Attualità,  Società

The Big One (uno splendido domani)

Mentre le agenzie mettono a punto i dettagli del Grande Reset, e governi, attori economici e media – nel loro piccolo – edificano in fretta (a volte con una tenera inconsapevolezza) le strutture, le infrastrutture e le sovrastrutture del mondo a venire… la natura, l’arte, il sacro, continuano a parlare una lingua selvaggia e autoctona, che non ha punti di contatti con quella del potere, perché in ogni sua sillaba rivela la discendenza dalla parola originariamente assente: il silenzio.

Una lingua destinata a scomparire definitivamente dalla percezione di chi non avrà orecchie che per le parole validate per un utilizzo all’interno del condominio dell’omologazione.

Oggi nel mio intimo cresce una paura: che covid-19 non sia quel Big One, arrivato dopo tante pandemie mancate, che pensiamo. Oggi una serie di avvisaglie mi fa temere che questo possa essere un antefatto, un atto preliminare, e che The Big One debba ancora arrivare – e non tarderà a farlo. E che quando arriverà spazzerà via in un secondo tutti gli argini e i tabù culturali e morali che alcuni di noi hanno visto vacillare in questi mesi, e che hanno cercato di sostenere aggrappandovisi corpo mente e cuore, come scudi umani.

Ho paura che The Big One spazzerà via gli argini, e con essi noi, molti di noi.

Se sarà così, non resterà altro che risalire la corrente in segreto, sulla scia di un airone, fino a quell’immenso silenzio che non possono cancellare dal luogo a cui la nostra integra persona – a fronte di un prezzo, certamente – potrà forse ancora avere accesso. Conosciamo le “porte regali”, le “siepi”: queste non potranno farle saltare come fecero i nazisti con i ponte rinascimentali.

Adesso ricaccio questo pensiero nel profondo. Faccio finta di non averlo mai pensato. E torno a lottare – insieme ai tanti compagni di viaggio – con fiducia, per i diritti naturali, civili, costituzionali di tutti, soprattutto dei più piccoli e dei più fragili. Come se per questi diritti, per questi piccoli, ci potesse essere uno splendido domani.

Carlo Cuppini

Illustrazione di Davide Bonazzi

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *