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Un messaggio per tutti noi, a prescindere dalle scelte fatte finora

E’ IL MOMENTO PROPIZIO PER DARE ASCOLTO AI PROPRI DUBBI, E PER CONFRONTARSI CON GLI ALTRI SULLE INCONGRUENZE DI TUTTA QUESTA NARRAZIONE.

Questo messaggio vorrei che arrivasse anche a coloro che fino adesso si sono adeguati, convinti o meno, alle indicazioni suggerite, e imposte, dal governo in ambito della “emergenza” che stiamo affrontando.

In qualche modo è diretto principalmente a loro.

La prima cosa che tutti dobbiamo tenere a mente è che non esiste un “noi” e un “loro” per come i mezzi di comunicazione tentano in ogni modo di convincerci.

Se una divisione nella popolazione esiste, questa non va individuata nella lotta fittizia tra “no vax” e “pro vax”, ma tra quelli che impongono dei provvedimenti, che hanno il potere di decidere per le vite altrui, e coloro che quei provvedimenti devono subirli.

Coloro che stanno sotto, quelli che ricevono le direttive e vi si devono adeguare, volenti o nolenti, noi tutti, stiamo tutti sulla stessa barca.

Il tentativo del governo di individuare una frangia della popolazione e di demonizzarla, spingendo il resto delle persone ad identificarli come causa di tutti i mali, è una tattica usata dai potenti dalla notte dei tempi, perchè convoglia il dissenso e lo indirizza lontano da sè. In questo modo, se il governo commette degli errori, fa in modo che la rabbia ricada su altri, individuati di volta in volta come i veri”colpevoli”, se le cose vanno male.

Si tratta di tattiche semplici, vecchie, più volte studiate, ma che vengono sempre riproposte dal momento che sempre ottengono il medesimo successo.

Avendo questo aspetto ben presente, possiamo osservare come la popolazione non è assolutamente divisa in blocchi omogenei, (“no vax” da una parte, “pro vax” dall’altra), ma è composta da milioni di cittadini che hanno fatto delle scelte in base alle proprie convinzioni, alle proprie esigenze, e in molti casi per una semplice e tragica mancanza di alternative, perchè costretti.

LA VERA MINORANZA E’ COMPOSTA DA COLORO CHE ACCETTANO OGNI IMPOSIZIONE SENZA PORSI DOMANDE

Se proprio dovessimo individuare una “minoranza” tra la popolazione, essa sarebbe quella composta da coloro i quali dal primo momento hanno accettato con entusiasmo tutte le imposizioni calate dall’alto, hanno obbedito a tutte le indicazioni del governo ed hanno creduto senza esitazione e senza avere il minimo dubbio a tutto quanto i telegiornali e gli “esperti” onnipresenti nei talk show hanno asserito, anche quando la narrativa del momento era in totale contrapposizione con quella del giorno prima.

Sono le persone che hanno invaso gli hub vaccinali sin dal primo giorno delle loro aperture, quelle che chiamavano i carabinieri per segnalare i vecchietti che stavano seduti nelle panchine di fronte a casa durante i lockdown, quelli che auguravano la morte ai “runner untori”, quelli che si arrabbiano ora se il barista non chiede loro di mostrare il green pass, quelli che telefonano al medico di base per sapere quando potranno presentarsi per fare la terza dose.

Queste persone avranno bisogno di aiuto quando tutto questo sarà finito, ma per adesso sono difficilmente avvicinabili, dal momento che la loro è una fede religiosa, non razionale, e i numeri, i dati, gli studi scientifici che contraddicono tutto quanto credono per loro non hanno alcuna importanza.

Ma queste persone sono anche una minoranza.

Se è vero infatti che ormai l’85% delle persone ha aderito alla campagna vaccinale, è altrettanto evidente che le motivazioni che li hanno spinti a farlo sono tra le più diverse.

Oltre a coloro che erano sinceramente preoccupati dalla malattia, e pensavano che il vaccino avrebbe garantito loro una definitiva protezione, vi sono coloro che hanno dovuto adeguarsi per non essere esclusi dalla vita sociale.

E coloro che hanno ceduto solo quando è diventata questione di vita o di morte, ovvero quando il siero è diventato necessario per poter continuare ad avere un introito (“se non ti vaccini, muori”, disse il premier, e probabilmente intendeva che saresti morto di fame, senza uno stipendio).

