Società

La prova dell’essere realmente vivi

Ho letto in questi giorni, e continuo a leggere, innumerevoli interventi di persone, giovani e meno giovani, che esprimono una disperazione inconsolabile. Parole di sconfitta, di incredulità, di resa di fronte ad un avvicendarsi di eventi a cui nessuno era preparato.

Nel frattempo la maggioranza della popolazione continua la sua vita cercando di adeguarsi a tutte le follie che vengono imposte, in una parodia della vita vera che personalmente mi pone molte domande.

Mi chiedo come questi sentimenti possano coesistere in esseri umani che condividono la medesima sostanza.

Da una parte chi è precipitato nella disperazione, chi sente di vivere all’interno di un incubo, e dall’altra chi continua come se nulla fosse, deridendo anzi chi cerca di protestare. Non solo deridendo, ma anche denigrando e incolpando delle peggiori nefandezze proprio chi subisce le peggiori vessazioni del sistema attuale.

Stiamo camminando in una sorta di inferno circondati da demoni assatanati, e mentre alcuni gridano allarmati dalla loro presenza altri si interessano solo di andare dove devono andare, tirando avanti per la propria strada, che se fai quel poco che i demoni ti chiedono poi ti lasciano in pace. Ed anche se chi tira diritto deride quelli che indicano i demoni, nel suo profondo ne coglie la presenza, ma il suo istinto di sopravvivenza gli dice che se vuole continuare a campare deve fare finta di niente.

Ma i demoni sono sempre lì, e non se ne vanno facendo semplicemente finta che non esistano, oppure trattando da folli quelli che li indicano.

Questa grande contrapposizione tra coloro che vivono come se niente fosse e quelli che soffrono nel profondo dell’anima per quello che accade, quelli che addirittura sono al limite della disperazione, è forse l’aspetto più surreale di questo periodo.

Vorrei avere parole di conforto per ognuno di loro, per ognuno di noi, vorrei poter affermare con certezza che tutto questo finirà al più presto. Perchè finirà, questo è certo, ma quanto durerà, e cosa dovremo affrontare ancora, questo nessuno può dirlo.

Quello che mi sento di dire a tutti quelli che soffrono in questo momento, a quelli che sono chiamati a scelte difficilissime, posti di fronte al peggior ricatto che un regime può imporre (l’anima in cambio della sopravvivenza, di questo si tratta) è che mai come in questo momento il dolore è una prova dell’essere realmente vivi.

Soffrire per quello che sta succedendo significa essere realmente umani. Significa avere dentro di sé il Fuoco che sa distinguere tra il bene e il male, tra ciò che è gusto e ciò che è sbagliato.

Dovevamo essere messi alla prova per scoprire di avere dentro di noi questo Fuoco, ed ora lo sappiamo. Questa non è una consolazione, il dolore rimane compagno di viaggio in tutto questo, e non deve essere nemmeno motivo di un vano e futile vanto, di un sentirsi “migliori”.

Non siamo in gara con nessuno, non è una lotta su chi sia più furbo, o più sveglio, o più “puro”. Si tratta solo di una consapevolezza. Si sta soffrendo perchè si possiede il Fuoco dentro.

Abbiamo scoperto un grande tesoro, ora sta ad ognuno di noi capire come utilizzarlo.

Carlo Brevi

Illustrazione di copertina: Francesco Bongiorni

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *