Quando l’inimmaginabile diventa immaginabile
Eric Lander, Julian Huxley e i l risveglio dei mostri dormienti
Vedremo in futuro la biotecnologia servire gli interessi dell’umanità secondo un paradigma multipolare che abbraccia sovranità nazionale, vita umana, famiglia e fede?
Per quanto prendere in considerazione idee come il ruolo dell’eugenetica nella presente e turbolenta era potrebbe essere fonte di una buona dose di dispiaceri e persino di mal di stomaco, penso che ignorare un tale argomento non porti alcun beneficio.
E’ una questione estremamente seria, soprattutto tenendo conto che esponenti di punta del World Economic Forum come Yuval Harari fanno uso di concetti come “la nuova inutile classe globale,” che verrebbe creata, presumibilmente, dall’Intelligenza Artificiale, dall’ingegneria genetica, dall’automazione e dalla Quarta Rivoluzione Industriale. Un’altra creatura di Davos, Klaus Schwab, auspica apertamente una popolazione globale dotata di microchip capace di interfacciarsi ad una rete globale con la sola forza del pensiero, mentre Elon Musk e Mark Zuckerberg perseguono il progetto “Neuralink” per “mantenere l’umanità rilevante” grazie alla connessione mente-computer in una nuova epoca di biologia evolutiva.
Famosi genetisti darwiniani, come Sir James Watson e Sir Richard Dawkins, difendono apertamente l’eugenetica; proprio nel momento in cui una tecnocrazia si consolida al posto di comando usando il “Grande Reset” come scusa per inaugurare una nuova era post-stati nazione.
Ora dobbiamo trovare il coraggio di indagare sulla possibilità che ci sia qualcosa di fondamentalmente malvagio dietro a tutti questi processi, soprattutto in relazione all’aiuto che, circa un secolo fa, gli Anglo-Americani avevano dato alla nascita del fascismo e dell’eugenetica. Dopo tutto, era stato solo guardando a questi terribili eventi di ottant’anni fa, che, nel 1933 e, di nuovo, durante la Seconda Guerra Mondiale, i patrioti erano stati in grado di prendere misure adeguate per prevenire una dittatura tecnocratica dei banchieri … quindi potrebbe valere la pena usare un simile dispiego di coraggio per immaginare l’inimmaginabile, soprattutto per chi si trovasse oggi in una situazione analoga.
Cosa non era successo a Norimberga?
Settant’anni fa, quando gli Alleati stavano consolidando la loro vittoria sulla macchina nazista e si stava allestendo il Tribunale di Norimberga, una nuova strategia era stata messa in moto dalle stesse forze che avevano investito molta energia, denaro e risorse nel promuovere l’ascesa del fascismo, visto come “la soluzione miracolosa” al caos economico scaturito dalla Prima Guerra Mondiale e diffusosi poi in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Rimane uno dei più grandi scandali della nostra epoca il fatto che il connubio Wall Street -City of London, che aveva finanziato di Hitler e Mussolini utilizzandoli come arieti del nuovo ordine mondiale, non sia mai stato portato davanti alla giustizia. Nonostante Franklin Roosvelt fosse riuscito a mettere il guinzaglio a Wall Street tra il 1933 e il 1945, mentre preparava il palco mondiale per una meravigliosa visione post-bellica di cooperazione vantaggiosa per tutti; le forze oscure dell’oligarchia finanziaria, il cui unico scopo era istituire un sistema di governance globale unipolare, non solo avevano evitato ogni punizione, ma non avevano nemmeno aspettato la fine della guerra per riguadagnare la loro perduta egemonia.
Il ruolo di Sir Julian Huxley
Uno dei grandi strateghi concettuali di questo processo era stato Julian Sorrel Huxley (1887-1975). Famoso biologo e riformista sociale, Julian era rimasto per tutta la vita un assiduo membro della Società britannica di eugenetica, prima nel ruolo di segretario accanto a John Maynard Keynes e, in seguito, di presidente.
