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Mangiafuoco ha vinto!

Quando il 21 dicembre 2020 pubblicai il post “Non ci sono più i giovani di una volta“, mi fu scritto da qualcuno che ero esagerato e pure troppo severo nei confronti degli adolescenti di oggi. In realtà il concetto non era nuovo. Sarà da una ventina di anni che lo esprimo su blog e social. Da quando mi sono reso conto che un potere più forte di tutti li sta trasformando in automi a-critici, privi di basi analitiche e di strumenti culturali, esseri a metà fra i robot e gli uomini, mezzi cyborg e mezzi androidi, figli di giga e web e totalmente dipendenti dalla rete e dalle sue menzogne.

Da quel post sono trascorsi ancora quasi altri cinque mesi e la mia convinzione è rafforzata dai fatti. Dalla paura di morire che ha preso il sopravvento sull’avventura del vivere, dalla accettazione silenziosa della negazione dei diritti più elementari spacciata per tutela sanitaria, dalla mancanza di indignazione di fronte ai soprusi e agli abusi di un mondo politico-finanziario-culturale che vuole il livellamento del popolo, delle sue aspirazioni e dei suoi risparmi il più possibile vicino allo zero. E dalla totale assenza di rabbia davanti alla confusione di notizie e di regole anche quando si scoprono altarini, magagne, intrallazzi e meschinità.

Nossignori, non ci sono più i giovani di una volta pronti a combattere e perfino immolarsi per un ideale. Se avessero fatto a noi, ai giovani di una volta, ciò che stanno facendo ai giovani di oggi, sarebbe scoppiata una rivolta in ogni città. Un esempio? Prendete queste bene(male)dette mascherine: il 75% di quelle che sono in circolazione sono farlocche e non servono a nulla. Bassetti ieri ha detto che a stare senza mascherina in una stanza con un malato di Covid non si rischia nulla perchè il virus non si trasmette in aerosol. Se tutti indossano la mascherina, rischia chi se la toglie. Ma di che cosa stiamo parlando?

Stiamo parlando di un ragazzo, un adolescente che per una sua protesta – a Fano – a 18 anni, si è tolto in classe la museruola e si è incatenato al banco della scuola per contestare quella che ritiene -giusto o sbagliato che sia- una pura imposizione. Bene, la scuola, quella dei tutti promossi, del Dad senza fibra, dei dispositivi per chi li ha, dei banchi a rotelle pagati come astronavi ai cinesi e già finiti nelle cantine di Conte e di Arcuri… sì, la scuola di un regime del pensiero unico che vuole tutti imbambolati davanti a un’applicazione e senza il minimo strumento critico, ha attivato le sue ‘difese immunitarie’ e il giovane è stato prelevato di forza, ricoverato in psichiatria a Pesaro e poi sottoposto a un bel trattamento sanitario obbligatorio.

Come cantava Edoardo Bennato nel 1977 in ‘Mangiafuoco’ ? Ah sì: “Non si scherza, non è un gioco / sta arrivando Mangiafuoco / Lui comanda e muove i fili / fa ballare i burattini / State attenti tutti quanti / non fa tanti complimenti / Chi non balla o balla male / lui lo manda all’ospedale / Ma se scopre che tu i fili non ce l’hai / se si accorge che il ballo non lo fai/ allora sono guai e te ne accorgerai / attento a quel che fai, attento ragazzo / che chiama i suoi gendarmi e ti dichiara pazzo!…”. Vi dice nulla? Beh, io non ne faccio nè una questione divinatoria nè la considero l’espressione di un normale, naturale attrito tra generazioni. Le intemperanze giovanili sono il sintomo di una società viva e dovrebbero stimolare confronti e non certo misure da Tso.

E invece alle istituzioni e alla politica, legate a doppio filo con il Mangiafuoco di turno, non è sembrato vero avere davanti una generazione di amebe e potersela cavare con una frase sprezzante e senza appello: ‘tanto questo è matto’. E comportarsi di conseguenza. Certo, e vero che poi altri giovani che frequentano l’istituto si sono detti solidali con il ragazzo, mentre pavidi e omologati si domandavano se non avesse avuto ragione il sistema. Ma è vero anche purtroppo che alcuni docenti, smemorati e dimentichi di essere essi stessi nipotini del ’68 e fieri antifascisti del 25 aprile, hanno persino chiesto l’allontanamento d’ufficio dello studente. Proprio loro che sono figli di chi si è diplomato con esami di gruppo e a colpi di 18 politico, scioperi e autogestioni.

E siccome il ragazzo parlava in terza persona, è poi partita la caccia all’oscuro manipolatore che di certo da mesi è dietro al giovane. Senza che nessuno si chiedesse se in realtà, per caso, non si tratti invece di un ’costituzionalista’capace e pure intelettualmente onesto che -in tempi di nuovo oscurantismo e nuovi eretici- ha aperto un po’ la mente allo studente. Dopo due ore di trattativa, però, ecco arrivato il ricovero forzato, registrato come atto dovuto, proposto da un medico e controfirmato da un suo collega e dal sindaco, in attesa dell’avallo anche di un giudice del tribunale. La medicina come correzione -insomma- e non come mezzo per garantire salute e guarigione, alla faccia della Carta Costituzionale, con l’ovvio pretesto dell’emergenza Covid. Condanna emessa: una settimana di degenza obbligatoria.

Ma io perchè sono convinto che non ci siano più i giovani di una volta? Perchè, fermo restando che – come già detto – se tutti indossano la mascherina, a rischiare è chi se la toglie, ai miei tempi la classe avrebbe ottenuto di far riaccompagnare il ragazzo a casa. Oppure si sarebbe ammutinata per solidarietà e tutti si sarebbero compatti tolti l’odiata museruola gettandola in terra -giusto o sbagliato che fosse- e infine un intero istituto si sarebbe immediatamente dichiarato in assemblea permanente, occupando le aule e pretendendo chiarezza e trasparenza a livello nazionale, avviando con telefoni fissi e a gettoni e fax improbabili un coordinamento nazionale delle scuole. Perchè sarebbe scesa in piazza la gioventù studentesca chiedendo di porre fine a una farsa come il coprifuoco e pretendendo il rispetto dei diritti e del proprio futuro.

Oggi invece si sono riuniti tutti fuori, dopo che il ragazzo era stato portato via. E poi hanno postato la foto su Facebook in cerca di likes.

Mangiafuoco ha vinto!

Lucio Rizzica

Illustrazione di copertina: Yukai Du

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