
L’obiettivo finale
In questi giorni avendo parecchi tempi morti, ho avuto modo di riflettere a fondo sulla situazione pandemica e credo di essere arrivato al nocciolo della questione.
Quello che è successo è una sorta di anschluss forzoso dell’Europa al mondo anglosassone.
Se ci fate caso le regole che hanno istituito sono quelle che si impongono ad un paese sotto occupazione militare straniera: legge marziale (stato di emergenza), coprifuoco, propaganda martellante, censura, volontà di istituire il reato di opinione, costruzione di campi di prigionia per i dissidenti (centri per la quarantena) e accettazione dell’idea che i cittadini possano essere privati della libertà pur non avendo commesso reati (positivi asintomatici), collaborazionismo, marchiatura dei reprobi, dislocazione di truppe di occupazione (Defender Europe 2020), potenziamento delle infrastrutture per il controllo di massa, incremento delle forze di polizia sul territorio e repressione diffusa.
Gli oligarchi sono asset che lavorano per conto dei governi di occupazione per facilitare l’implementazione e l’accettazione delle misure restrittive.
Non a caso l’areale di distribuzione delle misure di contenimento coincide esattamente con l’Occidente allargato ovvero con il territorio impegnato nell’operazione militare. Le misure sono più stringenti nei paesi chiave dal punto di vista geopolitico.
Svezia e Svizzera, paesi storicamente neutrali, si sono chiamati fuori, salvo concedere nell’ultima fase dei contentini per fare i titoli sui giornali e alimentare la bolla, in cambio del mantenimento del loro status di neutralità. L’Italia, mostratasi ancora una volta “ventre molle d’Europa”, è stata il luogo dal quale è partita l’operazione militare in Europa e la prima a cadere. In questa fase siamo addirittura giunti ad una sorta di governatorato collaborazionista modello Vichy, che avrà il compito di perfezionare l’integrazione del nostro Paese con sé strutture sovranazionali.
Parlare di Resistenza oggi ha più senso che mai, perché di fatto è giunto il momento di istituire un nuovo CLN che si ponga come obiettivo quello di liberare l’Europa dall’occupazione straniera.
Se perderemo tempo, a breve saremo completamente annessi e verremo utilizzati come testa di ponte per muovere guerra contro la Russia.
L’obiettivo finale è quello di cinesizzare l’Occidente allargato per muovere una guerra commerciale alla Cina e assediare la Russia con sanzioni economiche e tentativi di rivoluzione colorata per quanto riguarda la politica interna e scatenando conflitti lungo le zone periferiche per quanto concerne gli esteri.
Siamo già in guerra e neanche troppo fredda.
Illustrazione di copertina: Karolis Strautniekas
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