Julian era un uomo impegnato e, insieme al fratello Aldous, aveva lavorato sodo per essere all’altezza della nomea del nonno Thomas (meglio conosciuto come il mastino di Darwin). Mentre gestiva il movimento eugenetico del secondo dopoguerra, Julian, nel 1948, aveva anche dato inizio al moderno movimento ambientalista, fondando l‘International Union for the Conservation of Nature (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e, nel 1961, co-fondando il World Wildlife Fund (WWF); aveva coniato il termine “transumanesimo” e, nel 1946, dato vita ad una istituzione delle Nazioni Unite estremamente influente, denominata UNESCO (United Nations Education, Science and Cultural Organization – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura,) che avrebbe guidato, come direttore generale, nel periodo 1946-1948.
Il mandato della nuova organizzazione era già chiaramente delineato nel testo di Huxley del 1946 “UNESCO: Its Purpose and its Philosophy” (Unesco: gli scopi e la filosofia):
“La morale dell’UNESCO è chiara. Il compito di promuovere la pace e la sicurezza non potrà mai essere realizzato solo attraverso i mezzi assegnatigli, cioè educazione scienza e cultura. Deve prevedere una qualche forma di unità politica mondiale, sia essa un singolo governo mondiale o altro, in quanto è l’unico modo efficace di evitare guerre … nel suo programma educazionale potrà sottolineare la necessità ultima di una unità politica mondiale e di rendere familiare a tutte le persone le implicazioni del trasferimento della piena sovranità dalle singole nazioni ad una organizzazione mondiale.”
Qual sarebbe stato lo scopo di questa “unità politica mondiale”? Molte pagine dopo, è esposta la visione di Huxley in tutti i suoi contorti dettagli:
“Al momento, è probabile che l’effetto indiretto della civilizzazione sia più disgenico che eugenico e, in ogni caso, è probabile che il peso morto della stupidità genetica, della debolezza fisica, dell’instabilità mentale e dell’inclinazione alle malattie, già esistenti nella specie umana, si rivelerà un onere troppo gravoso per realizzare progressi reali. Pertanto, nonostante sia abbastanza vero che ogni politica eugenetica radicale sarà per molti anni politicamente e psicologicamente impossibile, sarà importante per l’UNESCO controllare che i problemi dell’eugenetica siano esaminati con la massima cura possibile e che la mentalità pubblica sia informata delle questioni in gioco, affinché ciò che per ora è inimmaginabile diventi almeno immaginabile.”
Dato che il mondo ha avuto la possibilità di vedere cosa realmente sia un programma di eugenetica interamente supportato da un’ingegneria sociale di stampo fascista, non è esagerato dire che l’eugenetica ha perso un bel po’ della sua popolarità agli occhi di un mondo ancora molto attento ad istituzioni culturali tradizionali come il cristianesimo, il patriottismo e il rispetto per la sacralità della vita.
Nonostante trenta Stati americani e due province canadesi avessero legalizzato politiche eugenetiche (compresa la sterilizzazione forzata dei disabili) tra il 1907 e il 1945, le scienze statistiche e le applicazioni politiche dell’eugenetica avevano subito un brusco arresto alla fine della Seconda Guerra Mondiale e, come Huxley aveva ribadito nel suo manifesto, qualcosa di nuovo andava fatto.
Qualche notizia sulla Clinica Tavistock
Huxley aveva anche lavorato molto in collaborazione con la Clinica Tavistock di Londra, che aveva ricevuto fondi sia dai Rockefeller che dalla Macy Foundation per tutto il periodo 1930-1950. Guidata da uno psichiatra, il brigadiere generale John Rawlings Rees, la Clinica Tavistock, che può essere considerata “il braccio psichiatrico dell’Impero Britannico,” era stata fondata nel 1921 allo scopo di sviluppare tecniche psichiatriche innovative, fondate su un misto tra comportamentismo pavloviano e teorie freudiane, per influenzare in vari modi i comportamenti di gruppo.
