Mentre voi disegnavate arcobaleni…
“Che la vidimazione non serva, nemmeno se la fanno tutti, nemmeno con gli aggiornamenti, nemmeno se la si fa ai bambini, gli esperti lo dicevano da parecchio tempo “.
E ancora:
“Il governo dovrà varare ancora forti restrizioni, in particolare sui “battezzati”, trattati erroneamente come categoria da premiare, ma in realtà da spingere ad essere iper prudenti”.
Spero chi gli innamorati della Scienzah sappiano ancora leggere, cosa su cui inizio a nutrire qualche dubbio. Perché questa è la loro bibbia, “La Repubblica” e questo è Ricolfi. Che vi dicono definitivamente in faccia la verità, che la vostra ottusa e mediocre dabbenaggine non ha voluto vedere.
Ostentatela ora la vostra “fede”, fatele ora le risatine da ebeti senza speranza. Gli piace ripagarvi a modo loro di tanta fiducia, tanto da togliervi ogni possibile illusione.
Niente vi hanno lasciato. Ve lo vogliono far sapere chiaramente che vi hanno fregato. Perché non vi sono bastati i Pandemic Bond, emessi dalla banca mondiale tre anni prima, i paurosi investimenti in borsa anticipati, lo scudo penale per le possibili conseguenze e la firma che voi, dopo essere stati sostanzialmente obbligati, dovevate apporre. Così pertanto vi premiano, ammettendo evidenze che, fino ad ieri, erano fake news da complottisti. Come fecero con l’ipotesi della creazione apposita in laboratorio, oggi ammessa ufficialmente.
L’articolo vi da una ridicola spiegazione: tutta colpa di Omicron. Perché sanno che avete già scordato, quando giuravano che erano coperte le varianti future, fin dallo scorso anno.
Mediocri fino all’autodistruzione, vi siete voluti fidare di gente che divora unicamente carne umana, se solo vi foste presi la briga di informarvi su certe carriere.
E dal tunnel non si esce più. Perché promisero che “nulla sarà più come prima”. Mentre voi ridevate, disegnavate arcobaleni e cantavate dai balconi. E facevate schifo persino a loro. E vi vogliono talmente bene, che vi tolgono cento euro di irpef, ma vi dividono in dieci rate le bollette della luce. Perché saranno insostenibili. Assieme alle cartelle esattoriali che hanno inviato appositamente per natale. Magari a chi è fallito o a dovuto chiudere. Com’è che la chiamavate? Competenza, giusto?
E della mirabolante ripresa ve ne siete accorti? Quella che il quotidiano della Confindustria sottolinea ogni giorno. Che in effetti esiste, ma non vi riguarda. Perché è riservata ai predatori che tanto osannate.
Ieri, girando per le vie cittadine, ho visto molti negozi aperti. Quelli cinesi o delle catene multinazionali o dei grandi gruppi. E moltissimi chiusi per sempre, quelli degli operatori locali. Che, decimati, muoiono ogni giorno. Lasciando tombe con sopra la scritta “affittasi”. E poi un pugno nello stomaco: un teatro illustre, storico e prestigioso, trasformato, da cui penzolavano fuori hamburger stranieri. Il mercato più brutale, che si mangia la cultura, la storia, la vita.
E la pandemia è l’apoteosi del “mercato”, inteso come dittatura del più forte senza ritorno e come pulizia etnica di tutto ciò che lo contrasta e lo ostacola. Un arma atomica di dominio delle elites, su un umanità ridotta a bestiame.
Basta guardare i grafici della concentrazione economica planetaria per capirlo. Capire appunto. La cosa più difficile da fare, in un era ipnotica in cui è bandito anche il semplice ragionamento. Nonostante le accecanti evidenze. Che per tanti è comodo non vedere, come estrema azione di disperata difesa, che occulta ed edulcora un atroce sconfitta collettiva. La peggiore mai toccata al genere umano.
Note:
Illustrazione di copertina: Gary Neill