The Covid Horror Picture Show
A questo punto del The Covid Horror Picture Show, che tutti i media mondiali ci stanno generosamente propinando a reti unificate, è difficile non essere complottista. Gli indizi sono davvero molti: l’uniformità dell’incessante propaganda che alimenta la paura invece di ridurla; la censura nei confronti di tutti i punti di vista differenti, anche nei confronti di scienziati qualificati e addirittura capi di stato; la proibizione di cure alternative a paracetamolo e vigile attesa; l’adozione di misure repressive degne di uno stato di guerra; l’abrogazione a singhiozzo delle libertà costituzionali anche se poco hanno a che vedere con la diffusione del virus; l’implementazione continua di misure di sorveglianza e controllo sempre più strette: l’insistenza su rimedi dimostratesi, nella migliore delle ipotesi scarsamente efficaci, purché repressivi; l’ossessiva volontà di imporre a tutti la vaccinazione con farmaci sperimentali la cui innocuità, ma soprattutto la cui efficacia è ben lontana dall’essere provata; la distruzione a cuor leggero di intere industrie nazionali tra le maggiori, turismo in primis, senza alcuna vera necessità, mentre nessun pericolo è attribuito, ad esempio, all’immigrazione di massa che continua tranquillamente ad essere favorita.
Tutto questo, tutta la sproporzione tra il pericolo e le misure prese per contrastarlo, fa sospettare che la pandemia sia solo un pretesto per far passare qualcos’altro. D’altra parte, mi pare che l’ideologia di matrice anglosassone che domina oramai da anni l’ Europa ha un ruolo chiave nel rendere possibile la mistificazione. Da tempo l’occidente ha paura di tutto, teme tutto, non tollera la minima incertezza, il più piccolo rischio deve essere esorcizzato, la più insignificante minoranza corteggiata anche a costo di danneggiare milioni di persone per favorirne qualche centinaio. I pubblici funzionari sembrano preoccuparsi più che di fare, di essere responsabili di qualcosa, piazzare mille cartelli per una buca per terra, firmare dieci volte su un libro di sessanta pagine, palesemente illeggibile, solo per aprire un conto in banca. Che peraltro, senza parere, è obbligatorio, esattamente come il telefonino. Pena la morte civile. Per costruire uno svincolo stradale ci vuole più tempo di quanto ne occorse negli anni 60 per la Roma Milano, con certe tratte ferroviarie ci stiamo avvicinando ai tempi di costruzione delle cattedrali medioevali. Per tagliare un albero in giardino ti fanno un processo, per gettare un cuscino devi aprire una pratica all’ufficio rifiuti. Via internet. Un pazzo ha tentato di adescare un bambino all’uscita di scuola a Bruxelles? E’ fatto obbligo in tutta Europa di accompagnare e riprendere i figli a scuola fino alla laurea. Così se si salva uno da attenzioni morbose, si ruba a centomila il sapore di un’infanzia libera. Il sistema adora diffondere il terrore. Specie quello ingiustificato. Un adolescente di Miami non è sicuro della sua identità sessuale? Si istituisce un nuovo sesso, si cambiano i documenti in tutta la nazione, si costruiscono nuovi cessi in tutti gli edifici pubblici, si cambia la lingua, si mettono parole fuori legge, si puniscono i trasgressori verbali e ideologici. Se la pensi diversamente, è reato. Eppure siamo talmente arroganti da voler imporre al modo intero la nostra ideologia con la solo logica che è palesemente giusta. Gli inglesi salgono in cattedra e insegnano al mondo intero come si trattano gli omosessuali con la stessa petulante bigotteria che costrinse al suicidio uno dei loro maggiori scienziati imprigionato 1952 per pederastia. Nel 1952, non ai tempi di Enrico VIII. La parola d’ordine è pararsi il culo, non fa nulla se i rimedi sono sempre peggiori del male, i costi economici e sociali per risolvere piccoli problemi secondari, esorbitanti: Il popolino è indotto a credere che a pagarli sarà qualcun altro. Tanto l’Europa sta per inondarci di soldi, lo dicono ogni sera al TG. In pratica è il suicidio.
E poi ci sono i sensi di colpa. Ci viene ordinato di pentirsi di tutto ciò che abbiamo fatto finora, di ciò che abbiamo pensato, di ciò che siamo stati, di ciò che siamo, pentirsi di esistere. Prima si sono pentiti i comunisti, poi tutti gli altri. Adesso siamo tutti colpevoli di inquinamento, razzismo, mancanza di accoglienza, discriminazione, discorsi d’odio e, se maschi eterosessuali, anche di stupro e femminicidio. Chiaro che ci dobbiamo punire. Il vecchio peccato originale dei cattolici si è ripresentato sotto altre forme. Francesco I è d’accordo, abbiamo l’imprimatur. Anche questo è un suicidio. E infine arriva la follia covidiana, che è resa possibile da questo contesto. Una nuova malattia epidemica parainfluenzale abbastanza seria mette a rischio la vita degli anziani con patologie pregresse? Si sorvola del tutto sulla recente distruzione dei sistemi sanitari pubblici realizzata per aprire agli affari il settore salute. In questo ambiente ideologico risulta molto più ragionevole chiudere il mondo, annullare le libertà costituzionali, distruggere interi comparti industriali, privare del reddito milioni di persone, vaccinare tutta la popolazione, bambini compresi, anche se non corrono nessun rischio, con un vaccino sperimentale di cui non si conoscono gli effetti a medio e lungo termine e che per loro stessa ammissione, non interrompe il contagio.
I governi si allineano tutti, chi più, chi meno, senza il minimo segno di buon senso. La polizia insegue passeggiatori solitari, multa pensionati sulle panchine: ogni ragionevolezza, ogni statistica, ogni proporzione tra il problema e le misure prese per affrontarlo, sembrano irrilevanti, perdute. I soldi che non c’erano per la sanità, adesso ci sono per i tamponi, per i centri di vaccinazione, per le mascherate, per miliardi di adesivi distanziatori, di cartelli di vietato sedere sulle poltroncine: meglio ammassarsi in piedi sul corridoio. La borghese stretta di mano è sostituita dal colpo di gomito. Lo avevano già fatto prima Mussolini e poi Hitler, sempre per motivi ideologici, ma nessuno pare ricordarselo. Tutte le altre malattie con le quali conviviamo da sempre, non contano. Fa nulla se si muore molto di più per cancro e patologie circolatorie che per covid: la verità non ha importanza quando è complottista e antisolidale. Anche questo è suicidio, forse quello definitivo.
Probabilmente mi sbaglio, ma la sensazione è quella di essere alla fine di un mondo, mi viene in mente la caduta dell’Unione Sovietica. Solo che questa volta ci siamo noi nel bel mezzo della zona del disastro.
Illustrazione di copertina: Brian Stauffer
Comedonchisciotte