Economia,  Politica

Lettera morta

Bisognerebbe avere il coraggio di dire che la Costituzione del 1948 non esiste più e prendere atto che una fase storica si è conclusa. Continuare nella finzione a questo punto diventa un alibi.

I fondamenti che stavano alla base del compromesso tra i padri costituenti, vale a dire l’accettazione della democrazia politica e del conflitto sociale, sono ormai venuti meno. La Carta costituzionale è stata, purtroppo, una luminosa parentesi e non l’inizio di una nuova epoca. Oggi non possiamo non constatarlo.

Pensiamo alla crisi di governo. I suoi protagonisti non hanno progetti alternativi. Il vero motivo del contendere è su come dividersi le briciole del recovery fund. Questi quattrini, che dovrebbero andare alla sanità, all’istruzione, al lavoro, in realtà andranno alla riconversione digitale della sanità, dell’istruzione e del lavoro. Su questo non ci sono reali diversità di giudizio tra governo e opposizione.

Provo umana comprensione per chi si turba di fronte alle esternazioni di Renzi o di Zingaretti. Nei casi migliori è mosso dalla nostalgia per una giovinezza in cui essere comunisti, democristiani, socialisti o fascisti era qualcosa di molto concreto. Oggi le cose non stanno così. Non a caso Giuseppe Conte potrebbe tranquillamente diventare il capo di un governo di centro, dopo esserlo stato di uno di destra e poi di uno di sinistra. Il tutto nell’arco di una legislatura.

I partiti sono ormai dei gusci vuoti. Entrano in funzione in prossimità delle elezioni, quando si tratta di carpire il voto di una pubblica opinione disorientata. I parlamenti hanno, bene che vada, il solo potere di ratificare decisioni prese in altre sedi. Gli uomini politici ricordano un personaggio minore dei Malavoglia di Verga, mastro Croce Callà, lo sciocco sindaco di Aci Trezza, in realtà prestanome e reggicoda del segretario comunale don Silvestro, il vero padrone del paese.

Le multinazionali della finanza, dell’informatica , della sicurezza e del farmaco hanno esautorato gli stati. Attraverso le loro lobby hanno evocato a sé il potere legislativo. Attraverso gli enormi mezzi finanziari e le capacità di ricatto hanno il pieno controllo del potere esecutivo. Attraverso il sistema mediatico condizionano l’opinione pubblica e dettano le regole del giusto e dell’ingiusto. Persino il pontefice di santa romana chiesa ha accettato senza battere ciglio di andare a lezione di morale dalla scienza asservita agli interessi economici.

Si è avverata la previsione di Carlo Marx. La globalizzazione si sta pienamente realizzando. Il processo di concentrazione capitalistica ha raggiunto i suoi limiti e le grandi multinazionali, con le loro succursali rappresentate da Ong, Think tank, logge, cupole, centri di ricerca, università, sono le centrali da cui promanano il diritto, la morale, la cultura, le regole economiche.

In queste condizioni la nostra Costituzione è destinata ad essere, bene che vada, lettera morta.

Prof. Silvio Dalla Torre

Illustrazione di copertina: Andrea Ucini

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