Società

Ricordatevi di queste mie parole

Avete presente quando il sonno vi perseguita ma poi sul più bello si tira indietro? Puoi avere una enorme devozione per Morfeo, ma se lui decide di ignorarti non c’è nulla da fare. Le lancette si bloccano e il tempo si ferma. E la notte non passa più. E il silenzio diventa orribile nelle sue proporzioni, il buio diventa vortice di pensieri pericolosi e la tua anima si barrica dietro una invisibile porta e cerca di vedere le cose in una prospettiva diversa. Insegue uno spazio nuovo, chiuso, delimitato. Entro il quale smettere così di vagare. Entro il quale accettare di doverla comunque finire con il maledetto vizio di uscire inquieta dal corpo. Entro il quale la pace si fa immobilità e il riposo dimora nell’ansia finalmente domata.

No, non esiste lockdown in grado di contenere quella esuberante voglia di libertà di una mente che è senza catene ed è cresciuta libera di aggirarsi ovunque fra certezze e dubbi, di scegliere quali territori esplorare e di scoprire in solitudine e autonomia la propria direzione.

Io l’ho sempre saputo: non è poi così importante sapere cosa sia vero e cosa no. È più importante insistere sul vedere e darsi una coscienza di che cosa noi vediamo, come lo vediamo e che cosa invece non riusciamo a vedere, vittime degli inganni altrui e della nostra ignavia, della nostra pavidità.

La luce, il colore, lo spazio, la forma, la tonalità e il contrasto, la messa a fuoco e il punto di vista dipendono da noi e dalla nostra capacità d’esser indipendenti.

Ecco. Io non potrò mai essere dei vostri. Me lo dice la mia insonnia.

Voi siete di una razza diversa dalla mia, la stessa che nella casa stregata di ‘Ash Tree Lane’ Johnny Truant si trovava davanti nel corridoio verso l’ignoto. Già, voi non avete il coraggio di guardare negli occhi la realtà. Perciò voi metterete da parte pure tutto questo disagio e nonostante tutto “andrete avanti, mangerete, berrete, sarete felici e soprattutto dormirete sonni sereni”.

Io no, invece. E la mia mente continuerà ad avventurarsi in luoghi sconosciuti e lo farà senza trovare pace fino alla morte. Ma voi invece no. Voi andrete dritti per la strada che il potere, il grande burattinaio vorrà indicarvi.

Ma forse magari un giorno accadrà però che all’improvviso – apriti cielo! – senza motivo vi accorgerete che le cose non sono affatto come le credevate… i vecchi rifugi – la televisione, i giornali, i film – non vi proteggeranno più.

E sarà allora che scoprirete di non fidarvi più nemmeno delle quattro mura che avete sempre dato per scontate, ovunque vi troviate vedrete smantellata ogni certezza su cui avete sempre fatto affidamento. Allora inizieranno gli incubi.

Ecco, quando quel giorno arriverà – perchè arriverà – ricordatevi magari di me. E di queste mie parole.

Lucio Rizzica

Illustrazione di copertina: Carlo Giambarresi

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