
Operazione Green
Come avevo già previsto nella precedente newsletter, l’inflazione che prima era solo strisciante, è ormai davanti agli occhi di tutti, stampata sulle bollette e sugli scontrini.
L’episodio della nave Evergreen incagliata in modo molto anomalo che bloccò il transito dei trasporti marittimi attraverso il canale di Suez è stato un po’ come uno squillo di tromba per segnalare l’inizio del nuovo tormentone, quello “green” appunto, anzi ever green, ovvero sempre verde o verde per sempre.
E infatti molti si sono accorti che l’agenda ecologica denominata verde, era passata in secondo piano, completamente sovrastata dall’ingombrante e assordante presenza pervasiva del virus assassino.
Ma di qualcosa dobbiamo sempre aver paura e sentirci in colpa.
A questo scopo torna, passando in pompa magna dalle porte spalancate dell’inferno al Quirinale, la nostra affezionata portavoce dell’unica verità ecologica, a ricordarci, agitando le treccine, di quanto facciamo schifo e di come i guai del mondo siano solo e soltanto colpa nostra.
Il grido di battaglia verde lanciato dalla nave portacontainer Evergreen inserisce quindi la seconda cartuccia nella canna del fucile che abbiamo puntato in faccia, aggiungendosi alla diabolica macchinazione sanitaria.
Qui entra in gioco il solito petrolio.
Come avevo già spiegato nella mia newsletter sopra menzionata:
“il petrolio è la linfa vitale dell’intero apparato militare industriale americano: il petrolio alto fa bene a Wall Street! Il petrolio serve per qualsiasi lavorazione industriale. Tutto contiene petrolio. Ma la cosa fondamentale è che il petrolio lo si paga in dollari americani. In un momento in cui gli Stati Uniti sono impegnati nella più massiccia stampa di denaro mai vista, al ritmo di trilioni su trilioni, serve un petrolio più caro per assorbire i dollari in eccesso. Un po’ effetto Scottex Casa; con la carta si assorbe il petrolio”.
Per poter assorbire più dollari, occorre un petrolio più caro.
Per giustificare il costo del petrolio più caro, bisogna creare l’emergenza, chiudendo il rubinetto.
Il metodo è sempre lo stesso, problema-reazione-soluzione, e visto che funziona alla grande, continuano a usarlo, dato che la plebaglia, non solo ci casca sempre, ma per qualche arcano motivo desidera sempre nuove fantasiose forme di tortura, perché pare annoiarsi o abituarsi dopo un po’ delle torture vecchie; una forma sublimata di masochismo di massa che richiede dosi crescenti di dolore, per saziare istinti che provengono da chissà quale zona del loro cervello bacato.
E il dolore, richiesto in modo così plebiscitario, arriverà con cattiveria devastante. I punitori avranno questa tenuta “sadomaso”. Pronti a somministrare dosi massicce di brutalità. https://it.wikipedia.org/wiki/Forza_di_gendarmeria_europea

Quando scendiamo in piazza, con la nostra Lacoste e le Nike ai piedi, armati di striscioni e fischietti, ricordiamoci che dovremo fronteggiare energumeni in tenuta da guerra, addestrati al combattimento, e supportati da retrovie dotate di arsenali anche nucleari. Questo per sottolineare quanta sia sproporzionato il confronto.
Riepiloghiamo adesso i passaggi che ci hanno portato qui:
1. La nave Evergreen segnala l’inizio dell’operazione Green
2. Green economy – ovvero economia verde. Il Green New Deal già annunciato, può allora partire, con stampa di trilioni di dollari che si aggiungono ai trilioni già esistenti.
3. L’inflazione è quindi inevitabile, ma per non creare sfiducia nelle banche e nelle valute tipo dollaro, euro ecc, essa viene nascosta nel costo dell’energia.
4. Per giustificare l’aumento dell’energia, inizia la campagna mediatica mendace che attribuisce i rincari non alla stampa di dollari, ma alla scarsità, abituando di fatto e lentamente le persone che la scarsità energetica sia una cosa inevitabile e che bisogna essere pronti a pagare caro il prezzo di qualcosa che è scarso.