Questi ultimi hanno spesso aderito alla campagna vaccinale controvoglia, alcuni sentendosi giustamente ricattati, e in ogni caso, pur adeguandosi, hanno sempre percepito che in tutta la narrazione c’erano molte cose che non quadravano. “Tutto questo non è normale”.

Ed è proprio a loro che vorrei arrivasse questo messaggio.

UN MESSAGGIO PER TUTTI COLORO CHE FINO ADESSO SI SONO ADEGUATI, VOLENTI O NOLENTI

Avevate sperato che cedendo quel poco vi avrebbero lasciato in pace, e avreste potuto riprendere la vostra vita di prima. Ma vi hanno mentito, oramai è palese.

Nulla è tornato come prima, le misure che sarebbero dovute sparire con la campagna vaccinale sono ancora tutte qui.

L’agognato green pass durava inizalmente nove mesi, poi dodici, e adesso pare che si ritorni ancora a nove, forse sei, e c’è chi propone addirittura di limitarne la durata a tre mesi.

Quello che alla fine avete guadagnato sono stati sei mesi di “libertà” condizionata, libertà di poter fare tutto quello che è sempre stato, e sempre dovrebbe essere un vostro sacrosanto diritto.

Adesso vi ritrovate nella stessa condizione di chi non ha fatto nemmeno una dose, e tutto pare ricominciare da capo. Avevate quindi creduto che facendo una concessione vi avrebbero lasciato in pace, ma così non è stato.

Ora, al contrario, alzano la posta in palio. Non nascondono nemmeno il fatto che di “sanitario” in tutto questo non vi è più niente, si tratta di puro, semplice, banale desiderio di controllo.

Ora, quel che è fatto è fatto, e ognuno aveva le sue ragioni per aver agito come meglio ha creduto.

UNO SCENARIO NUOVO: ORA SIAMO LA MAGGIORANZA, INSIEME

Ma ora, proprio ora, si sta aprendo uno scenario nuovo.

Ora i “privilegi” stanno per scadere, e verrà richiesta una nuova dimostrazione di obbedienza. E non nascondono che si andrà avanti così per molto, molto tempo. Ed ogni volta verrà chiesto di più.

In questo momento non esiste più divisione tra “no vax” e “pro vax” (se mai è esistita), in questo momento c’è una piccola minoranza disposta a fare tutto quello che le viene chiesto, senza interrogarsi, con entusiasmo, desiderosa di mostrare la propria subordinazione al padrone, e una stragrande maggioranza che ha intuito che si è inscenata una colossale presa in giro ai danni della popolazione.

Questa consapevolezza nella maggioranza viaggia su diversi livelli: c’è chi ha compreso con chiarezza le tattiche di manipolazione che il governo sta alimentando, cogliendone nitidamente gli obiettivi, e chi ha sempre avuto il sospetto che qualcosa non andava, o che magari inizia ad averlo ora, adesso che tutte le bugie del precedente anno sono venute a galla in maniera evidente.

Le prossime settimane saranno cruciali per tentare di porre almeno un freno all’opera dei governi, un’opera destinata a portarci al disastro economico e sociale, se lasciata scorrere indisturbata. E per fermarli, o perlomeno rallentarli (anche guadagnare tempo potrebbe essere importante in questo momento), non occorrono atti di eroismo, non occorre il martirio.

UNA SEMPLICE PROPOSTA, PER TUTTI NOI

E’ sufficiente, per ora, alimentare il pensiero critico. Ascoltare il proprio istinto, quando ci suggerisce che qualcosa intorno a noi non va bene, quando ci dice che se continuiamo a cedere sarà sempre peggio.

Occorre quindi esprimere i propri dubbi, avere il coraggio di esternarli, magari con tatto, anche con il vicino, con il collega di lavoro.

Sono molti coloro che nutrono enormi dubbi sulla narrativa ufficiale, ma non li espongono per paura di essere emarginati, attaccati, ettichettati come “fanatici no vax”. Ma il dubbio si sta facendo strada, si sta espandendo. Più grandi sono le menzogne che ci vengono propagate, più i dubbi crescono.

Ecco quindi un umile suggerimento: coltivate il vostro dubbio, mettete in discussione quello che viene propagandato. Parlate con gli altri dei vostri dubbi, spargete i semi. Rimarrete sorpresi nello scoprire quanti li condividono, ma non si esprimono per timore.

Questo è il momento del pensiero critico, del dare ascolto alle proprie perplessità e di diffonderle.

E’ il primo passo, e questo è il momento propizio per compierlo.

Carlo Brevi

Illustrazione di copertina: Beppe Giacobbe

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