
Pillole: Zygmunt Bauman
“Invece di grandi aspettative di sogni d’oro, il progresso evoca un’insonnia piena di incubi di “essere lasciati indietro”, di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta. […]
Il “progresso”, un tempo la manifestazione più estrema dell’ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all’altra estremità dell’asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso “progresso” sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui.” (Modus vivendi, 2008)

