzazione del debito da parte delle banche centrali. Insomma l’establishment ha bisogno di una nuova fonte perenne di finanziamenti, possibile soltanto creando uno stato di crisi estrema , ma avvolta in una facciata virtuosa e nobile. Per ora ci hanno salvato la vita con i vaccini che hanno fatto una strage e adesso entra in gioco la crociata contro il cambiamento climatico che viene analogamente presentata come un salvataggio della vita. Tutti comunque sanno che più alto è il debito più i ricchi si arricchiscono e i poveri si impoveriscono e questa volta il piano per rubare quel poco che resta della classe media con il pretesto di una nobile crociata per sconfiggere il riscaldamento globale, richiederà oltre 500 miliardi di dollari di monetizzazione del debito annuale da parte delle banche centrali ogni anno , determinando un’iperinflazione negli asset rischiosi o nell’economia in generale, o in entrambi.
Molto inchiostro digitale è stato versato sui temi e le prospettive sul vago verdismo di nuovo conio inaugurato simbolicamente da Greta, ma vale la pena concentrarsi sulle conseguenze finanziarie molto chiare e tangibili di un mondo in cui l’establishment è d’accordo, con o senza il sostegno democratico, a destinare 5 trilioni di dollari in nuovo capitale a qualche nebulosa causa di “combattere il riscaldamento globale”. Ecco i punti salienti, le domande messe in primo piano da Bank of America:
- Sarà inflazionistico? Sì, c’è da aspettarsi dall’ 1 al 3 per cento l’anno per il prossimi 30 anni che si aggiunge a tutte le altre forme inflazionistiche già presenti
- Quali sono i possibili colli di bottiglia ? Geopolitica, guerre climatiche, diminuzione delle temperature e messa in crisi della ideologia Co2, sempre possibile visto che dopo un trentennio di altissimi massimi solari, siamo entrati in un lunga fase di minimi particolarmente accentuati
- Abbiamo le risorse ? Nichel e litio sono solo due materiali ( essenziali per le batterie) di cui ci potrebbe essere carenza già nel 2024.
- La tecnologia verde è davvero verde ? Non proprio, anzi tende a decarbonizzare ( che significa anche sotrarre carburante al mondo vegetale, cosa di cui nessuno parla) aumentando però le scorie e le attività nocive per l’ambiente che poi si traducono in maggiore Co2 da altre fonti non antropiche. .
Quindi “la crociata contro il cambiamento climatico” è un gigantesco gioco destinato ad arricchire una manciata di cleptocrati qui e ora, mentre i nebulosi benefici – e il debito fin troppo certo e l’iperinflazione – di questa revisione rivoluzionaria dell’economia globale vengono ereditate dalle generazioni future che saranno molto più povere. L’unica speranza è che qui si tratta di un piano fondamentalmente pensato in occidente, anzi nell’estremo occidente americano e probabilmente non sarà pedissequamente seguito ovunque, il che potrebbe a un certo punto portare a un totale fallimento.
ilsimplicissimus / Illustrazione di copertina: Adam Quest