Economia,  Politica

Verso un mondo senza dollaro?

L’inflazione è un potente metodo subdolo che i governi usano per appropriarsi delle risorse dei propri cittadini attraverso l’illusione di prosperità. L’inflazione è silenziosa e vorace, e si porta via tutto, un morso alla volta, senza che nessuno faccia in tempo ad accorgersene.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’America aveva il 75% delle riserve auree del mondo. Dopo le guerre di Corea e del Vietnam la convertibilità aurea venne abolita definitivamente nel 1971. Le riserve auree americane andavano assottigliandosi, essendo a quei tempi  il dollaro  ancora convertibile in oro, e i paesi che detenevano banconote si affrettavano a convertirle in oro, vista l’immane espansione monetaria. La cosa tragicomica, fu l’annuncio da parte del segretario al tesoro Connally e del presidente Richard Nixon: “la sospensione della convertibilità del dollaro in oro sarebbe stata solo una cosa temporanea”. Chiunque di noi abbia mai fatto dei lavoretti in casa, sa benissimo che ogni soluzione temporanea è in realtà definitiva. Infatti, eccoci nel 21mo secolo, e il sistema economico dollaro-centrico è ancora basato su quella fondamentale decisione che ha dato origine alla madre di tutte le bolle: la bolla del debito perpetuo.

Qualcosa però sta cambiando. Già da qualche anno, come ci racconta Alessandro Plateroti in questo articolo del 25/2/2019, l’oro è tornato ad avere il suo ruolo nei bilanci delle banche e questa non è una cosa da poco per i nuovi equilibri monetari globali che si vanno delineando, come vedremo in seguito.

La decisione del 1971 decreta di fatto il fallimento del dollaro. Da allora, l’unica cosa che ha tenuto in piedi il sistema è la supremazia militare nucleare americana. Di fatto è andata in questo modo: come si dice a Firenze, nel caso di omaccioni nerboruti, “se avessi il tuo fisico, vivrei di prepotenza”!

Per dirla con le parole dell’economista Barry Eichengreen, “il Bureau Americano preposto alla stampa delle banconote produce pezzi da 100 dollari al prezzo di pochi centesimi, mentre tutti gli altri paesi sono forzati a produrre beni o servizi reali per ottenere quei biglietti di carta”!

Per poter mandare avanti il sistema ormai palesemente fallito, il trucco, allora come adesso, fu semplicemente comunicativo. Non importa quello che sia vero, ma quello che si fa credere che sia vero, secondo la vecchia tecnica dell’ estendere e pretendere. Ecco quindi che entra in scena il Fondo Monetario Internazionale che si erge a organo preposto ai salvataggi bancari e governativi di ultima istanza. Una manovra diversiva, per dare fiducia e partecipazione alle decisioni e necessità economiche globali.

In pratica, gli stati che si sono accorti di avere in mano una caterva di carta straccia denominata dollari, impossibilitati a ricevere in cambio neanche una pagliuzza d’oro, si accordano di continuare a stampare cartaccia e continuare a fare finta che sia oro. Ecco l’inizio della stampa illimitata. L’inizio della globalizzazione.  Ricordiamo ancora una volta che i soldi sono debito. Il denaro esiste solo dopo che una banca lo crea indebitando qualcuno. Quando il limite dei soggetti indebitabili si satura, occorre ampliare la dimensione delle economie e il numero degli individui. Ogni persona è di fatto un’ipoteca che cammina.

Ecco quindi che un errore iniziale, ancora gestibile è stato ampliato e procrastinato fino al punto in cui siamo arrivati oggi, dove si iniziano ad intravedere le crepe strutturali di un sistema che sembra aver smesso di aver voglia o di poter continuare a crescere all’infinito, con lo stesso modello.

Il Fondo Monetario Internazionale è effettivamente in grado di apportare assistenza finanziaria alle nazioni aderenti con lo strumento monetario denominato S.D.R. (special drawing rights) ovvero diritti speciali di prelievo. La struttura su cui si appoggia è basata su 75% di valute e 25% di oro. Il F.M.I è al terzo posto nel mondo per tonnellate d’oro possedute.