5. In modo molto subdolo, la colpa di tutto ciò che non va, viene attribuita al lurido uomo bianco occidentale che per il suo tenore di vita esageratamente confortevole, ha causato tutti i guai del mondo ed è quindi giusto che adesso ne paghi le conseguenze riducendo verticalmente il proprio standard di vita.
Insomma, se l’emergenza sanitaria è il pelo, l’agenda verde sancita dal bollino di marchiatura detto Green Pass, sarà il contropelo. L’obiettivo resta lo stesso, ovvero la distruzione del ceto medio occidentale e il suo adeguamento ed omologazione alle masse informi di consumatori omogenei simili allo standard rappresentato da coloro che arrivano al ritmo di un barcone al giorno.
Qual’e lo scopo dell’agenda ecologica unita a quella sanitaria ed energetica?
Più o meno sarà una forma perfezionata di questo modello socio economico che vado a descrivere.
Il cittadino, si sveglierà la mattina e gli verrà chiesto: “ cosa hai fatto oggi di utile per Madre Terra, per meritarti di vivere? Lo sai che la tua esistenza nuoce all’ecosistema? Hai visto i poveri orsi polari sui ghiacci che si sciolgono? Hai visto i disastri ambientali che le nostre TV ti hanno mostrato in modo incessante? Tutto ciò è colpa tua! La tua vita ha un impatto negativo sull’ambiente del quale TU sei il nemico numero 1.
Tu, schifoso ed inutile parassita. Devi vergognarti e pentirti. Adesso dovrai rimediare perché la colpa è tua e solo tua; avido consumatore di risorse a sbafo, che ha vissuto sopra i propri mezzi ed ha causato la distruzione ecologica del mondo.
Devi meritarti di poter vivere altrimenti devi accettare le regole che noi esperti, fortunatamente abbiamo studiato affinché ti sia concesso comunque di vivere, ma lo farai limitando il più possibile la possibilità che tu possa continuare a danneggiare ulteriormente il Pianeta Terra che hai ridotto in queste condizioni”.
Il cittadino, terrorizzato e ormai convinto che la sua vita sia effettivamente inutile e dannosa dovrà quindi guadagnarsi il diritto naturale di vivere giornalmente, con meriti e crediti ecologici dettati dalle proprie azioni e dal proprio contributo alla massima ortodossia nel seguire i dettami “green” che saranno indetti dalle organizzazioni internazionali tipo World Economic Forum, ONU, WHO, IMF ecc,. ratificati dai governi tecnici di turno e controllati e sanzionati dalla forza bruta militare e poliziesca.
Il sangue sull’asfalto sarà condito di verde.
Fino ad ora è stata una grande esercitazione globale di massa per abituarci a dei comportamenti che da emergenziali diventano naturali. Il distanziamento e le maschere al volto per disumanizzare. I lockdown e i limiti di distanza entro i quali è possibile spostarsi, vedi zone rosse e gialle e la distanza da casa per le passeggiate, per abituarci all’automatismo che il movimento della propria persona non è più libero, ma gestito ad autorizzato da remoto.
Con un pubblico ormai ammorbidito e intriso fino a questo punto dalla propaganda, il campo è aperto per il prossimo passaggio, ovvero l’idea dell’impronta di carbonio, la cosiddetta “carbon footprint”.
La verità assoluta, dogmatica e inappellabile sarà il binomio vita umana=inquinamento.
Per ovviare a questa nostra colpa, i cabalisti hanno già preparato la benevola soluzione. Le pecore saranno quindi libere di pascolare soltanto entro il perimetro lineare che dovranno quotidianamente guadagnarsi cedendo fette della propria libertà e comportandosi in modo ultra ortodosso nel rispetto dei dettami.
L’utilizzo di APP sempre più pervasive e sofisticate, unite all’utilizzo esclusivo di pagamenti elettronici renderanno possibile Il tracciamento di tutte le abitudini di consumo e degli spostamenti delle persone.
