Ma voi ridete
Dunque Macron rifiuta il tampone gentilmente offerto da Putin e ci dicono chiaramente anche il perché. Non perché potesse risultare casomai positivo, ma per non farsi tracciare il DNA e consegnarlo all’amico Vladimir.
Quando questo dettaglio lo facevamo presente fin dalla prima ora di questa follia, raccoglievamo risate e insulti, anche da chi la pensava come noi, complottisti che non eravamo altri.
Del resto ci chiedevamo: ma se basta il respiro a contagiare, perché mi devono penetrare, attraverso il naso, fino ad arrivare alla barriera encefalica? E giù sganasciate e disprezzo. Chissà se adesso ridete ancora, di fronte a questa evidenza, che fa ormai compagnia a mille altre, prima considerate deliri.
I fatti si stanno incaricando di dimostrare invece chi era che delirava, ebbro di un amore scientifico, che era solo idiozia marmorea e conclamata. E che è ormai inguaribile.
Provate a mettere qualche puntino in fila: pandemia – buco di massa – guerra alle porte – aumento fuori controllo di prezzi e tariffe – schedatura e discriminazione – mancanza materie prime – inflazione al galoppo – spread che cresce – povertà inarrestabile – crisi e prossimo shock energetico – ambientalismo di rango addirittura costituzionale. Mescolate il tutto e continuate a ridere.
Ridete, ridete e ridete. Così farete scorta, per i tempi in cui non avrete neanche più occhi per piangere.
Ieri, degli illustri commentatori quotidiani, ci hanno chiaramente annunciato che la pandemia si sta ormai “normalizzando”, sarà quindi compagna eterna di vita, l’emergenza cesserà, unicamente perché diventerà ordinaria e persino il tanto amato marchio verde, ormai resterà attivo come una carta di identità inderogabile e irreversibile. Basterà un aggiornamento annuale, ma in una cornice tranquillamente routinaria, senza più parole e concetti emergenziali.
Ma quando vi si diceva che era il controllo totale l’obiettivo, vi spezzavate la schiena a sghignazzare, ostentando la vostra fiducia nella “scienza – stato”, che diventava fideismo tossico.
Ne dovevate essere già fuori da un pezzo, avreste dovuto riacquistare la vita di prima, e state ancora con le pezze in faccia (e pure da un altra parte) e ancora ridete.
Ora poi siete contenti, perché non rinnoveranno probabilmente lo stato di emergenza di prossima scadenza. Un opera raffinata e calcolata, sulla sostanza della vostra stupidaggine infinita: vi metto in galera, vi tengo due anni, e poi vi dico che siete liberi. Perché il “carcere” non si chiamerà più così, ma si chiamerà “casa”. Ma sempre in galera state. Solo che ha cambiato nome. Spettacolare.
Continuate a ridere. Prego. Tanto solo questo sapete ormai fare.
Ma segnaliamo anche le buone notizie: saranno bloccate le porte girevoli tra politica e magistratura. Mirabolante. Peccato la stessa cosa non valga tra banchieri e istituzioni. Il primo livello è già disintegrato (il popolo), il secondo è in disfacimento (la politica e connessi) e il terzo si prende tutto.
Ma voi ridete. Ridete.
A proposito, altra bella notizia: il suicidio assistito è ad una svolta. Come il cacio sui maccheroni proprio. Immancabile ciliegina sulla torta, di una terra che lo ha cercato ardentemente da tempo. E finalmente lo ha trovato. In tutti i sensi.
Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri