Reality
Zelensky è la Chiara Ferragni della politica internazionale. L’hanno pensato per dire “vedi ce la potresti fare anche tu” e questo piace. Inutile cercare di rompere questo sogno alla gente, la realtà è così brutta che sognare è l’unico balsamo. In più è gratis, o tale si pensa.
Un secondo dopo che accade qualcosa o lui fa accadere qualcosa, madri incinta che sanguinano, centrali atomiche colpite da missili o in blackout, dopo aver parlato con Biden o Johnson ed addirittura Westminster in diretta e solo perché Dio aveva da fare, lui va in video e twitta. Tutti i giorni, più volte al giorno. Ha sempre un testo pronto, ha una intera squadra di spin doctor sotto. E visto che gente manda alle trattative, mi riesce difficile pensare siano ucraini. E vista la pertinenza, la velocità, la struttura della narrazione è ridicolo il solo pensarlo.
Pensate davvero che uno che sta intronato dopo 14 giorni di bombardamento, semi assediato, con la nazione in fiamme milioni di cittadini sfollati, m-i-l-i-o-n-i di donne-vecchi-bambini, invaso da uno dei più potenti eserciti del mondo, con mille ed uno problemi operativi da risolvere o da non risolvere come sfollare per tempo un ospedale di una città che i russi hanno impiegato giorni a cingere d’assedio, è credibile vada in video a fare occhiolino o la versione affranta o quella che urla “maledetti europei date l’assenso alla no-fly-zone, venite dietro al Vostro Capitan Libertà che sto lottando anche per voi!”. Tutti i giorni, più volte al giorno? Davvero riuscireste a farlo? Siate onesti. Dai, non ci credo. Tutto ciò vi sembra credibile?
Lui non è come voi, lui è un attore, non è una critica, è pure bravo, ha energia, empatia e tutto gli si può dire tranne che non sia sveglio. E’ un fatto che sia un attore e se è per questo anche sceneggiatore, regista e produttore, molto produttore. Era la sua professione, ballava anche, faceva ridere, era un attore comico. Ora non più tanto, è passato al genere “tragedy”. Noi mandiamo armi da tutto l’Occidente ad un attore comico che è in politica da quattro anni, ma è già una star mondiale. Ma non è solo, non è solo un giovane bravo attore ucraino, l’uomo qualunque che diventa eroe.
Già, Capitan Libertà a capo dell’-unione delle democrazie combattenti- che pensano la loro sia la lotta per la difesa della “democrazia”, l’annunciato programma di politica estera di Biden alle ultime elezioni. Lui è quello che in gergo si chiama “testimonial”.
Sul mio blog, un mio lettore antico m’ha rimproverato benignamente di aver sottovalutato il pallido ed inespressivo botulinato, ho ammesso l’errore. Grave errore aggiungo. Anche lui “puppet on video”. Pupazzi con dietro spin doctor, psicologi cogno-comportamentisti, sceneggiatori. E strateghi degli sceneggiatori che rispondono a chi? Ad interessi. Da capire quali. Interessi di chi? Per cosa? In vista di cosa? Sapete a quel livello le cose funzionano diversamente che al nostro, sono molto complesse, sono gestite da sistemi di persone, il problema è capirne l’architettonica. Voi sapete davvero come funzione il potere nella nazione più potente del pianeta? Siete proprio sicuri-sicuri? E allora perché non guadagnate 500.000 dollari l’anno praticamente esentasse? Siete sprecati, non vi sapete valorizzare, dovreste prendervi un coach.
Tornando alla gratuità del sognare, mi spiace dover prezzare il vostro sogno e dirvi che non è così gratuito come sembra. Esso costa esattamente il totale degli effetti diretti ed indiretti che subirete, e ne subirete credetemi, ne subiremo che non avete ancor idea, gli effetti di quello che è già successo e quello che non si sa cosa altro succederà e per quanto. Costi di energia, pane, fabbriche senza materie prime, negozi chiusi, disoccupati, razionamenti, austerity. Già e dopo due anni di pandemia.
Non è un film, è la realtà che in inglese si dice, appunto, reality. Siete in grado di calcolarli quei costi? Certo che sì, conoscete alla perfezione come funziona la struttura del potere americano, sarete anche in grado di fare un rapido calcolo di predizione economica, politica, sociale, che problema c’è? Allora, visto che siete consapevoli, va tutto bene il reality è la realtà, sognate pure, lui è il Capitan Libertà. E’ la seconda stagione, dopo Capitan Ucraina. Poi ce ne sarà un’altra, vanno per le lunghe e sarà sempre peggio. I reality hanno le loro lungaggini. Sogni d’oro.
A tutti gli altri, benvenuti in un mondo molto complesso in cui c’è chi vuole mettere ordine a modo suo, ma non è detto che sia il vostro. Ad esempio, inviare armi a Capitan Libertà di modo quegli altri si incarogniscano sempre di più e facciano più morti che chiamano più armi. Quando il sistema ha défaillance, spesso ricorrere al keynesismo di guerra, per la prima volta in quasi ottanta anni i tedeschi hanno stanziato 100 miliardi l’anno per le armi! Vi ricordate Trump che ci ordinava di spendere di più in armi che loro si erano stufati di farci da bodyguard? Trump brutto, ma se lo dice Biden è bello, è democratico! Dovevamo fare la transizione ecologica ma il programma è momentaneamente sospeso in favore della riapertura di quella al carbone. Ora è il momento delle armi. E’ un vecchio classico ed i professionisti dietro Capitan Libertà conoscono bene i grandi classici, è gente che ha studiato. Deve essere la nuova versione del Next Generation, prima versione pace e rinnovabili, seconda versione guerra e carbone. E’ il “sogno europeo” 2.0.
Dedico a coloro che qui mi leggono e che ringrazio per il lavoro di cervello collettivo che operano attivamente coi loro contributi, un filosofo dell’Età assiale, Eraclito, il pezzo finale del famoso primo frammento: “Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo”. Occhi aperti, so che anche a voi l’idea che questo sanguinolento circo ruoti sul Chiara Ferragni ucraino, inquieta. Purtroppo, sì, è inquietante. It’s reality baby!
Illustrazione di copertina: Pawel Kuzcynski