Ma il mondo ha ancora bisogno di dollari americani perché è l’unica moneta con cui si può comprare il petrolio legalmente senza essere “seppelliti sotto un tappeto di bombe” per usare un’espressione resa famosa durante gli scambi di cordialità diplomatica nella guerra in Afghanistan. Questo è il sistema meglio conosciuto come Petrodollaro, di cui parlo anche nel mio libro di recente pubblicazione. In breve: la sopravvivenza umana è impossibile senza energia da idrocarburi. Per ottenere idrocarburi bisogna, per forza, prima dotarsi di dollari, producendo, esportando o indebitandosi. Gli USA no! Loro possono direttamente stampare tutti i dollari che vogliono e comprarci tutto quello che desiderano ed è proprio quello che hanno fatto e che stanno facendo.

Questa supremazia monopolistica monetaria americana sta iniziando a stare un po’ stretta all’altro gigante economico mondiale che sta salendo sul trono della prima superpotenza mondiale: la Cina!

La Cina ha accumulato dollari per 50 anni. Nel frattempo ha usato la strategia di impedire alla sua valuta di apprezzarsi, mantenendosi così favorevolmente conveniente in termini di costi di manodopera e di prodotti finiti, diventando una potenza industriale ed esportatrice, nonché la più potente nazione al mondo in termini demografici. Spesso non ci facciamo caso, ma il numero di persone ha un peso molto rilevante nell’assetto del potere. Ci riempiamo sempre la bocca con la parola democrazia; ebbene, se tutti vogliamo la democrazia e in democrazia ogni persona vale un voto, è innegabile che sotto questo punto di vista, al mondo comandano i cinesi! La Cina ha sfruttato il proprio vantaggio economico in termini di crescita per migliorare lo standard di vita del suo popolo.

Il sistema dollaro/riserva e Cina produzione ha fatto comodo a entrambe le nazioni. Gli USA hanno vissuto a scrocco inondando il mondo di dollari e la Cina ne ha beneficiato conquistando il quasi monopolio di tutte le produzioni industriali. Adesso il dollaro americano è arrivato al capolinea. Gli Stati Uniti lo sanno molto bene ed è per questo che ne stanno stampando a trilioni. È come quando in banca ti hanno già protestato un assegno e ti rimangono ancora alcuni carnet: inizi a staccare assegni a più non posso, tanto ormai è finita! Chi riceve l’assegno ancora non lo sa che è scoperto, specie se è post datato e il bluff può durare un altro po’, ma non molto a lungo.  Tutti questi dollari di assegni scoperti protestati sono la pompa che sostiene i mercati azionari.

Adesso la Cina è il più grande consumatore di petrolio al mondo. La Russia è il più grande esportatore di petrolio al mondo. Per quale diamine di ragione queste due nazioni dovrebbero ancora continuare a commerciare tra di sé usando dollari americani? Per adesso perché comunque i dollari sono accettati ovunque e sono la liquidità più desiderata, ma per quanto ancora, visti i trilioni aggiuntivi ogni mese di nuovi dollari che diluiscono il valore di quelli precedentemente creati? Tutto ciò ha creato un enorme mercato artificiale per il dollaro americano.

Oltre che per il petrolio, il dollaro americano è usato per circa l’80% delle transazioni internazionali. Questo dà agli USA un dominio geopolitico assoluto. Attraverso le sanzioni, gli USA possono con un click, tagliare fuori dai commerci qualsiasi nazione reputino inadatta ai loro standard.

Il petrodollaro è il motivo per cui tutte le aziende e tutte le persone nel mondo accettano i dollari. Le nazioni non hanno altra scelta, almeno fino a questo momento! 

“L’ALTERNATIVA D’ORO” CINESE.

La Cina si è stancata di dover dipendere dalla moneta emessa dal suo avversario. La Cina è il più grande importatore di petrolio al mondo e non vuole più comprare tutto quel petrolio usando i dollari americani.

Questo è il presupposto per cui la Cina sta introducendo un nuovo metodo per comprare il petrolio. Per la prima volta nella storia, ha già iniziato lo scambio su larga scala di petrolio con l’oro! L’alternativa d’oro al sistema petrodollaro. Questo sistema è partito il 26 marzo 2018!

