Politica,  Società

Ufo come prossimo stato d’eccezione?

Da circa due anni, le istituzioni americane e i media mainstream preannunciano lo sdoganamento e quindi l’ufficializzazione dell’ipotesi extraterrestre sugli UFO.

Di fronte a questo molte persone, me compreso, si chiedono quali motivazioni strategiche muovano gli apparati di potere statunitensi nello spingere tale narrazione, mentre i sostenitori dell’ipotesi extraterrestre si limitano a considerare che, trattandosi non già di un’ipotesi ma di una verità oggettiva, semplicemente non sarebbe più possibile per i governanti mantenerla occultata.

Per quanto mi riguarda, quella extraterrestre è invece un’ipotesi. Oltre agli oggetti volanti non identificati, agli avvistamenti di massa e via dicendo, c’è il problema di un numero elevato di ufficiali dell’esercito in pensione sostenenti l’ipotesi extraterrestre: troppi e da troppi paesi perché si possa liquidarli in blocco come millantatori o motivati da interesse economico.

Eppure, malgrado quest’insieme di testimonianze militari non abbia una spiegazione alternativa, mi pare che ancora non vi siano elementi sufficienti per elevare l’ipotesi extraterrestre a certezza.

Per tutte queste ragioni, la plausibilità dell’ipotesi extraterrestre non impedisce di considerare l’altrettanto plausibile ipotesi che il fenomeno possa essere utilizzato da istituzioni e media ai fini di una narrazione emergenziale.

Il problema della società contemporanea, consta dell’aver certificato la tesi di Carl Schmitt secondo il quale la sovranità risiede nella facoltà di istituire uno stato d’eccezione, nonché di aver inverato la profezia di Walter Benjamin sullo stato d’eccezione che sarebbe divenuto esercizio ordinario di governo.

Il problema è che gli stati d’eccezione finiscono con l’esaurire dopo un certo tempo la loro spinta propulsiva nell’immaginario e, quindi, ogni narrazione emergenziale deve a un certo punto essere rimpiazzata da una nuova.

Gli ultimi due decenni, ci hanno visto passare da uno stato d’eccezione all’altro: prima la guerra al terrorismo, poi la crisi economica di subprime e spread, oggi l’emergenza pandemica.

La “minaccia aliena”, ebbene, possiede tutte le caratteristiche necessarie ai fini di una narrazione emergenziale:

a) grazie agli avvistamenti in cielo, è qualcosa di sfuggente sul piano sensibile ma, al contempo, percepito come pervasivo;

b) la sua interpretazione richiede uno specialismo tecnico – in questo caso militare – che l’opinione pubblica non è in grado di confutare;

c) la minaccia impone, per reazione, coesione sociale e fiducia nei confronti delle istituzioni.

Se poi questa narrazione – come nel caso dello spread e del Covid19 – trae spunto da un dato di realtà, tanto meglio: vorra dire ch’essa risulterà ancora più efficace e inscalfibile.

Vediamo come andrà. Di sicuro, sarebbe divertente vedere le persone di sinistra che – in quanto parte di opinione pubblica sempre e comunque pedissequa verso la propaganda del potere costituito – si fanno sostenitrici dell’ipotesi extraterrestre e bollano come complottista chi la mette in dubbio.

Riccardo Paccosi

Illustrazione di copertina: Plinio Nitzsche

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