All’inizio, la clinica si era concentrata sullo studio delle condizioni mentali estreme, le psicosi post-traumatiche in persone che avevano sofferto di destrutturazione psicologica a causa degli orrori della guerra di trincea, riconoscendo la grande malleabilità di questi soggetti. Come riportato da un brillante articolo del 1996 di L. Wolfe, il lavoro a Tavistock era sempre stato focalizzato sulla necessità di capire come il cervello potesse essere “destrutturalizzato” e “decostruito” per essere poi riprogrammato, come una tabula rasa, con la speranza che queste scoperte individuali potessero poi essere replicate su gruppi sociali più grandi e perfino a livello di intere nazioni. Molte di queste ricerche erano poi continuate negli Stati Uniti con il progetto MK Ultra e questo sarà il tema di un futuro articolo.
G. Brock Chrisholm: lo zar della salute mondiale di Tavistock
Un famoso psichiatra che aveva passato molti anni lavorando con Rees alla clinica Tavistock era un canadese di nome G. Brock Chisholm.
Nel 1948, Chisholm aveva fondato un’organizzazione affiliata alle Nazioni Unite denominata World Health Organization (WHO – OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità), il cui scopo era quello di promuovere la salute mentale e fisica nel mondo. Un nobile sforzo che richiedeva molta responsabilità e potere aveva bisogno di un leader con una visione eccezionale della natura delle malattie e della salute. Purtroppo, vista la sua personale e malata concezione della natura dell’essere umano e della società, Chisholm era certamente l’uomo sbagliato per questo incarico.
Secondo Chisholm, fra le cause principali delle guerre e delle malattie mentali non c’erano l’imperialismo o l’ingiustizia economica, ma piuttosto ciò che per la società rappresentava il bene e il male. Nel 1946, Chisholm aveva esposto in questi termini gli scopi della “buona” psicoterapia e della “buona” educazione: “la reinterpretazione e l’eventuale sradicamento del concetto di giusto e sbagliato, che è la base dell’educazione infantile; nelle credenze degli anziani la sostituzione della fede con il pensiero intelligente e razionale: questi sono gli obiettivi di ogni psicoterapia di successo.”
Ma non erano semplicemente il “concetto di giusto e di sbagliato” o “la fede nelle credenze degli anziani” a dover essere sradicati, ma anche la religione monoteista, la famiglia e il patriottismo. Otto anni dopo, Chisholm aveva aggiunto: “Per raggiungere il governo mondiale, è necessario rimuovere dalla mente degli uomini il loro individualismo, la fedeltà alle tradizioni familiari, il patriottismo nazionale e i dogmi religiosi.”
Il mondo impazzisce
Con l’UNESCO e l’OMS saldi al loro posto, era stata crata una terza organizzazione per gestire i fondi e le pratiche della salute mentale globale.
Come sottolineato dallo storico Anton Chaitkin, la World Federation of Mental Health – WFMH (Federazione Mondiale di Salute Mentale) era stata creata nel 1948, finanziata principalmente dalla Macy Foundation, quest’ultima creata nel 1930 sotto la guida del generale Marlborough Churchill (cugino di Winston), che, nel periodo 1919-1929, era stato responsabile dell’intelligence militare segreta, con la fondazione dell’agenzia di analisi crittografica “Black Chamber.”
La coordinatatrice tecnica americana della conferenza per la fondazione della WFMH era stata molto chiara sulle finalità della nuova organizzazione. Nina Ridenour aveva scritto che “la Federazione Mondiale per la Salute Mentale … è stata creata sulla raccomandazione dell’OMS e dell’UNESCO perchè necessitavano di una organizzazione per la salute mentale non governativa con la quale potessero collaborare.”
E chi era stato il primo direttore generale della WFMH?
Mentre ancora era a capo della Clinica Tavistock di Londra, il brigadiere generale John Rawlings Rees era stato posto al comando di questa nuova organizzazione (la WFMH) proprio da quell’arci-razzista di Norman Montagu (il capo della Banca di Inghilterra), che aveva diretto tutta l’operazione tramite sua Associazione Nazionale per la Salute Mentale, che [Montagu] gestiva direttamente da Thorpe Lodge, sua dimora londinese.
Descrivendo questo piano di battaglia per riformare la società, Rees aveva detto:
“Se ci preparassimo ad uscire allo scoperto ed ad attaccare i problemi odierni della società e della nazione, avremmo bisogno di diventare truppe d’assalto, ma questo non potrà mai succedere se gli psichiatri rimarranno legati alle istituzioni. Dobbiamo avere gruppi mobili di psichiatri che siano liberi di muoversi e di avere contatti con le aree locali.”
L’idea di gruppi mobili di psichiatri come truppe d’assalto era un concetto avanzato dal grande stratega Lord Bertrand Russel che,nel 1952, aveva scritto nel suo libro “L’impatto della scienza sulla società:”
“Penso che il soggetto politicamente più importante sarà la psicologia di massa … la sua importanza è enormemente cresciuta grazie alla nascita dei moderni metodi di propaganda. Di questi, il più influente è quello che viene chiamato “educazione.” La religione gioca un ruolo, anche se sempre meno importante; la stampa, il cinema e la radio stanno avendo un ruolo sempre maggiore … Potrebbe essere auspicato che, in breve tempo, chiunque potrà essere capace di persuadere chiunque di qualsiasi cosa, se potrà lavorare su soggetti giovani e se sarà fornito dallo Stato di fondi ed equipaggiamento.”
La guerra fredda bipolare e il nuovo paradigma globale
Negli anni successivi, l’UNESCO l’OMS e la WFMH avevano lavorato di comune accordo per coordinare centinaia di organizzazioni, università, laboratori di ricerca, incluso il progetto MK Ultra della Cia, allo scopo di creare la tanto desiderata società dell’”igiene mentale,” ripulita da ogni connessione con il cristianesimo, la fede nella verità, nel patriottismo nazionale o nella famiglia.
Nel 1971, il mondo era maturo per un grande cambiamento.
Il bersaglio di questo vasto esperimento di ingegneria sociale erano stati i baby boomer [la generazione post-bellica], contro cui era stata scatenata una vera e propria guerra culturale ad ogni livello. Mentre l’LSD arrivava in tutti i campus americani e gli omicidi dei leader occidentali che resistevano alla nuova era di conflitti armati nel sud est asiatico diventavano la norma, i baby boomer vedevano i loro amici ritornare dal Vietnam in sacchi per cadaveri. “Non fidarti di nessuno sopra i trent’anni” era diventato il nuovo credo, mentre l’amore per la nazione veniva soffocato dall’innaturale diffondersi dell’imperialismo anglo-americano all’estero e, all’interno, da operazioni in stile COINTEL-PRO.
Quando il CFR e la Commissione Trilaterale avevano sganciato il dollaro americano dal gold standard, si era inaugurata una nuova era di liberalizzazione, consumismo e materialismo radicale, che, negli anni ’80, aveva trasformato i figli del dopoguerra in una generazione egocentrica e ipermaterialista.
A livello ecologico, una nuova etica di “conservazionismo” aveva iniziato a farsi strada all’interno del mainstream prendendo il posto dell’etica proindustriale tipica della società dei produttori-creatori che, storicamente, aveva governato il meglio della civilizzazione occidentale.
Uno dei principali creatori di questa nuova etica conservativa che aveva rimpiazzato il concetto di “proteggere l’umanità dall’impero” con il “proteggere la natura dall’umanità” era stato proprio Julian Huxley. Nello stesso anno in cui aveva co-fondato il WWF, Huxley aveva redatto il Morges Manifesto (1961), che avrebbe dovuto servire come programma strutturale del moderno movimento ecologista, che pone la civiltà umana in netto contrasto con il presunto equilibrio matematico e chiuso della natura. Huxley aveva co-fondato il WWF insieme al maltusiano Principe Filippo “voglio reincarnarmi in un virus mortale” Conte di Mountbatten e al Principe Bernardo d’Olanda.
Il regime planetario di Holdren
A metà anni ’70 Paul Ehrlich, uno dei principali neomalthusiani dell’epoca, era mentore di un giovane protetto di nome John Holdren, con cui nel 1977 aveva co-firmato un manuale da far rabbrividire dal titolo Ecoscienze, dove si legge:
“Forse quelle agenzie, insieme all’UNEP e alle agenzie demografiche delle Nazioni Unite, potrebbero evolversi in un regime planetario – una sorta di superagenzia internazionale per la demografia, le risorse e l’ambiente. Un simile regime globale planetario potrebbe controllare lo sviluppo, l’amministrazione, la conservazione, la distribuzione di tutte le risorse naturale, rinnovabili e non, almeno fino a quando non esisterà un controllo internazionale. Quindi, questo regime potrebbe avere il potere di controllare l’inquinamento non solo nell’atmosfera e negli oceani, ma anche nelle acque dolci, come fiumi e laghi che attraversano i confini internazionali o che sfociano negli oceani. Il regime potrebbe anche essere un’agenzia centrale di logistica con il compito di regolamentare il commercio internazionale, magari ottenendo assistenza dai paesi sviluppati e non, e che includa gli approvvigionamenti di generi alimentari sul mercato internazionale. A questo regime planetario dovrebbe essere data la responsabilità di determinare la popolazione ottimale nel mondo e per ogni regione e di avere l’ultima parola sulle politiche nazionali dei vari Paesi. Il controllo della popolazione dovrebbe rimanere responsabilità di ogni governo, ma il regime avrebbe alcuni poteri per far rispettare i limiti stabiliti.”
Considerando che queste parole erano state pronunciate solo tre anni dopo il rapporto NSSM-200 di Henry Kissinger, che aveva trasformato la dottrina della politica estera americana da pro-incremento a pro-riduzione della popolazione, le dichiarazioni di Holdren del 1977 non dovrebbero essere prese alla leggera.
Il progetto “Genoma Umano” resuscita i mostri dormienti
Nei decenni successivi, Holdren aveva stretto amicizia con il matematico e borsista Rhodes ad Harvard Eric Lander, che era stato direttore del Progetto Genoma Umano dal 1995 al 2002. Nel 2003, Lander aveva commentato il completamento della mappatura del genoma umano con queste parole: “Il Progetto Genoma Umano è uno dei traguardi più importanti nella storia della scienza. L’averlo portato a termine questo mese segna l’inizio di una nuova era nella ricerca biomedica. La biologia si sta trasformando in scienza informatica.”
Nel 2006, commentando la possibilità di controllare l’evoluzione umana offerta dal Progetto Genoma Umano di Lander e i conseguenti nuovi sviluppi nella tecnologia mRNA CRISPR, Sir Richard Dawkins aveva scritto:
“Negli anni ’20 e ’30, scienziati sia di Destra che di Sinistra non avrebbe trovato particolarmente pericolosa l’idea di poter progettare i bambini, anche se, ovviamente, non avrebbero mai usato questa terminologia. Oggi, sospetto che l’idea sia troppo pericolosa per una sana discussione, e la mia ipotesi è che Adolf Hitler sia il responsabile di questo mutamento. Mi domando se, una sessantina di anni dopo la morte di Hitler, potremmo almeno azzardarci a chiedere qual è la differenza morale tra allevare un talento musicale e forzare un bambino a prendere lezioni di musica. O perchè sia accettabile allenare velocisti o atleti del salto in alto ma non allevarli. Potrei pensare a qualche risposta, e sarebbero anche buone risposte, che potrebbero probabilmente finire col persuadermi. Ma non credete sia arrivato il momento di smettere di essere spaventati perfino dal porre la domanda?”