Ecco come funziona:

lo SHANGHAI INTERNATIONAL ENERGY EXCHANGE utilizza futures sui contratti petroliferi denominati in Yuan, permettendo ai paesi produttori di greggio di vendere il loro petrolio ricevendo in pagamento Yuan. La Cina sa bene che i produttori di petrolio non vogliono immagazzinare riserve di Yuan, così sarà reso possibile convertire efficacemente gli yuan in oro fisico presso gli exchange di Shanghai e di Hong Kong.

A partire dal 26 marzo esiste quindi già una valida alternativa al sistema del petrodollaro.

La Cina importa circa 8.5 milioni di barili di greggio al giorno. Questa cifra è stimata in crescita di almeno il 10% l’anno. In questo momento il petrolio quota intorno ai 65$ al barile. Facendo due conti, la Cina spende circa 552 milioni di dollari al giorno per importare petrolio. L’oro adesso quota intorno a 1800$/oz. Ciò vuol dire che ogni giorno la Cina importa petrolio per 306mila once d’oro. Questo ci porta a pensare ad uno scenario in cui, anche se la Cina deciderà di regolare metà del suo import in oro, la domanda di oro fisico aumenterà di 56milioni di once in più ogni anno. Il 55% in più della produzione annua di oro. Inoltre, la Cina non sarà più la sola nazione ad usare l’alternativa aurea al petrodollaro. Altre nazioni inizieranno a farlo. L’aumento della domanda causerà uno shock nel mercato dell’oro e il suo prezzo e la sua richiesta potrebbe  accrescere di molto, specie quando i lingotti inizieranno a muoversi fisicamente.

La morte del petrodollaro porterà nuovamente l’oro al suo ruolo monetario e la Cina si avvicinerà sempre di più al vertice come superpotenza economica globale.

Inoltre, Il governo cinese dovrebbe annunciare il finanziamento delle infrastrutture fino a $ 563 miliardi quest’anno.

La Cina investirà circa 1,4 trilioni di dollari in sei anni fino al 2025. La spinta agli investimenti ridurrà la dipendenza della Cina dalla tecnologia straniera. AI, IoT, 5G, linee ad alto voltaggio, binari veloci che consolidano la propria autonomia digitale entro il 2030 in (IoT, AI, 5G, Big Data).

Sistema di pagamento interbancario transfrontaliero cinese CIPS vs. SWIFT che sfida i sistemi di pagamento occidentali.

ONE BELT ONE ROAD SILK ROAD

La Cina consoliderà la sua posizione al centro di un nuovo ordine economico con tutte le strade che portano a Pechino: interconnettività tra paesi asiatici, vitale per la crescita economica. Tutto ciò, posiziona l’Asia come il centro di gravità economico del mondo intero.

AIIB

Banca delle infrastrutture di sviluppo multilaterale.

Mira a colmare oltre 3 trilioni di divario nel progetto infrastrutturale: “One Belt One Road” “Silk Road”

È la prima volta che gli Stati Uniti vengono isolati da un progetto finanziario multilaterale di questa portata.

ADR:

Rappresenta un paniere di valute e oro, con il renminbi cinese fortemente prominente nel mix in cui il dollaro USA ha una ponderazione inferiore al 20%. Il sistema sarà guidato dalla tecnologia blockchain.

Questo porterà a un ulteriore deterioramento delle relazioni tra Cina e Stati Uniti?

Gli effetti sono già visibili nell’aumento generalizzato del prezzo delle cose di cui abbiamo bisogno, come le spese per i beni di prima necessità. Avevo già avvertito da diversi mesi dell’arrivo dell’inflazione. Adesso lo hanno ribadito anche Bank of America e Warren Buffet, parlando addirittura di iper inflazione, ovviamente transitoria, (ha ha ha) come la fine del dollaro del 1971.

Come no: sono sempre cose transitorie, temporanee.

Arriva l’iperinflazione ragazzi! E sarà transitoria, si! Durando giusto il tempo di rovinare tutti coloro che non si sono messi in salvo, divorando i risparmi non più un morso alla volta, come con la normale inflazione, ma facendone un sol boccone.

Andrea Cecchi

Illustrazione di copertina: Davide Bonazzi

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