
Lettera di un operatore sanitario
Questa è la lettera inviata da un operatore sanitario al giornalista indipendente Matteo Gracis. Sono parole che dovrebbero leggere con attenzione soprattutto coloro che continuano a difendere a spada tratta l’idea dell’obbligo vaccinale; i tanti che – ormai in preda a un delirio di natura quasi religiosa – stanno trasformando il vaccino in un sacramento di fede ed etichettano come “irresponsabile” chiunque, anche sulla base di argomentazioni importanti e dati ufficiali, pretende ciò che in una società democratica e con ancora un minimo di sanità mentale collettiva dovrebbe rappresentare semplicemente la base di qualsiasi ragionamento: essere liberi di scegliere senza la minaccia di una cittadinanza condizionata.
Ciao Matteo, sono un fisioterapista.
Se è nelle tue possibilità vorrei che informassi il Governo di modificare il decreto legge: noi sanitari ci stiamo organizzando per accettare in massa la sospensione dal servizio, l’unica arma che abbiamo contro questo ricatto mafioso è quella di paralizzare la sanità.
Tralasciando il fatto che ho avuto la covid-19 ed ora sono immunizzato (situazione che il DL 44 sull’obbligo vaccinale non ha minimamente preso in considerazione; fatto che poteva far risparmiare centinaia di migliaia di dosi da destinare ai non immunizzati) la mia contrarietà all’obbligo vaccinale riguarda due aspetti.
PRIMO ASPETTO
Ho 41 anni e non ho patologie pregresse.
Su 113’923 decessi in Italia, 910 rientrano nella fascia della mia età. (1) Di tutte le vittime covid, solo il 3,1% non aveva malattie pregresse. (2)
Nel mio caso i 910 morti diventano quindi 28.
L’ordine di grandezza quindi è di 28 decessi ogni 3’754’077 contagiati:
in un anno ho corso il rischio di 1 probabilità su 134’074 di morire per covid.
Il rischio correlato al vaccino l’ho valutato prendendo i dati del ministero della salute inglese, essendo gli UK molto più avanti di noi nella campagna vaccinale: su circa 22,6 milioni di vaccinati (10,9 milioni di prime dosi Pfizer e 11,7 milioni di prime dosi AstraZeneca) sono decedute 526 persone (237 Pfizer e 289 Astrazeneca). (3)
(Come puoi notare dati vecchi di 1 mese quindi in difetto).
Quindi se mi vaccinassi avrei 1 probabilità su 42’966 di lasciarci le penne, ogni 6-9 mesi (durata della copertura vaccinale ipotizzata).
Ricapitolando:
il mio rischio di morire per covid-19 è di 1 su 134’074, cioè lo 0.0000076% all’anno.
il mio rischio di morire per vaccino è di 1 su 42’966, cioè lo 0.000023% ogni 6/9 mesi.
0.000023% è il triplo di 0.0000076%.
Statisticamente la gravità della malattia dipende dall’età e/o dalle comorbilità presenti nei soggetti; quindi anche il beneficio del vaccino è correlato a questi aspetti.
Se fossimo 60 milioni di italiani tutti di 20 anni senza patologie potremmo girare indisturbati senza mascherine e senza distanziamento tutti positivi e non accadrebbe assolutamente nulla. Gli ospedali nemmeno si accorgerebbero della presenza del SARS-CoV2 nel territorio nazionale e il vaccino non servirebbe.
Precisata questa valutazione che riguarda la singola persona, vorrei chiarire un aspetto a coloro che vorrebbero l’obbligo vaccinale con la scusante di tutelare la salute pubblica, perché i sanitari non vaccinati
sarebbero considerati degli untori per i pazienti che sono già per definizione soggetti fragili.
Il vaccino è efficace per ridurre la sintomatologia clinica del paziente che ne ha ricevuto la somministrazione; ma permane nel vaccinato la possibilità di essere contagiato (chi è immunizzato ha riduzione dei sintomi, chi non è immunizzato ha malattia piena come un non vaccinato) e permane la possibilità di contagiare poi a propria volta altre persone.
Ormai sono così tanti i casi riportati di sanitari che, seppur vaccinati, hanno portato in ospedale il virus creando focolai che non si può più far finta di nulla.
Perfino il dott. Galli a Otto e mezzo e il dott. Lopalco a Piazzapulita hanno dovuto ammetterlo (vedi video sotto).
A queste persone chiedo:
come vaccinandomi potrei in qualche modo contribuire al diritto alla salute pubblica?
come non vaccinandomi metterei a rischio la salute degli anziani o dei fragili, se anche i colleghi vaccinati possono contagiare?
come non vaccinandomi metterei a rischio la salute degli anziani o dei fragili, se questi sono già stati vaccinati (cosa che Europa, Stato e regioni stanno facendo efficientemente naturalmente)?
SECONDO ASPETTO
Stiamo già facendo molte rinunce alla nostre libertà individuali in nome del diritto alla salute pubblica.
Ora però non si tratta più solo di cedere transitoriamente parti di libertà personali, si tratta di ricevere un farmaco che è stato approvato in deroga ai normali test standard di approvazione.
I vaccini OGM hanno dei precisi test da passare e questi test per il vaccino anticovid non sono stati svolti.
In particolare mi riferisco ai normali controlli per la tutela della salute e dell’ambiente. (4)
Bisogna riconoscere che almeno su questo l’Europa è stata trasparente.
Se ti interessa l’argomento ti segnalo anche una bella intervista di Marco Montemagno a Carlo Russo fatta un anno fa dove viene spiegato bene questo concetto. (5)
Non si tratta di complottismo, etichetta ormai usata come il prezzemolo: si tratta di essere consapevoli che a causa della fase emergenziale c’è stata una delega alla legge che impone particolari test, con lo scopo di ottenere il prima possibile un vaccino.
I colleghi che si sono già vaccinati hanno deciso che valeva la pena correre il rischio oppure hanno ceduto alle pressioni dall’alto, coloro che invece ancora non l’hanno fatto probabilmente hanno dei dubbi su i possibili effetti avversi ad oggi sconosciuti (fatto che viene evidenziato anche nel sito dall’AIFA nelle FAQ al vaccino ed è stato detto più volte anche dal Dott. Palù nelle varie interviste su La7).
Domanda n. 9 (6)
“Tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione stanno raccogliendo e valutando ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmacovigilanza delle reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.”
(7) Palù: “L’FDA ha dato una autorizzazione emergenziale quindi è responsabile chi vaccina, l’EMA invece dà una autorizzazione condizionata al fatto che ci sia una continua valutazione rischi/benefici, quella che stiamo avviando adesso con la vaccinazione di massa.
Però ci potremmo accorgere in questa valutazione, che ovviamente non si compie dopo 5-10 anni che solitamente ci vogliono per gli studi valutativi ma si sta completando in campo, può darsi che ci accorgiamo l’utilità di altri vaccini (leggasi effetti aversi sconosciuti)”.
La scelta deve essere assolutamente personale.
Illustrazione di copertina: Joey Guidone