In base alla propria carbon footprint, il cittadino potrà aver accesso all’acquisto di beni o servizi individualmente calibrato, in base ai propri meriti o crediti sociali. Così come gli spostamenti in termini lineari rispetto alla propria dimora abituale. In pratica la vita sarà gestita come la linea di fido sul conto corrente concessa dalla banca: finché si resta nei limiti “dell’accordato”, non c’è nessun problema, ma lo splafonamento viene severamente punito in modo pecuniario e con riduzione del rating e segnalazione in Centrale Rischi. Esci di un metro oltre il perimetro di vita ecologicamente consentito? Pling, 100 punti di detrazione dai crediti sociali, recuperabili con 100 giorni di auto confinamento a casa, mangiando solo soia e tavolette di farina di insetti bio, e se non si riesce più ad andare alla casetta al mare per demerito, pazienza, la compreranno i fondi di private equity pronti a fare incetta.
Si possono fare mille esempi simili. Vista la sfacciata presa per il culo che è andata avanti fino ad ora con le più ridicole menzogne spacciate per verità incontrovertibili, ormai non ci dobbiamo più meravigliare di nulla. Potrebbero anche arrivare a dire che dobbiamo toglierci un rene per sconfiggere il virus, come simpaticamente narrato in questo episodio di burattini, e la gente ci crederebbe:
Non credo che sia necessario dilungarsi ancora nel descrivere questi scenari. Penso che comunque siamo in molti ad essercene accorti.
Quello che accadrà ora è quindi una diminuzione della libertà che sarà sempre più un qualcosa che ci diranno che dovremo guadagnarci. Ci saranno molti disordini dovuti all’artificiosa creazione di scarsità, a cominciare da quella del petrolio e dei combustibili per il riscaldamento.
Si passa sempre da un terrore ad un altro. Adesso sarà l’inverno del terrore di morire di freddo.
Ricordate come prima ci dicevano che non c’erano posti letto sufficienti in terapia intensiva?
Adesso ci diranno che non ci sono camion sufficienti per trasportare la benzina.
C’è sempre la creazione artificiale di una scarsità di qualcosa di vitale finalizzata a far nascere il problema.
Dal problema scaturisce la reazione e dalla reazione si passa alla soluzione ovvero le manganellate e la privazione ulteriore e definitiva di libertà; una libertà che non sarà più quella dei diritti naturali dell’uomo, ma che andrà guadagnata quotidianamente con il proprio comportamento.
Già la gente è pronta ad accettare che siano i militari a gestire i rifornimenti e i razionamenti di cibo e combustibili. La gente sarà accontentata e i militari tipo Eurogendfor saranno dispiegati ed utilizzati sempre più.
Per chi spera in un appoggio delle forze dell’ordine e di improbabili “patsy” in gonnella, vorrei ricordare che questi soggetti sono dipendenti dello Stato e dallo Stato ricevono l’emolumento che gli consente di sopravvivere. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno risparmi e che hanno molti debiti e finanziamenti, spesso molti figli e doppie famiglie. Non è per loro materialmente possibile rinunciare anche ad un solo stipendio per unirsi ad un’improbabile causa di ribellione. Quindi rimarranno sempre dalla parte di chi a loro dà di che vivere.
Come affrontare questo momento.
Contrariamente a molti diffusori di paura e panico, io cerco sempre di proporre delle soluzioni o delle idee.
La peggior cosa che si può fare adesso è quella di mettersi in un angolo a piangere. Restare impietriti davanti alla paura e alle minacce non è mai una cosa prudente. Si tratterà di giocare a “guardia e ladri” muovendosi nelle maglie di libertà che saranno disponibili. Alcune soluzioni le ho proposte nelle precedenti newsletter e restano valide: comprare oro e argento, per avere una moneta che sia esterna al Grande Reset, creare una rete tra persone che la pensano allo stesso modo.
Illustrazione di copertina: Davide Bonazzi