Non molto tempo dopo, Holdren si era ritrovato a godere di un enorme potere, più grande di quanto si sarebbe mai potuto immaginare, come zar della scienza e architetto del programma dell’amministrazione Obama, “basato sull’evidenza,” che mirava a massimizzare i fondi per le tecnologie verdi, allo scopo di decarbonizzare l’umanità sotto un nuovo sistema di governance globale. Lander aveva lavorato a stretto contatto con Holdren come co-presidente del comitato scientifico di Obama e anche con il presidente del Whitehead Institute, David Baltimore, alla creazione del Broad Institute del MIT e di Harvard.
Nel 2015, Lander e Baltimore avevano co-presieduto un’importante conferenza sulla “nuova era delle ricerche biomediche” in cui era stata resa pubblica una nuova tecnologia di modificazione genetica, nota come CRISPR, che, usando gli enzimi e l’RNA dell’Escherichia Coli, era in grado di intervenire sulla sequenza del DNA umano e indurre mutazioni. Anche se è evidente che questa potente tecnologia potrebbe essere un bene per l’umanità come mezzo per eliminare le malattie ereditarie nell’uomo e nei vegetai destinati all’alimentazione, l’incredibile efficienza della tecnologia CRISPR nell’alterare a tempo indeterminato il DNA umano potrebbe causare danni inimmaginabili se cadesse nelle mani sbagliate.
Allo “storico” summit internazionale sull’editing genetico tenutosi nel dicembre 2015, durante il suo discorso di apertura, il presidente della conferenza, David Baltimore, aveva fatto eco alle inquietanti parole di Julian Huxley: “nel corso degli anni, l’inimmaginabile è diventato concepibile. Siamo sull’orlo di una nuova era nella storia dell’umanità.”
Nel gennaio 2021, John Holdren si era congratulato con Erik Lander per la sua nomina a zar delle scienze di Joe Biden (Direttore dell’Ufficio per le politiche scientifiche e tecnologiche, ruolo prima occupato da Holdren). Grazie a questo incarico, Lander sta supervisionando la ripresa di tutte le politiche scientifiche dell’era Obama come parte della riforma tecnocratica portata avanti dal governo americano in conformità con l’agenda del Great Reset del World Economic Forum. Usando l’immenso potere dell’Emergency Authorization Act per scavalcare la FDA e facendo passare come vaccino una tecnologia basata sulla terapia genetica, è iniziato un nuovo esperimento sociale. La tecnologia CRISPR è già stata salutata come essenziale per risolvere il problema delle varianti COVID e, in questo momento, la si sta utilizzando come vaccino per alcune malattie tropicali. La ovvia connessione tra organizzazioni eugenetiche di ieri e il sorgere delle moderne operazioni basate sulla tecnologia mRNA associate a GAVI e all’Astra Zeneca di Oxford, denunciate dalla giornalista investigativa Whitney Webb all’inizio di quest’anno, dovrebbero esser tenute ben salde nella mente.
Questa tecnologia verrà usata dai discepoli degli eugenisti filo-nazisti, nel tentativo di continuare il lavoro del Dr. Mengele o vedremo questa biotecnologia servire gli interessi dell’umanità secondo un paradigma multipolare che abbraccia sovranità nazionale, vita umana, famiglia e fede?
Nuove puntate di questa serie esploreranno le radici eugenetiche del transumanesimo, dell’intelligenza artificiale e del Grande Reset. Affronteremo inoltre il tema della Scuola di Francoforte, il sorgere della cibernetica viennese e il programma promosso da Bertrand Russel e David Hilbert nel 1900 per rinchiudere l’universo intero in una gabbia mortale.
Traduzione: Comedonchisciotte
Illustrazione di copertina: Emiliano Ponzi