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Storytelling di regime

Mi sembra di capire che l’origine artificiale del virus sia stata oramai definitivamente sdoganata e anzi, che sia una delle ipotesi più accreditate.

Questa notizia ci fornisce diversi spunti di riflessione.

Innanzitutto ci conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che prima di escludere delle opinioni dal dibattito pubblico bisognerebbe avere dati certi in mano, altrimenti si rischia di limitare pesantemente le analisi aumentando esponenzialmente i rischi di giungere a conclusioni errate.

In secondo luogo ci dice che tutto il vociare attorno all’idea di un’origine legata ai presunti cambiamenti climatici, era appunto un vociare privo di qualsivoglia fondamento. E’ del tutto evidente che la differenza sostanziale tra i chiacchiericci funzionali alle narrazioni dominanti e le ipotesi controcorrente, consiste nel fatto che i primi vengono immancabilmente diffusi in maniera acritica e a reti unificate, mentre le seconde vengono stroncate sul nascere prima che possano fare presa sull’opinione pubblica (salvo poi ricicciare nel caso in cui diventino funzionali a nuovi filoni narrativi).

Infine ci dice che il mondo dell’informazione e i cosiddetti esperti si muovono all’unisono e a comando: avallano in maniera automatica le narrazioni funzionali ai sistemi di potere, screditano sul nascere tutte le ipotesi che possano mettere in crisi lo storytelling di regime e possono addirittura permettersi di ripescare le ipotesi demolite in precedenza, senza che la loro credibilità ne risulti minimamente intaccata (viceversa tutti coloro che avevano avanzato ipotesi dapprima ridicolizzate e poi riaccreditate restano comunque screditati).

Ora, mi domando e domando a voi: visto che c’è una lunga lista di soggetti che hanno tratto enormi benefici dalla pandemia, visto che molti di questi soggetti hanno avuto a che fare con esperimenti sul guadagno di funzione dei virus e sulla zoonosi pipistrelli-umani, visto che alcuni di loro si sono esercitati a lungo su come gestire una pandemia (soprattutto dal punto di vista mediatico e finanziario), visto che alcuni di questi nomi sono collegati al laboratorio dal quale si ipotizza sia fuoriuscito il virus, visto che questi stessi soggetti hanno avuto un ruolo preponderante nell’orientare le scelte dei governi in materia di risposta alla pandemia, controllano direttamente e indirettamente le istituzioni sovranazionali che hanno dettato le linee guida per la gestione dell’emergenza e visto che sono sempre queste entità ad avere il controllo sui media e sulle piattaforme che gestiscono la narrazione ufficiale, è così assurdo ipotizzare che abbiano potuto rilasciare volontariamente il virus per determinare la crisi che poi hanno così prontamente sfruttato a loro vantaggio?

Una volta sdoganata l’ipotesi dell’artificialità del virus e la sua possibile fuoriuscita da un laboratorio, non sarebbe forse il caso di provare ad immaginare che chi poteva trarre enormi vantaggi dalla pandemia e che per giunta si esercitava da tempo con simulazioni e previsioni di scenario, magari aveva tutto l’interesse a provocarla e che forse lo ha fatto veramente?

Secondo voi, ai soggetti sopraindicati, mancavano forse i mezzi, le conoscenze e l’opportunità per provocare l’evento che ha poi innescato la catena di conseguenze che ha permesso loro di trarre enormi vantaggi e in previsione della quale si erano preparati con largo anticipo?

Non si tratta forse degli stessi soggetti accusati da tutti i media e dalle istituzioni europee di aver ordito una pandemia truffa nel 2010? Qual è la differenza tra questa pandemia e quella del 2010? Perché all’epoca si poté parlare apertamente di complotto, sia per quanto riguarda l’allarme che per i vaccini, mentre oggi queste parole sono tabù?

Cosa è cambiato in 10 anni nel mondo delle istituzioni europee e in quello dell’informazione?

Non sarà che in previsione dell’utilizzo massiccio delle piattaforme social come amplificatori della propaganda, si è provveduto all’omologazione preliminare dei media mainstream (oramai fanno tutti capo a pochissimi soggetti, legati alla cupola oligarchica che di fatto ha gestito la pandemia) e al discredito preventivo delle voci discordanti (la demonizzazione della controinformazione via social è un processo che va avanti da anni, per non parlare dei cosiddetti no-vax, ridotti ad un branco di minus habens fin dai tempi dell’assurda legge Lorenzin), in modo da garantirsi un’unica narrazione accreditata da diffondere capillarmente attraverso i social?

Non è forse vero che le autorità cinesi da anni studiano nelle loro accademie militari le pandemie di aviaria e suina ritenendole degli attentati terroristici sul loro suolo nazionale?

Come mai molti dei soggetti che hanno fatto simulazioni di scenari pandemici e poi hanno gestito l’emergenza vera e propria, sono gli stessi che poco prima degli attentati alle Torri Gemelle simulavano un attacco all’antrace poi puntualmente verificatosi?

Visto che ci è stato concesso il permesso di pensare che il virus sia artificiale e che possa essere sfuggito da un laboratorio, possiamo anche ipotizzare che qualcuno lo abbia diffuso intenzionalmente o è ancora troppo presto?

Giorgio Bianchi

Illustrazione di copertina: Carlo Giambarresi

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